Sports Illustrated sta morendo?

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Sports Illustrated sta morendo?

Viaggio nella crisi di una delle riviste sportive amiricane più iconiche, che non ha mai avuto un rapporto idilliaco col tennis. Sampras gli negò le interviste, Federer e Nadal solo una volta in copertina…ma quando spazio a Bouchard e Hantchuchova

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Jennifer Capriati sulla copertian di Sport Illustrated
 

Di Bill Simons, pubblicato da Inside Tennis il 24 gennaio 2024

Nel 1994 la celebre rivista Sport Illustrated pubblicò una copertina con la famigerata domanda: “Il tennis sta morendo?”.

Notizia flash: No.

Ma ora in molti si chiedono se non sia proprio Sports Illustrated sulla via della scomparsa. In effetti sono emerse di recente voci che SI (Sports Illustrated in breve), un tempo rivista venerata e indiscutibilmente uno delle più grandi testate dell’intera storia del giornalismo, avesse notevolmente ridimensionato lo staff. Molti oggi la collocano nell’elenco delle specie in via d’estinzione.

Di certo la strada di Sport Illustrated si è più volte intersecata con il tennis. Jon Wertheim, S.L. Price, Bud Collins, Frank DeFord, Curry Kirkpatrick, Bruce Jenkins, Courtney Nguyen e Sally Jenkins sono solo alcuni dei nomi di grandi penne del tennis che hanno fatto vivere il tennis sulle pagine spesso suggestive di SI.

La leggenda narra che un certo Andy Roddick notò una bellissima attrice nel numero di Sport Illustrated dedicato al bikini e fece sì che il suo agente la contattasse nella speranza di ottenere un appuntamento con lei. E poi, Brooklyn Decker è stata la signora Roddick.

Eugenie Bouchard

Molte giocatrici della WTA hanno posato nel numero dedicato ai costumi da bagno, tra cui: Serena Williams, Maria Sharapova, Caroline Wozniacki, Sloane Stephens, Daniela Hantchuchova, e Genie Bouchard.

Dopo che Steffi Graf, la cui famiglia era al tempo coinvolta in un’inchiesta fiscale, posò in bikini, il San Francisco Chronicle affermò: “Quei tizi delle tasse tedesche le hanno tolto molto più della camicia”.

Micheal Jordan una volta ritenne di essere stato offeso da SI, così decise non concedere loro più interviste. Analogamente, dopo aver vinto Wimbledon, Pete Sampras smise di rilasciare dichiarazioni a Sport Illustrated in quanto la copertina fu poi dedicata al giocatore di baseball Jason Giambi.

Parecchi fan del tennis sono risentiti per fatto che Roger Federer e Rafa Nadal siano comparsi in copertina solo una volta. E neppure è stato mai loro conferito da SI il titolo di “Sportivo dell’anno”, mentre Billie Jean King, Arthur Ashe, Chris Evert, Serena e Naomi Osaka hanno potuto fregiarsi di tale onorificenza.

Serena è anche apparsa sulla retrocopertina con una gomma da masticare della Doublemint, sebbene abbia dovuto condividere la prima pagina insieme a due cestisti e a un cavallo.

Ci sono stati alcuni titoli taglienti di Sport Illustrated nei confronti del tennis. Una relativa allo US Open in particolare lo definiva, “Lo Slam dall’Inferno.” Dopo che Lendl vinse il torneo, il titolo di SI sosteneva che fosse “Il campione di cui non importa niente a nessuno.”

Ma parlando di Lendl, la rivista una volta chiese perfino al rapper Snoop Dog quale fosse il nome un atleta che gli piacesse e che avrebbe lasciato di stucco i lettori. Lui rispose: “Mi piaceva Lendl, era sveglio, uno all’antica, realizzava e produceva. Ora mi piacciono Venus e Serena, ma Ivan era davvero in gamba.” Serena commentò dicendo: “Sono sconvolta dal fatto che sappia anche solo chi sia Lendl.

Sports Illustrated ha magistralmente abbracciato tutti gli aspetti della vita, dalla cultura e politica incorporandoli nel giornalismo sportivo. Hanno affermato che Monica Seles, con i suoi grugniti, “Fa sembrare Jimmy Connors come Perry Como.” E ancora, Sally Jenkins scrisse sulla rivista come Monica Seles fosse “una piccola e inquietante bimba che si è rivelata avere il gioco di un serpente a sonagli.”

SI non esitò nel commentare anche la presenza del magnate Donald Trump all’Ashe Stadium. Infatti S.L. Price scrisse, “Sembrava fosse il proprietario dell’intero US Open”.

Alla finale dell’Open di Francia tra Serena e Venus, SI commentò che si trattava di “una partita che aveva sicuramente rischiato di far soffocare Jean-Marie Le Pen mentre consumava le sue lumache” (due donne afro-americane in finale, – Sacre bleu!).

Il pane quotidiano di Sports Illustrated erano la narrazione e l’analisi del gioco. Jon Wertheim affermò di aver sentito un addetto alla sicurezza dire al collega nelle sale riservate ai giocatori: “C’è un ragazzo che ringrazia in continuazione.” Il suo amico rispose, “Sì, è Rafa Nadal.”

Su Roger Federer, Wertheim osservò, “Il suo dritto è tecnicamente perfetto. Il suo rovescio a una mano liscio come l’olio. Sferra vincenti da entrambe i lati in maniera assolutamente imprevedibile. Accarezza le sue volée, dà pugni con le schiacciate, recupera delle demi volée all’altezza delle scarpe per poi piazzarle in angoli e spazi del campo che molti giocatori devono ancora scoprire. Serve alla Sampras, con un impatto setoso volto più al posizionamento che alla potenza. Copre il campo come se fosse fatto di ghiaccio.”

SI ha colto perfettamente l’evoluzione di molte star del tennis. Per esempio Price notò, “Dopo 11 anni segnati tanto da défaillance e da TacoBell quanto da momenti di assoluta genialità sul campo, quest’anno Agassi è diventato davvero un uomo.”

Tutto era lecito per l’occhio illuminato di Sports Illustrated, dai pensieri profondi ai commenti piccanti.

Mentre Price rifletteva, “Noi riusciamo a comprendere a livello viscerale: nessun umano è mai semplice quanto un gioco con una palla,” Frank DeFord suggeriva che la sex symbol russa Anna Kournikova sembrasse “Un’elegante barca a vela che sfiorava la superficie, con la sua classica coda di cavallo che svolazzava nel vento come una vela strappata. I suoi lineamenti sono perfetti (specialmente adesso che non si infila più negli slip le palline per la seconda di servizio).Nel 2000, SI dedicò ben 12 pagine ad Anna Kournikova.

Ora temiamo che non rimarranno in vita tanto a lungo da poter regalare altri approfondimenti sul tennis.

SEGRETI DEL GIOCO: Quando Nick Kyrgios chiese a Djokovic dell’albero segreto che abbraccia e su cui si arrampica nello splendido e collinoso Melbourne Park, il serbo rispose: “Ti farò vedere l’albero però non devi dirlo a nessuno, è segretissimo. A ogni modo quello che devi fare è toglierti le scarpe e salire fino in cima. Poi devi appenderti a testa in giù dal ramo più alto per 33 minuti e 33 secondi… dopo di che vincerai uno Slam.”

Non è di certo la prima volta in cui si apre un dibattito sui segreti e sulle scaramanzie nel tennis.

Per diverso tempo Andre Agassi e Steffi Graf riuscirono a mantenere la loro storia d’amore lontana da occhi indiscreti.

Lo scrittore Simon Barnes era affascinato dall’aria misteriosa di Pete Sampras. Il giornalista britannico scrisse, “E per quanto riguarda la personalità di Sampras? Un mistero… Sampras non ha un linguaggio del corpo come tutti gli altri. É piuttosto raro: un giocatore ai massimi livelli il cui corpo sembra silenziato… è un uomo dai mille misteri. Alcuni hanno usato la loro teatralità come arma, Sampras sfrutta il suo anonimato. Non puoi leggerlo, non puoi raggiungerlo: è inquietante nel suo cupo mistero.”

Altri hanno parlato dei segreti del successo nel tennis. Federer disse che una parte essenziale del suo successo proveniva dalla felicità. Lo zio di Nadal, Toni affermò che la chiave del successo di suo nipote era “l’impegno… l’ispirazione deve risiedere nel lavoro. È lo stesso per tutti: per un pittore, uno sportivo e anche un giornalista.”

Serena sosteneva che la chiave del suo successo fosse la concentrazione e aggiunse: “Se puoi continuare a giocare quando qualcuno sta sparando in strada, quella sì che è concentrazione. Non sono cresciuta giocando a tennis in un country club.”

Il volubile giocatore russo Marat Safin dichiarò che il segreto del suo successo scaturiva dal “rompere qualche racchetta di tanto in tanto. Fai uscire tutta l’energia negativa e riesci a calmarti.”

STATISTICHE SHOCK: Djokovic ha avuto ben 15 palle break consecutive contro Taylor Fritz senza portarne a casa neanche una. Fritz ha spiegato il fatto dicendo: “Stavo giocando così bene le palle break perché non m’importava più niente. Nella mia testa Novak si merita di brekkarmi prima o poi (sorride). Giocavo sciolto e bene.”

SIAMO DEI FANNULLONI: John McEnroe ammette, “Ero così geloso dei giocatori in grado di parlare 3 o 4 lingue. Noi (americani) siamo dei fannulloni, ne conosciamo soltanto una.” È riportato invece che Djokovic ne padroneggi ben 11. Tant’è che quando un giornalista gli chiese di fare gli auguri per l’Anno Nuovo in cinese e dire qualcosa in mandarino, lui sfoggiò le sue capacità linguistiche rispondendo fluentemente e lasciando di stucco la stanza intera.

VIVA LE DIFFERENZE: Negli Stati Uniti quando qualcuno prova a colpire una palla mancandola, si dice “soffio”. In Australia viene chiamato “colpo d’aria.”

Traduzione di Elisa Zanette

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