Elena si è arresa ma per 12 anni la sua pallina gialla ha battuto il male (Martucci), I magnifici sette che sognano in grande (Nizegorodcew)

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Elena si è arresa ma per 12 anni la sua pallina gialla ha battuto il male (Martucci), I magnifici sette che sognano in grande (Nizegorodcew)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Elena si è arresa ma per 12 anni la sua pallina gialla ha battuto il male

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 6.05.2014

Elena Baltacha s’è arresa domenica al male che la stava mangiando da sempre, anche se il cancro al fegato le è stato diagnosticato solo a gennaio, all’indomani dal ritiro dal tennis pro. In realtà la sua triste storia era nota a tutti, a cominciare da lei, la ragazzona bionda con gli occhiali e le gote sempre rosse. Figlia d’arte, per via di papà, Sergei, ucraino, difensore della mitica Dinamo Kiev, del super-mitico Valeri Lobanovski, squadra trapiantata integralmente (riserve comprese) nella nazionale dell’Unione Sovietica anni 70-90, e poi protagonista anche nel calcio brit (dall’Ipswich alla Scozia), e per via di mamma, Olga, che ha partecipato ai Giochi olimpici nel pentathlon e nell’eptathlon. Da naturalizzata inglese, è riuscita a disputare l’Olimpiade pure lei ma non a diventare una campionessa, anche se è stata numero 1 del tennis brit, vincendo 11 tornei Itf e toccando tre anni fa il 49-record della classifica Wta. Ma ha vinto lo stesso tantissimo, considerando i limiti fisici, conquistando medaglie molto più importanti, con quel sorriso aperto e sincero, che l’ha fatta amare da tutti. Dall’allenatore Nino Severino, che l’ha voluta assolutamente sposare l’anno scorso, prima che il destino gliela strappasse dalle braccia, all’eroe di Wimbledon, Andy Murray, che ad aprile a Napoli le aveva dedicato il successo di Davis in doppio. E, il 15 giugno, al Queen’s, sarà alla giornata benefica «Per Bally». Prole Bally, un mito. A 18 anni, quando lottava contro un male misterioso: «Mi svegliavo già senza forze, non riuscivo ad allenarmi, seguivo una buona dieta, ho fatto tutti i test antiallergici possibili». E scartava le congetture più assurde: «Hanno anche detto che avevo una dipendenza segreta dal-l’alcol…Bevi più di George Best! A 19, quando ha saputo: «Colangite sclerotizzante primaria… M’è caduto il mondo addosso. Ho pianto per giorni: mi dicevano che avevo tanto talento, stavo giocando sempre meglio, pensavo che fosse davvero arrivato il mio momento, e invece finiva tutto». A 23, quando s’è operata alla schiena, con tutti i rischi immaginabili, nelle sue condizioni. E ancora e ancora, rialzandosi e ricominciando sempre, e mai nascondendo una sconfitta dietro la malattia: «Anzi, in qualche modo, i problemi di salute mi hanno aiutato a portarmi ad un alto livello di forza mentale. Diciamo che ho spinto questa cosa, questo pensiero, più in là, più indietro, nella mia testa, anche se devo farmi un’applicazione tutti i giorni, e devo portarmi dietro ovunque vado una borsa di pillole. In Sud Africa, mi sono cadute quando sono scappata per la nuvola di cenere vulcanica, per fortuna avevo con me le prescrizioni e ho potuto giocare Roma». Forza Così, condannata al suo cocktail di otto pillole al giorno, con quelle gote che diventano sempre più rosse, sotto sforzo, con quegli occhiali che fanno a pugni con l’iperatletismo delle avversarie, con l’ostinazione di chi vince sempre e comunque, è diventata un esempio. Per la Fondazione bambini con patologie legate al fegato (sono oltre 100): «Voglio dimostrare che questi problemi non devono interrompere i sogni, con lavoro duro e desiderio che brucia si può ancora avere successo». Come per le colleghe tenniste, che ora l’omaggiano, commosse, sul web. Impressionate da sempre della sua forza…..

I magnifici sette che sognano in grande

Alessandro Nizegorodcew, il tempo del 6.05.2014

All’ombra dei pini, tra le statue, la magia del Foro Italico è imperitura e potente, ti carpisce e ti invita a sognare. Alcuni si esaltano, altri si bloccano per la tensione. Quarantotto tennisti sono pronti a inseguire un obiettivo chiaro e preciso chiamato Internazionali Bnl d’Italia 2014. Le pre-qualificazioni prendono il via quest’oggi sui campi del circolo capitolino e si concluderanno mercoledì 8 maggio con il turno decisivo. Al via 32 giocatori provenienti dai 28 tornei Open disputati (più di 3000 gli iscritti in tutta Italia), oltre a 16 tennisti giovani e promettenti scelti e invitati dal Settore Tecnico della FIT. Sono sette i giocatori laziali che tenteranno di inseguire un sogno chiamato Foro Italico. A sorpresa sarà presente anche Flavio Cipolla, numero 203 Atp, che ha approfittato della rinuncia di Gianluigi Quinzi. Marco Viola ha conquistato il torneo Open disputato al circolo Forum di Roma, così come ha fatto la 71 I tennisti Laziali coinvolti nel sogno di i raggiungere il tabellone sorpresa Ci sarà anche Flavio Cipolla n 203 Atp che ha approfittato della rinuncia di Quinzi. Russa (ma ormai pariolina d’adozione) Marina Shamayko all’Empire. «Giocare sui campi del Foro Italico durante le «prequali» è un’emozione forte che ho avuto il piacere di provare anche gli anni scorsi – ha raccontato Viola, ex numero 570 Atp – ma alla quale tuttavia non riesco ad abituarmi. Per un giocatore italiano e per di più romano come me è un sogno che si avvera». Nel 2013 arrivò a un punto dal successo contro il più forte Alessandro Gian-nessi, sfiorando la vittoria delle pre-qualificazioni. «Quel match è per me un incubo ancora oggi e spero di rifarmi». Anche Francesco Bessire, romano classe 1994, avrà la sua chance. «Sarà davvero fantastico calcare i campi dove solitamente giocano i campioni – ha dichiarato il tennista del TC Panoli -. Il mio obiettivo, una volta che sono qui, sarà provare a superare le pre qualificazioni». Una terza rappresentante del blasonato circolo capitolino, la diciannovenne Adriana Lavoretti, sarà presente al Foro Italico. «Vivo questa esperienza come una grande opportunità. Sono molto serena e tranquilla, ma ciò non vuol dire che non venderò cara la pelle». Federica Di Sarrae Erika Zanchetta, pur di giocare le pre qualificazioni, sono andate a disputare i tornei Open in altre regioni. La Di Sarra, classe 1990 di Fondi e numero 592 Wta, si è imposta a Le Pleiadi di Torino mentre la Zanchetta, classe 1989 di Latina, si è recata in Campania per ottenere il pass. «Qualche anno fa avevo disputato questo torneo, ma avevo subito troppo la tensione – ha raccontato la Zanchetta -. Però la voglia di giocare è intatta». Si parte alle ore 10.

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