Tra i tanti match interessanti andati in scena nella notte italiana tra mercoledì 7 e giovedì 8 marzo, uno senza dubbio ha catturato l’attenzione degli appassionati di tennis che, forse ingenuamente, hanno dato un’altra chance a Venus Williams per farli ricredere ad un possibile come-back prolifico. E invece, come prevedibile, l’ex n. 1 del mondo ha ceduto il passo alla non eccelsa – non ce ne voglia la giapponese – Nao Hibino, proveniente dal tabellone di qualificazione, al BNP Paribas Open 2024 di Indian Wells. Per carità, la 43enne statunitense ha comunque vinto il primo set, rendendo quantomeno sensata la sua partecipazione al torneo da un punto di vista prettamente sportivo. Ma i dubbi sulla sua continua ed ostinata presenza nel circuito, nonostante l’evidente e fisiologico calo atletico, non possono non tornare dopo aver visto come Venus ha ceduto di schianto dopo nemmeno un’ora di gioco contro Hibino. Il tennis dei tempi belli a sprazzi c’è ancora, la fisicità ovviamente no.
Venus Williams, solo due vittorie nell’ultimo anno
Quella di Venus Williams – che rimane comunque una campionessa di questo sport e sempre lo sarà, sia chiaro – è una parabola che ha cominciato il suo declino già da diverso tempo, non è certo l’apparizione ad Indian Wells a muovere ragionamenti sul senso della sua volontà di rimanere ancora sui campi più importanti del circuito. Un calo, più o meno lento, a seconda dei periodi storici, partito nel 2018 e che ha visto il suo culmine soprattutto nell’ultimo anno, quando ha subito sconfitte piuttosto nette che la Venus dei tempi d’oro avrebbe forse considerato imbarazzanti. E che l’avrebbero spinta a considerare il ritiro.
Per non tediare i lettori non li citeremo tutti, ma ci limiteremo agli ultimi in ordine cronologico, che comunque danno una chiara idea del suo tramonto sul piano sportivo. A ‘s-Hertogenbosch l’anno scorso ha perso subito all’esordio contro Céline Naef, a Birmingham vince contro Camila Giorgi e poi viene sconfitta da Jelena Ostapenko, mentre a Wimbledon saluta al debutto, superata da Elina Svitolina. Spostandoci sul cemento si arrende alla connazionale Madison Keys a Montreal e a Zheng Qinwen a Cincinnati dopo aver vinto con Veronika Kudermetova – suo unico lampo nel recente passato. Nell’ultima apparizione prima del BNP Paribas Open 2024, allo US Open 2023, le era stato rifilato un 6-1 6-1 da Greet Minnen.
Venus Williams e il suo impero economico
Ma allora cosa spinge Venus Williams a non demordere e ad ostinarsi a giocare sebbene non sia più in grado di competere ad alti livelli? Anche perché in questa analisi dobbiamo aggiungere che convive con la sindrome di Sjögren, una patologia che causa stanchezza e dispendio di energie e che avrebbe spinto qualsiasi altro atleta a ragionare quantomeno su un ritiro. Che la campionessa californiana, ora al n. 487 del mondo, dentro di sé abbia la speranza di poter dare ancora qualcosa al tennis, che tanto a lei ha donato nel corso della sua onorata carriera, è fuori da ogni dubbio. Non c’è dubbio che una donna cresciuta con una racchetta in mano ami il tennis a tal punto da poter avere difficoltà ad abbandonare il gioco in maniera netta (come invece ha fatto – al netto di colpi di scena – la sorella Serena, dopo lo US Open 2022).
Ma non va dimenticato che Venus, da parecchio tempo, non è più solo una giocatrice di tennis. La classe 1980 è un’imprenditrice alla guida di un regno stimato in 95 milioni di dollari, ultimamente si è impegnata nella creazione di un’app, chiamata ‘Palazzo’, che grazie all’intelligenza artificiale riprogetta gli interni di un appartamento. È chiaro che la partecipazione al torneo di Indian Wells, da molti addetti ai lavori considerato come un quinto Slam virtuale, potrebbe sottendere anche un legittimo tornaconto economico per Venus, che più scende in campo e più dà visibilità ai propri marchi e progetti. Non si vuole, in ogni caso, sminuire la grandezza dell’atleta – che rimarrà tra le migliori tenniste di sempre – ma è giusto provare a spiegare le scelte della stessa.
Fabio Barera