Panatta: “Sinner mi ricorda Nadal. Ora è il più forte di tutti e ha margini di miglioramento”

evidenza

Panatta: “Sinner mi ricorda Nadal. Ora è il più forte di tutti e ha margini di miglioramento”

“La corsa non la fa su di me, ma sui più forti. Io le vittorie non me le tengo strette” ha detto Adriano Panatta, ex n. 4 del mondo. “Jannik trasmette solo valori, non è mai sopra le righe”

Pubblicato

il

Adriano Panatta (sinistra) e Jannik Sinner (destra) - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Intesa Sanpaolo)
 

Quella compiuta da Jannik Sinner all’Australian Open 2024 è una grande impresa tanto per la sua carriera quanto per il tennis italiano, a secco di vittorie a livello Slam in singolare maschile dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros 1976. Un digiuno lungo, interminabile, che poteva essere spezzato da Matteo Berrettini nel 2021 anche se in quel caso il romano partiva sfavorito contro Novak Djokovic a Wimbledon. Ad esaltare le gesta dell’altoatesino ci ha pensato proprio l’ex n. 4 del mondo, in un’intervista concessa a ‘Il Giornale’.

Finalmente! Speravo succedesse prima. Io non ci tengo a tenermi strette le vittorie: quello che ho fatto rimane a me, ma sono contento per Jannik perché se lo merita. Ma sono certo che la corsa non la faccia su Panatta, bensì sui più forti, magari non sui 24 titoli Slam di Djokovic. Adesso è il più forte di tutti, vincerà ancora e vincerà tanto. Anche sul rosso, un patrimonio che ti porti dietro per tutta la vita”.

Panatta ha poi cercato di spiegare come è arrivato il successo del 22enne di Val Pusteria in Australia: Ormai serve come i migliori battitori del circuito e ha una risposta degna di Djokovic. È un tennista completo con una mentalità che gli permette di non temere nessuno. È freddo, non trema davanti a nulla. Sinner mi ricorda Nadal dal punto di vista della testa, non molla mai un 15, lotta sulla prima palla come se fosse l’ultima. E ha ancora margini di miglioramento”.

E lo stesso Panatta aveva già intuito che Jannik avrebbe potuto vincere uno Slam: “L’ho capito tra le ATP Finals e la Coppa Davis, quando è cresciuto esponenzialmente. Odio chi dice: ‘Io l’avevo detto’. Ma io lo avevo detto! Era troppo migliorato per non centrare un grande risultato. Tutti facevano gli scongiuri, ma c’è poco da fare: è fortissimo. Ha battuto Medvedev in un modo che vale molto di più che se avesse vinto tre set a zero. E non ha neanche giocato il miglior tennis”.

Infine una chiosa sull’effetto che potrà avere questo successo: Jannik è un eccellente prodotto d’esportazione del nostro Paese, trasmette solo valori: è educato, intelligente, rispettoso di tutti, dotato di sense of humour, non è mai sopra le righe. Un campione di tennis portatore di bei messaggi fa bene a tutti, il suo esempio aiuta la società”.

Fabio Barera

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement