Un Carlos Alcaraz splendente solo a tratti, con l’obiettivo di divenire il primo giocatore da Novak Djokovic nel biennio 2015-16 a confermarsi campione ad Indian Wells, è il giocatore che esce dal secondo turno del BNP Paribas Open. Una partita in cui Matteo Arnaldi ha messo paura allo spagnolo, vincendo il primo set e facendosi sotto nel terzo. La maggior caratura e il talento di Carlitos, con qualche rischio in più, gli hanno permesso di trarsi d’impaccio da una situazione non proprio agevole, come spiega anche lui nella conferenza stampa post gara.
D: “Carlos, il primo set è stato un po’ altalenante. Hai subito il break per poi riprendertelo. Nel tie-break prima eri indietro poi lo hai ripreso sul 5-5 per poi perderlo per un soffio. I due set successivi li hai vinti in maniera convincente. Cosa ti è passato per la testa dopo quel duro primo set?“
Alcaraz: “Non avevo realizzato come dovevo giocare nel primo set. Sono rimasto un po’ sorpreso dalle condizioni: è totalmente diverso giocare durante il giorno rispetto alla sessione notturna. Mi stavo sempre allenando durante il giorno, con il sole fuori e il caldo, rimbalzi totalmente diversi. La palla andava diversamente e mi è costato il primo set, dovevo quindi caricare il mio gioco, e dopo il primo set ho capito tutto. Giocavo meglio, con scambi lunghi e colpendo meglio la palla. ‘Mi sento meglio’, è quello che stavo pensando nella mia testa“
D: “Sembrava avessi tratto energia dal primo set perso. La tua energia era incredibilmente alta nel primo e nel secondo. Puoi dirci quanto questo ti abbia dato una scossa“
Alcaraz: “Nel primo set ero nervoso, e questo in alcuni punti mi fa muovere in maniera diversa o con meno energia. Ma nel secondo e nel terzo set era totalmente differente. Sono rimasto, ho portato via il match e ho provato ad essere me stesso con tanta energia, tirando bei colpi, muovendomi bene. E penso che il mio gioco, il mio buon gioco, venga fuori quando la mia energia è così alta. Ho provato a farlo all’inizio del secondo set, e penso di esserci riuscito abbastanza bene. Mi ha aiutato a rimanere ad un buon livello, ad alta intensità durante l’intero incontro“
D: “L’anno scorso per te è stato fantastico qui. Quali diresti che sono le differenze maggiori nel tuo gioco tra lo scorso anno ed ora?“
Alcaraz: “Sto arrivando qui con pochi incontri. L’anno scorso arrivai con più incontri giocati, con più ritmo. Ora sto recuperando da un infortunio alla caviglia. Ci ho pensato per tutto il tempo, e non ho potuto allenarmi così tanto come avrei voluto, ad alta intensità. Ma ora mi sto riprendendo e mi sto sentendo molto, molto bene e penso che debba riprendere il giusto ritmo passo passo. Questa è la grande differenza tra l’anno scorso ed ora“
D: “Hai detto che eri nervoso. Perché era la prima partita? Quando sei nervoso cosa succede?“
Alcaraz: “Probabilmente perché è la prima partita. Questo è un torneo speciale per me, voglio fare bene. Questa poi è la prima partita giocata ad alta intensità, e non sapevo come avrebbe reagito la caviglia, un sacco di cose si affacciavano nella mia testa. Non potevo concentrarmi al 100% sull’incontro, e questo mi ha reso un po’ nervoso. Un qualcosa che devo gestire, ma non ho gestito i nervi molto bene nel primo set, muovendomi in modo diverso, colpendo la palla in modo diverso. Il mio piano è giocare aggressivo tutto il tempo. E provare a restare calmo aspettando le mie possibilità. Quando sei nervoso, non ci pensi, non colpisci la palla così bene come vorresti, non ti muovi come vorresti. Penso questa sia la grande differenza“