WTA Roma: Serbe avanti tutta, Jankovic e Ivanovic in semi. Serena facile

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WTA Roma: Serbe avanti tutta, Jankovic e Ivanovic in semi. Serena facile

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TENNIS WTA ROMA – Al termine di una partita eccellente, Ana supera la spagnola in 3 set e 2h17. Jelena invece gioca una partita eccellente e batte la Radwanska dopo 6 anni (6-4 6-4). Sarà lei l’avversaria della Errani. La Williams supera agevolmente la Zhang

(11) A. Ivanovic b. (13) C. Suarez-Navarro 6-4 3-6 6-4 (Giulio Fedele

Quante pene per la testa di serie numero 11, Ana Ivanovic, contro la spagnola Carla Suarez Navarro. Sicuramente la giocatrice che incontrava oggi nei quarti ha un gioco completamente diverso da quello di Maria Sharapova, sua precedente avversaria negli ottavi, e quindi sapeva che l’avrebbe aspettata una
partita altrettanto diversa, ma sicuramente bon così difficile. Eppure Carla ha saputo dimostrare di reggere il confronto sulla potenza degli scambi, ed è riuscita a muovere così bene l’avversaria nel campo da metterla in seria difficoltà.

Ci sono volute più di 2 ore di gioco alla serba per assolvere il compito di centrare la semifinale. Il pubblico inizialmente era tutto dalla sua parte, poi piano piano ha iniziato a simpatizzare per la spagnola, solo il minimo ringraziamento per lo spettacolo offerto da Carla e il suo magico rovescio, che da
solo valeva il prezzo del buglietto.

Le giocatrici sono entrante in campo, infatti, accolte in maniera differente. Un mega applauso per Ana e uno timido per Carla. Anche l’arbitro, Eva Azderaki è stata accolta dai favori del pubblico, per i quali è arrossita e ha ringraziato sorridendo. Carla ha scelto di servire. Purtroppo per lei la scelta non ha portato immediati frutti, anzi: Ana teneva agevolmente il servizio, ed in più le strappava il break al game successivo.

La Suarez Navarro è partita un po’ appesantita, sarà forse perché non ha dovuto giocare contro la Halep nel turno precedente; ma passati i primi game ha ritrovato la mobilità che la rende pericolosa sulla terra rossa, ed anzi ha sciolto anche il braccio che ad inizio gara le faceva colpire la palla non in modo ottimale. Dal 2-0 si è subito ripresa, conquistando il controbreak alla terza palla break, facilitata dai regali della serba che insisteva alla ricerca
del vincente, e poi riuscendo a tenere il suo primo servizio. Ma la spagnola non si voleva fermare: l’Ivanovic picchiava incessantemente con l’aggressività di un leone, mentre la Suarez Navarro la ammaestrava facendola correre a destra e a sinistra con le frustate del suo rovescio e del dritto in top.

Dal 2-2 infilava una altra splendida doppietta, condita da almeno quattro splendidi passanti di dritto, uno dei quali strettissimo. Una Ivanovic in difficoltà si affrettava a chiamare il coach sul 3-2, e questo pareva funzionare.

La spagnola continuava a divertire il pubblico, ma la serba col passare degli scambi acquistava sicurezza, azzerando la difficoltà di cui pareva preda e tornava a macinare punti. È così che la Navarro si vedeva prima raggiunta sul 4-4, poi scavalca sul 5-4. Il decimo game è stato il cruciale. 3 le palle break annullate da Carla, 3 le palle game non sfruttate. La quarta era quella decisiva per il set, e a sfruttarla era l’Ivanovic.

Nel secondo set c’è stata una nuova inversione di tendenza. La Suarez Navarro rientrava prepotentemente in partita mettendo l’Ivanovic alle corde. La serba insisteva imprudentemente sulla diagonale di rovescio, e pur aumentando di volta in volta la potenza, l’avversaria trovava sempre il timing ottimale per
risponderle in maniera più incisiva.

È così che, unito il tutto ad un pizzico di temerarietà, la spagnola riusciva a portarsi 3-0 con due break. Incredibilmente, a mio avviso, la serba non ha chiamato il coach. Non credo possa essere l’unico fattore che le abbia fatto perdere il set, sta di fatto che non le è riuscita un’altra rimonta come accaduto nel primo parziale, e la Suarez Navarro è riuscita a mantenere almeno uno di quei due break, per il finale di 6-3. Da sottolineare come Carla, di solito sempre così impassibile in campo, sul game del 5-3, mantenuto con grande fatica, abbia urlato un ‘cmon’ gigantesco (..e non un ‘vamos’!).

Nel terzo e decisivo parziale è regnato l’equilibrio. Non si è vista una palla break per tutto il set, sicuramente perché le giocatrici erano visibilmente più nervose, ed infatti tenevano i servizi con molta più facilità. In svantaggio 2-1 Ana, quando ha visto che non riusciva ad essere incisiva più di tanto, ha chiamato di nuovo il coach. Le due proseguivano ad alternarsi fino agli istanti cruciali. Sul 4-4 infatti, come nel match contro Sharapova, Ana trovava il guizzo per portarsi 0-40 sul servizio della spagnola. La prima palla break non è bastata, così come la seconda, ma la terza è risultata la decisiva.

Sul 5-4 e servizio Ivanovic era la Suarez Navarro a chiamare il coach, mossa alquanto inefficace a quel punto del match. Nel game decisivo la spagnola riusciva però a portarsi a due punti dal break, sul 30-30, ma due prime sulla riga le rovinavano la rimonta in extremis e regalavano la semifinale alla serba.

(3) J. Jankovic b. (6) A. Radwanska 6-4 6-4 (Da Roma, Stefano Tarantino)

Jelena Jankovic completa la giornata perfetta per i colori serbi e dopo le vittorie di Novak Djokovic e Ana Ivanovic, conferma di trovarsi perfettamente a suo agio al Foro Italico, battendo in due set Agnieszka Radwanska (che non superava dal 2008 e con la quale era sotto 5-1 nei precedenti) e raggiungendo per la quarta volta la semifinale nel torneo italiano (le altre tre ha poi sempre giocato la finale) alle quali vanno aggiunti ben 4 quarti di finale, insomma la nr.8 del mondo sente davvero un’atmosfera magica quando gioca a Roma.

Agnieszka Radwanska non ha giocato al meglio. La polacca ha iniziato molto contratta ed ha subito in lungo e in largo i colpi della sua avversaria fino a metà primo set. Poi ha trovato un minimo di efficacia nel servizio ed ha avuto le opportunità per rientrare in partita, senza riuscirvi (e questo per merito soprattutto della Jankovic, va sottolineato).
Nel secondo parziale la Radwanska è andata avanti di un break, ma ceduto immediatamente il vantaggio, si è letteralmente smarrita, soccombendo di fronte all’irruenza di una eccellente Jankovic che ha infilato dal 2-4 quattro giochi consecutivi chiudendo la partita.
In vista Roland Garros non un buon segnale da parte della polacca, ma c’è ancora un po’ di tempo a disposizione per rifinire la preparazione.

Inizia a servire la Radwanska, c’è subito il break della Jankovic che insiste molto sul rovescio della polacca e quando può entra in campo sulla seconda palla.
La Radwanska pare un po’ impacciata, la Jankovic allunga sul 2-0 e non sfrutta una palla del 3-0.
La nr. 3 del seeding fa molta fatica a tenere i suoi turni di battuta, altra palla break salvata nel quinto game.
Gli scambi sono molto duri e lunghi, ma la palla della Jankovic pare viaggiare molto più veloce rispetto a quella della sua avversaria, la serba gioca vicino le righe e si apre molto bene il campo.
Sul 3-2 la Jankovic concede la prima palla break nel lunghissimo sesto game (18 punti giocati), ma la annulla con un preciso diritto in contropiede.
La Radwanska pare finalmente destarsi dal torpore iniziale, inizia a ribattere ogni palla e rende il compito più difficile all’avversaria, esibendo ogni tanto anche delle palle corte davvero mirabili.
La Jankovic però non vuole mollare la presa, sa che sarebbe pericolosissimo far rientrare in partita la sua avversaria e così ribatte colpo su colpo, dalla palla corta alle accelerazioni di diritto. Sul rovescio invece la serba riesce ad avere la meglio, troppi gratuiti della polacca in questo fondamentale.
Il game decisivo del set è l’ottavo, Jelena annulla altre due palle del controbreak ad Aga che si era portata sul 15-40. La prima con un diritto vincente e la seconda con un diritto molto profondo. Alla fine la Jankovic tiene la battuta e poi chiude il set (6-4) nel decimo gioco ai vantaggi, senza però offrire alcuna palla break. La serba conquista il parziale nonostante il 43% di punti con la seconda.

Nel secondo set si riparte all’insegna dell’equilibrio, scambi sempre molto lunghi, ma al contrario del primo set chi serve lascia poco alla risposta.
La Radwanska sembra comunque al di sotto del suo standard migliore, ma approfitta di un game orrido (l’unico) al servizio della Jankovic per operare l’allungo che pare riaprire il match.
Accade nel sesto gioco, due gratuiti in fila della serba ed una gran risposta della polacca, Aga va avanti 4-2.
Sarebbe il momento di far sentire un po’ di pressione alla Jankovic, ed invece arriva l’immediato controbreak grazie a due bellissimi rovesci lungolinea.
La partita si decide nell’ottavo game. La serba fa di tutto per mandare di nuovo avanti la Radwanska, ma la polacca non ne approfitta. Jelena spreca ben tre palle del 4 pari e commette anche un doppio fallo. Poi sbaglia un diritto e concede la palla break alla sua avversaria, ma Aga sbaglia un rovescio ed alla fine la Jankovic tiene la battuta.
Gol sbagliato, recita un vecchio adagio, gol subito. Aga serve, spreca una palla del 5-4 e poi concede una palla break che la Jankovic trasforma con una risposta molto profonda.
Jelena serve per il match e si guadagna la finale con un bel rovescio e due servizi vincenti (anche nel servizio la serba è stata superiore alla sua avversaria oggi, ben il 72% di punti con la prima).

Anche il tabù Radwanska è superato (non batteva come detto la sua avversaria odierna dal 2008), domani la serba proverà a fermare la nostra Errani per centrare la quarta finale a Roma.

 

Serena Williams (1) b. Shuai Zhang 6-1 6-3 (Da Roma Stefano Tarantino)

Continua l’inarrestabile marcia di Serena Williams al Foro Italico, dopo la Lepchenko ieri sera, anche la Zhang viene stritolata dalla potenza della nr.1 del mondo che le lascia 4 giochi e regola la pratica in appena 69 minuti, proseguendo così la difesa del titolo vinto l’anno scorso.
Il match non ha praticamente avuto storia, Serena ha dominato il primo set, la Zhang è riuscita a tenere il passo dell’avversaria fino al 2 pari nel secondo prima di cedere le armi.
Per Serena sarà cosi semifinale contro Ana Ivanovic, con la quale è 4-1 nei precedenti ma ha perso proprio a Melbourne quest’anno negli ottavi, quindi c’è la ghiotta occasione di vendicare a distanza di 4 mesi l’affronto subito.

La Zhang il suo torneo lo aveva già vinto arrivando nei quarti, non le si chiedeva di più e non aveva nulla da perdere stasera.
Nel primo set non è mai stata praticamente in partita, qualcosa di decente lo ha fatto vedere nel secondo, ma era come se si affrontassero un peso massimo ed un peso mosca, una lotta impari e cosi è stato.

Serena parte con il vento in poppa, le sue risposte violente impallinano subito la cinese, l’americana in meno di 10 minuti è già sul 3-0 “pesante”.
La Zhang prova una reazione e si procura 3 palle break nel quarto game, ma la Williams non vuole regalare niente, le annulla, tiene la battuta e poi centra il terzo break di fila per il 5-0.
Qui Serena si distrae un attimo, sbaglia due diritti di fila e cede la battuta, ma rimedia subito nel game successivo, altro break fortemente voluto (annullate tre palle del 5-2) e primo set conquistato con un netto 6-1.

La Zhang chiama il coach e prova a parlarci su , al rientro in campo prova ad essere più aggressiva e soprattutto a far muovere di più Serena.
La cinese regge con onore sino al 2 pari, poi nel sesto game arriva il break che spezza l’equilibrio e che decide il match.
Serena non sfrutta due palle break sbagliando altrettante risposte, ma sulla terza indovina sempre alla risposta un diritto incrociato d’incontro da urlo.
Il più è fatto, Serena senza strafare chiude in scioltezza 6-3 e si guadagna senza troppi affanni la semifinale contro la Ivanovic.

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