Dibiasi vota Sinner: "E' l'Italia che vince a Parigi può fare il portabandiera" (Arcobelli). Berrettini va e trova Sonego (Di Nardo). Intervista a Volandri: "Resiliente, strapotente. Jannik così è ingiocabile" (Strocchi).

Rassegna stampa

Dibiasi vota Sinner: “E’ l’Italia che vince a Parigi può fare il portabandiera” (Arcobelli). Berrettini va e trova Sonego (Di Nardo). Intervista a Volandri: “Resiliente, strapotente. Jannik così è ingiocabile” (Strocchi).

La rassegna stampa di giovedì 4 aprile 2024

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Dibiasi vota Sinner: “E’ l’Italia che vince a Parigi può fare il portabandiera” (Stefano Arcobelli, La Gazzetta dello Sport)

L’angelo Biondo non ha dubbi: vota Sinner portabandiera azzurro ai Giochi di Parigi. Il tuffatore perfetto sceglie il tennista irresistibile, lanciato verso il numero uno. Klaus Dibiasi è stato portabandiera a Montreal 1976, dove vinse l`ultimo dei tre ori olimpici dalla piattaforma: il primo nella storia a riuscirci. «I tuffi prima di lui erano un`altra cosa. Klaus li ha cambiati, come i Beatles hanno cambiato la musica» ha detto Giorgio Cagnotto, fraterno amico e avversario del tuffatore altoatesino. In tanti, adesso, se lo chiedono: Jannik cambierà la storia del tennis?

Dibiasi, apriamo il dibattito sulla corsa al ruolo di portabandiera. «Sinner portabandiera? Perché no. Sarebbe un fatto eccezionale, qualcosa di fantastico. Lo vedrei sfilare anche se c`è una prassi del Coni che ha assegnato il prestigioso ruolo ai campioni olimpici. Ma per una volta si può fare
un`eccezione: Jannik è quasi numero uno al mondo nel tennis».

In passato anche Carlton Myers nel 2000 e Carolina Kostner nel 2006 vennero scelti pur non avendo conquistato la medaglia olimpica. «Jannik lo meriterebbe perché ha già fatto grandi cose, e poi per come si gestisce e si comporta: è diventato un simbolo dello sport azzurro. La scelta dovrebbe ricadere su un atleta che in quel momento rappresenti la nazione anche a livello etico. Sinner non molla mai e gioca senza timore. Ripeto, sarebbe una splendida eccezione. È giusto rispettare le regole, ma ha dimostrato di meritarselo. Una volta eravamo tutti dilettanti, adesso è cambiato molto, anche i professionisti ci tengono ad essere alle Olimpiadi».

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Sarebbe il secondo altoatesino dopo di lei ai Giochi estivi. Cosa avete in comune? «Jannik mi è piaciuto moltissimo per la sua grande umiltà. Sono le difficoltà a farci emergere e a distinguerci dagli altri. Non veniamo dal centro ma dalla periferia. Tutti quelli che arrivano dalla provincia nutrono l`aspirazione ad arrivare nel grande centro, per riuscire a fare cose importanti. Questa è una motivazione molto forte. Io l`ho sentita anche quando facevo i primi collegiali con la nazionale a Roma, era un modo quasi per sentirmi finalmente come gli altri azzurri. Dalla provincia al mondo, perché quando sei isolato pensi soprattutto a raggiungere le persone di alto livello che sembrano inavvicinabili. È anche una gratificazione per noi, un riconoscimento».
Sinner migliora di partita in partita. «E lo fa con una semplicità fantastica: così sorprende gli avversari, ad ogni incontro alza il livello, che è ormai altissimo. In un anno si è trasformato da piccola a grande stella. Partito dalla val Pusteria… » Il successo lo cambierà? «No, non lo cambierà: Sinner quando parla è molto genuino e semplice. E il carattere dipende dalla vita che fai».
Siete accomunati anche dalla ricerca della perfezione. «Sì, nei momenti decisivi c`è questa caratteristica comune. Ma non pensiate che non ci sia emozione: pure questa va gestita

Berrettini va e trova Sonego ( Marco Di Nardo, Corriere dello Sport)

Prosegue il cammino di Matteo Berrettini nel Grand Prix Hassan 11 (ATP 250) di Marrakech. Dopo la bella vittoria dell`esordio sul numero 6 del tabellone Alexander Shevchenko, il tennista romano si conferma eliminando Jaume Munar (numero 73 ATP) al termine di una sfida dall`andamento tutt`altro che regolare. Nonostante il parziale di 13 punti consecutivi subito a metà del secondo set, Matteo è riuscito a dimenticare l`occasione persa (dal 3-1 con tre palle-break consecutive al 46) e ripartire nel parziale decisivo, portando a casa il match con lo score di 6-4 4-6 6-3. Raggiunto l`obiettivo dei quarti di finale, i primi nel circuito maggiore da marzo 2023 (ad Acapulco).

DERBY CON SONEGO. Escludendo il torneo di Montecarlo dello scorso anno, in cui era stato eliminato senza essere sconfitto (forfait prima degli ottavi), per l`azzurro è il sesto quarto di finale negli ultimi sette tornei disputati sulla terra rossa a partire da Belgrado 2021. Ora lo attende il derby con Lorenzo Sonego, testa di serie numero 4 in Marocco e bravissimo nel suo match d`esordio (dopo il bye del primo turno) a rimontare un set di svantaggio al numero 95 ATP Sumit Nagal, che aveva già battuto a Dubai. Il torinese si è imposto in due ore e 19 minuti con il punteggio di 1-6 6-3 6-4, chiudendo con il 79% di punti vinti con la prima di servizio.

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DJOKOVIC E ZIMONJIC. Goran Ivanisevic, che ha rilasciato le prime dichiarazioni dopo la fine della collaborazione con Novak Djokovic, ha detto la sua sul possibile nuovo coach del numero 1 del mondo: «La persona giusta per lui è Nenad Zimonjic – ha dichiarato Goran al sito sportivo serbo Sport Klub Conosce bene Novak e ha grande competenza sportiva». Capitano della squadra serba di Coppa Davis dal 2003 al 2004 e dal 2017 al 2020, ex numero 1 del mondo in doppio e vincitore di otto titoli dello Slam, Zimonjic ha disputato sei match di doppio in Davis Cup facendo coppia con Djokovic.

Intervista a Volandri: “Resiliente, strapotente. Jannik così è ingiocabile” (Giantuca Strocchi, Tuttsport)

Quattro mesi fa lo aveva guidato da capitano in panchina a Malaga nella storica conquista della Coppa Davis, ora lo ha ammirato a Miami conquistare il suo secondo Masters 1000 in carriera. Filippo Volandri, abituato come pochi a osservare e studiare tutti i migliori talenti di questo sport, è piacevolmente impressionato dalla facilità con cui Jannik Sinner si è sbarazzato prima di Daniil Medvedev e poi di Grigor Dimitrov. «Jannik si è dimostrato un campione già a inizio torneo, quando nei primi turni non aveva il livello ideale di energie, ma ha dimostrato doti di resilienza riuscendo a portare a casa anche quelle partite in cui non si è espresso al 100%.

E nel superare quelle difficoltà si è dato la possibilità di migliorare strada facendo fino a diventare pressoché ingiocabile. Ha sfoggiato uno strapotere nei confronti di avversa- «Superando le difficoltà iniziali, è diventato strapotente. Si adatterà al meglio anche alla terra. E non è il solo da podio per l`Italia ai Giochi»

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A rimescolare le carte, adesso, c`è il passaggio alla terra rossa. «Su questa superficie cambiano, eccome, tante cose. A cominciare da una differente fisicità, sia per il tipo di spostamenti sia per la durata degli scambi che tendenzialmente si allunga. Questo comporta anche una variazione degli schemi e una differente gestione del punto. Credo però che Jannik abbia tutto per perforare al meglio anche sul rosso, magari dopo qualche settimana di adattamento. Che cosa deve migliorare in vista del Roland Garros? È una domanda da porre a Vagnozzi e Cahill che lavorano con Sinner ogni giorno, io mi occupo di altro…».

Allora parliamo di Parigi 2024, tema di sua pertinenza. «E’ uno degli obiettivi chiave della stagione, nel senso che lavoriamo per riuscire a tornare a casa con una medaglia visto che l`unica ufficiale dell`Italia nel tennis è il bronzo di Libero di Luigi de Morpurgo nel 1924, sempre a Parigi. Sinner è una delle punte di diamante, ma non è l`unica. Penso per esempio al doppio. tuttavia mancano ancora quasi quattro mesi e dobbiamo attendere quali giocatori oltre a Jannik saranno ammessi dalla Federazione internazionale, le liste dovrebbero uscire dopo il Roland Garros e premieranno i migliori 56 da giugno 2023 a giugno, con un massimo di 4 per Paese».

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In questo ampio ventaglio di bandierine tricolori è tornato anche Matteo Berrettini. «È una risorsa importantissima del movimento, è stato il primo a spingersi fino alla sesta posizione mondiale fungendo da stimolo peri connazionali che gli sono andati dietro. Matteo è un autentico punto di riferimento e lo ha dimostrato anche con il suo attaccamento alla maglia azzurra pure da infortunato. Siamo felici che stia ritrovando la competitività e stia lavorando per tornare protagonista su palcoscenici prestigiosi». Con queste premesse si preannuncia un`edizione super degli Internazionali d`Italia, fra un mese. «A Roma sarà spettacolo a prescindere, ma con Sinner così lanciato, il resto degli azzurri e tutti gli altri campioni, da Alcaraz a Djokovic senza dimenticare Medvedev o Zverev, è un evento da non perdere per gli appassionati. Speciale»

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