Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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[2] A. Sabalenka b. [12] Q. Zheng 6-3 6-2
Si riconferma dopo il successo nel 2023 Aryna Sabalenka, che supera con il risultato di 6-3 6-2 la cinese Qinwen Zheng, alla prima finale Slam della sua carriera, e vince l’Australian Open 2024. La bielorussa ha concesso poco alla sua avversaria, eccessivamente fallosa sin dai primi scambi del match, e ha completato così il suo back-to-back dalla scorsa edizione. Per la 21enne cinese, comunque, l’emozione di una ‘prima volta’ a questi livelli, che potrebbe anche non essere l’ultima.
Primo Set: Zheng annulla tre set point, ma Sabalenka approfitta del break iniziale
Dopo la performance canora di due lirici australiani, che hanno intrattenuto il pubblico con l’interpretazione di ‘The Prayer’ di Andrea Bocelli e Céline Dion, è giunto il tempo che anche le due finaliste dell’Australian Open 2024 ci delizino con la musica scaturita dalle loro racchette. Il sorteggio lo vince Qinwen Zheng, che decide quindi di rispondere per testare immediatamente il servizio di Aryna Sabalenka, sin da subito formidabile. Decisamente meno in palla la cinese, giunta all’ultimo atto 10 anni dopo la sua connazionale Na Li, che subisce immediatamente il break tra un paio di errori non forzati in uscita dal servizio e altrettante risposte insidiose della sua dirimpettaia. La n. 2 del mondo improvvisamente smarrisce la prima e si trova a dover recuperare da 0-40, soprattutto a causa di due rovesci leggermente fuori misura, ma si affida alla potenza del dritto e mantiene così il vantaggio accumulato.
Con il passare dei minuti si sciolgono le tenniste e migliora il loro al rendimento al servizio, che sia sulla prima piuttosto che sulla seconda, e di fatto i turni di battuta vanno via lisci senza particolari problemi, al di là di qualche ‘15’ perso da una parte e dall’altra. Sul 5-2 sembra che la forza n. 12 del seeding sia ad un passo dal baratro e dal subire il secondo break, trovandosi sotto 0-40, ma si affida al servizio, oggi a corrente alternata, per annullare tre set point ed allungare quanto più possibile il primo parziale. Alla bielorussa non trema certamente il braccio, nonostante le martellate di rovescio della 21enne di Shiyan, e chiude i conti in 33’.
Secondo Set: Zheng ancora troppo fallosa, Sabalenka chiude e si conferma campionessa
Dopo un primo parziale volato via nel giro di poco più di mezz’ora, il secondo set sembra seguire in parte lo stesso copione, soprattutto nelle sue fasi iniziali. Qinwen Zheng, infatti, commette tre doppi falli in apertura, che contribuiscono all’immediata conquista del break da parte di Aryna Sabalenka, a sua volta non nella miglior versione di sempre, ma certamente meno imprecisa. La tennista cinese continua a fare fatica in battuta, ma non permette alla sua avversaria di dilagare sin dai primi scampoli come avvenuto in precedenza, nonostante potesse essere deconcentrata dalle urla di alcuni spettatori con la bandiera palestinese.
Per il doppio break di svantaggio, però, è solo questione di tempo, soprattutto se ancora una volta commetti due doppi falli, se la tua avversaria trova certi angoli e se ti ostini a martellare con il dritto nonostante le evidenti difficoltà non solo di questa finale, ma anche dei match precedenti (come contro Dayana Yastremska). Dopo un paio di game filati via senza particolari patemi da parte della tennista al servizio, la n. 2 del mondo si trova a servire per la conquista del titolo e chiude in 1h e 16’ dopo essersi vista annullare 4 championships point e aver fronteggiato una palla del possibile 5-3.
Fabio Barera