ATP Indian Wells, Alcaraz: “Ogni volta che sfido Sinner mi sento nervoso”

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ATP Indian Wells, Alcaraz: “Ogni volta che sfido Sinner mi sento nervoso”

“Oggi il ritmo è stato meno intenso rispetto alle altre volte in cui ci siamo sfidati” ha detto il Carlos Alcaraz in conferenza stampa. “Dal secondo set ho cercato di allungare i punti rispondendo da più indietro rispetto al primo parziale”

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Carlos Alcaraz - Indian Wells 2024 (foto X @BNPPARIBASOPEN)
 

Prima o poi sarebbe dovuto arrivare quel giorno. Quello della sconfitta di Jannik Sinner si intende, poiché dopo 16 vittorie consecutive nel 2024 (19 contando quelle di fine 2023) l’azzurro si è dovuto arrendere contro il suo amico-rivale Carlos Alcaraz. Nel re-match della semifinale dello scorso anno al BNP Paribas Open di Indian Wells, il tennista altoatesino non ha saputo vendicarsi della sconfitta patita nel 2023 e, dopo un match durato circa due ore, ha dovuto cedere nuovamente al cospetto del murciano, vincitore con il punteggio di 1-6 6-3 6-2.

Ristabilita quindi la parità nei testa a testa nel Tour (ora 4-4) con Sinner, a cui è stata anche negata in questo modo la seconda poltrona del ranking ATP, Carlos guarda già oltre e tenterà ora di confermare il titolo in California. L’avversario anche in questo caso sarà lo stesso della scorsa stagione, ovvero Daniil Medvedev, pure lui giunto in finale dopo un incontro di tre set che l’ha visto uscire col sorriso ai danni del tennista di casa Tommy Paul. Ma prima di addentrarci in quest’ultimo atto, andiamo a vedere le parole dello spagnolo in conferenza stampa post-vittoria su Jannik.

D: Prima del match eri nervoso del fatto che Jannik stesse prendendo un minimo il sopravvento nella vostra rivalità, dato che aveva vinto le ultime vostre sfide? O magari avevi in mente questo come stimolo per cercare di pareggiare i conti?

Alcaraz: “Ogni volta che disputo un match con Jannik divento nervoso. Questo ormai è assodato, perché so di dover performare al 100% se voglio batterlo. La questione dei precedenti (Carlos prima di questa semifinale era sotto 3-4 negli H2H con Jannik, ndr) invece non influisce su di me. Anzi, mi motiva maggiormente a dare il massimo. Quando gioco con lui cerco di mettere in campo il mio miglior tennis e questa volta penso di esserci riuscito. Ora nei testa a testa comunque siamo pari”.

D: Come ti sei sentito in campo con quell’atmosfera che proveniva dai tifosi?

Alcaraz: “E’ incredibile disputare incontri di questo tipo con quel genere di atmosfera che c’è là fuori. Mi sento come se giocassi in casa. È folle pensare che sono in campo dall’altra parte del mondo e riesco a sentire un’energia così forte che proviene dal pubblico. Ogni volta che gioco con Jannik è sempre un’incredibile sfida e penso che i tifosi apprezzino. È sempre molto speciale quello che accade in queste occasioni”.

D: Jannik ha detto che, quando vi sfidate, c’è sempre qualcosa di diverso rispetto all’ultimo vostro precedente. Quindi, per quanto riguarda lo stile e le tattiche, cosa pensi abbia fatto di diverso oggi Sinner? E come, di conseguenza, pensi di aver risposto tu a questi cambiamenti?

Alcaraz: “Sono d’accordo con quello che dice Jannik. Ormai abbiamo giocato contro svariate volte, quindi sappiamo entrambi come approcciarci al match e le tattiche che è meglio utilizzare. Poi, con il tempo che passa, ci conosciamo sempre meglio in ogni caso. Mi sento di dire che quest’oggi non abbiamo utilizzato molta velocità nei nostri colpi e infatti ne è venuto fuori un match più lento da questo punto di vista. Non dirò le tattiche che ho utilizzato (sorride, ndr), perché potremmo ritrovarci in campo insieme già a Miami. Però sì, in generale posso dire che è stato un incontro diverso rispetto alle altre volte”.

D: Come sei riuscito a ribaltare il match dal secondo set in poi?

Alcaraz: “Ho dovuto cambiare il mio gioco. Per prima cosa la posizione in risposta, poiché dal secondo set mi sono posizionato più indietro rispetto al primo. In questo modo sono riuscito a rispondere sempre in campo e, di conseguenza, ho cercato il più possibile di aumentare gli scambi. Così ho iniziato a sentirmi già meglio, solamente cercando di rendere i punti più combattuti. Poi, col passare del tempo, mi sono pure sentito meglio fisicamente e sono sicuro che anche questo abbia influito sull’esito del match”.

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