Renzo Olivo squalificato a Santiago: “Abuso di potere del giudice arbitro”. Sfonda a calci la protezione del seggiolone [VIDEO]

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Renzo Olivo squalificato a Santiago: “Abuso di potere del giudice arbitro”. Sfonda a calci la protezione del seggiolone [VIDEO]

Il tennista argentino lancia accuse forti, pur ammettendo di aver sbagliato nei modi

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Renzo Olivo - Buenos Aires 2017 (foto © Argentina Open/Sergio Llamera)
 

Nuovo caso di squalifica su di un campo da tennis: al primo turno del challenger di Santiago in corso in questi giorni, il trentaduenne tennista argentino Renzo Olivo, numero 286 della classifica ATP, è stato allontanato dal supervisor durante l’incontro con il brasiliano Orlando Luz, in vantaggio per 6-3 2-1 al momento dell’interruzione. Olivo stava servendo per salvare una palla-break sul punteggio di 1-1 e si è proteso a rete per chiudere lo scambio. A giudizio del giudice di sedia l’atleta di Rosario avrebbe commesso touch, ovvero nello slancio avrebbe toccato la rete.

Olivo ha reagito negando con impeto e ricevendo immediatamente un warning per unsportsmanlike conduct. Successivamente, non riuscendo a ottenere soddisfazione, Olivo ha dapprima lanciato la racchetta verso la propria sedia e ha poi sfondato con un calcio la protezione laterale del seggiolone del giudice di sedia. Inevitabile l’ingresso del supervisor, che ha sanzionato il tennista con il default.

Renzo Olivo è tornato sull’incidente di martedì portando delle accuse al comportamento dell’ufficiale di gara: “E’ stato un vero abuso di potere” – dice Olivo. “Luz stava giocando bene e io stavo crescendo; chiamare touch in quel momento per me è segno di cattive intenzioni, sia detto con il massimo rispetto possibile (sic)”. Olivo si è portato le mani alla testa e, rivolgendosi al proprio coach, ha detto “questo è un delinquente!”. Inutile il tentativo di mostrare al giudice brasiliano Rafael Maia, forse anche mal predisposto dall’appellativo di cui sopra, come non vi fossero segni che ne confermassero la versione.

Ho sbagliato” – continua Olivo – “e mi assumo la responsabilità del mio errore. Ma chi si assume quella degli errori degli arbitri? Lui ha mentito dicendo che gli avevo detto direttamente quella parola, mentre io l’avevo detta al mio coach. Questo mi ha fatto arrabbiare e in parte ha causato la mia reazione. Con me è stato sarcastico e provocatorio. Non lo voglio più nelle mie partite; di solito è il giocatore che si lascia vincere dall’adrenalina, ma se l’arbitro non controlla le proprie emozioni, costui è fregato”.

Olivo contesta la sua esclusione (“che ho scoperto io, senza comunicazione da parte del torneo”) anche dal doppio, con annessa anche una multa, che non supererà i diecimila dollari. “E un abuso di potere” – conclude Renzo – “dal quale mi sembra che noi giocatori non abbiamo modo di difenderci”. Da Rublev a Olivo, l’adrenalina ne frega un altro…

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