Cartolina con vista sul Partenone dal BNP Paribas Open, per maggiori spiegazioni chiedere a Maria Sakkari. La greca non sarà una regina di costanza, e negli Slam è ancora ben lontana dal trovare una forma lontanamente comparabile a quella che dovrebbe avere una top 10 in termini di risultati. Eppure l’aria della California però, vuoi per il sole, vuoi per quella luce che un po’ fa pensare ai tramonti greci, sembra farle molto bene. Per il terzo anno di fila infatti la n.9 al mondo ha raggiunto la semifinale ad Indian Wells, vinta nel 2022, persa lo scorso anno, e si tratta della n.10 in un 1000, settima dall’inizio del 2022.
Risultato raggiunto dopo una pazzesca partita con Emma Navarro, n.23 del seeding e autrice dell’upset del torneo su Aryna Sabalenka. 5-7 6-2 6-4 in 2h e 56’ il punteggio finale in favore di Sakkari, nell’unico quarto di finale a tutti gli effetti degno di essere chiamato tale per lo spettacolo messo in mostra. Spettacolo almeno da un punto di vista di intensità e di equilibrio, perché se si sposta la prospettiva sul discorso prettamente tennistico le cose cambiano, specie nel secondo set, dominato dalla tensione per Navarro e dalla fretta di rientrare per la n.9 al mondo, venuta fuori alla distanza.
Una partita dai tanti volti ma soprattutto con tanti errori, anche clamorosi, da ambo le parti. Una sequela infinita di palle break, con le due che hanno perso in totale 8 volte il servizio nel corso dell’incontro, 3 Sakkari e 5 Navarro. Tanti rimpianti per la statunitense, capace di vincere il primo set ma soprattutto di esprimere un buonissimo tennis nel terzo, dove ha sofferto l’inesperienza in certe partite e la forza della greca. Nello scambio prolungato le bordate della n.9 al mondo, specie quando ha avuto la possibilità di caricare il dritto, hanno fatto la differenza nel computo finale permettendole di portare a casa l’incontro nonostante una partenza a rilento e un gioco a rete che continua a fare acqua da tutte le parti.
Resta un torneo importante per Navarro, che entrerà in top 20 a meno che Kostyuk non raggiunga la finale. Un rovescio che potrebbe presto far scuola, sia in top che in slice, una mano tutt’altro che da buttare e una carta di identità che parla per lei. I limiti ci sono ancora, lo ha dimostrato soccombendo stasera, ma i margini di miglioramento sono ampi. Sakkari invece dovrà ora pensare a Coco Gauff, contro la quale è avanti 5-3 nei precedenti ma avendo perso gli ultimi due. Però, e lo dimostra ogni anno di più, quando vede il rosso del tramonto bagnare le palme Maria si trasforma nella miglior versione di sé, dunque domani partirà tutt’altro che battuta. Con la chance di un remake della finale del 2022 contro Iga Swiatek, con la quale condivide un curioso e piacevole record: dall’istituzione del torneo del 1989 sono le prime due giocatrici a raggiungere insieme le semifinali per tre anni di fila. Amiche da 1000…e tante notti.