Focus
Jelena Ostapenko, è lei la nuova Sharapova?
TENNIS – Formatasi all’Accademia di Nick Bollettieri proprio come Masha, la giovanissima lettone classe ’97 sta scalando la classifica grazie alla potenza nei colpi di rimbalzo
TENNIS – Tra le miriadi di giovani giocatrici che stanno cercando di farsi strada nel complesso mondo del tennis professionistico, la sedicenne lettone Jelena Ostapenko è sicuramente una delle stelle più luminose del circuito ITF.
Nata l’8 giugno del 1997 a Riga la giovanissima ragazzina lettone sta scalando velocemente la classifica grazie alla sua potenza nei colpi di rimbalzo. Tecnicamente il rovescio bimane è il suo colpo migliore anche se sia con il diritto che con il servizio è capace di buone cose. Il rovescio però, dotato di un’accelerazione spaventosa, le permette di trovare angoli inusitati per le altre giocatrici.
Formatasi nella “Nick Bollettieri Accademy”, non occorre un grosso sforzo di fantasia per immaginare, anche senza averla mai vista giocare, che la Ostapenko è la classica giocatrice “hit n’run” ovvero un’atleta che riesce a tenere un ritmo negli scambi molto sostenuto ed appena trova la palla buona cerca il vincente (specialmente con il suo colpo preferito, il rovescio bimane).
Personalmente ho avuto la possibilità di vederla giocare dal vivo in uno dei numerosi tornei che si tengono nella meravigliosa località sarda di Santa Margherita di Pula e ne sono rimasto davvero impressionato. Tanto impressionato che ho voluto scrivere questo breve articolo per decantarne le lodi tennistiche.
I risultati in questo 2014 parlano a suo favore: partita fuori dalle 800 al mondo è in questo momento numero 564 grazie soprattutto alle affermazioni in tre dei cinque tornei a Santa Margherita disputati tra fine marzo e inizio aprile. In questo frangente ha dimostrato di essere sicuramente la tennista più forte e forse l’unica ad avere la possibilità reale di sfondare anche nei piani alti.
L’Ostapenko è una predestinata e come tutti i giocatori che primeggeranno in futuro ha dei risultati che balzano subito all’occhio tanto sono importanti. Nel 2010 all’età di 13 anni (!!) ha preso parte alla prestigiosissima Eddie Herr International Junior Tennis Championship dove perse al primo turno da una wild card americana.
Proprio in questo frangente abbiamo un saggio della determinazione di questa giovane atleta, come testimonia il passaggio di un’intervista effettuata pochi mesi fa che incollo a vantaggio dei nostri amici di ubitennis:
“I remember I lost to an American girl in three sets. She was a wild card. I started crying after the match. I was so sad that I lost ”
Tre anni dopo però la Ostapenko si è presa la rivincita dominando il torneo under 18 e sconfiggendo in finale l’egiziana Sandra Samir per 6/1 3/6 6/3.
Per chi non lo sapesse, ricordiamo che la Eddie Herr Internatinal Junior Tennis Championship è la manifestazione giovanile più importante e prestigiosa, basti pensare che solo nel 2013 ha mosso nel complesso 1300 tennisti junior provenienti da 80 nazioni differenti.
In Federation Cup, la Ostapenko ha già esordito con prestazioni all’altezza del suo potenziale. E’ stata sconfitta da due ottime giocatrici come la Begu (6/3 6/4) e la Watson (7/5 6/0) ed è riuscita a togliersi la soddisfazione di superare la ventitreenne slovena Jakupovic (in pianta stabile nelle prime 300 al mondo da un paio di anni) con il punteggio di 6/3 7/6.
Chiudo questa breve presentazione di questa interessantissima atleta con una curiosità statistica che testimonia ancor di più le qualità della Ostapenko: fino ad oggi ha disputato 13 tornei ITF (6 singoli e 7 doppi) vincendoli tutti.
Quello di Jelena Ostapenko è sicuramente un nome da appuntarsi e ricordare per non farsi trovare impreparati nel prossimo futuro.
ATP
ATP Miami: Sinner express, avanza senza problemi su Rublev
Jannik Sinner batte per la terza volta in carriera Andrey Rublev con una prestazione superlativa. Sesta vttoria su un top10 e quarti di finale in grande stile

Da Miami, il nostro inviato
[10] J. Sinner b. [6] A. Rublev 6-2 6-4


Continua senza sosta la marcia di Jannik Sinner verso i piani altissimi della classifica. In un percorso a tappe forzate verso il traguardo finale delle Nitto ATP Finals di Torino, Jannik Sinner è arrivato senza perdere un set ai quarti di finale del Miami Open presented by Itaù, e lo ha fatto sconfiggendo nel suo ultimo incontro Andrey Rublev, numero 6 del seeding e numero 7 del ranking mondiale, che veniva da 10 vittorie negli ultimi 12 incontri sul cemento, compresa la finale nell’ATP 500 di Dubai.
Sinner aveva già battuto Rublev in precedenza, ed era in controllo del punteggio lo scorso anno al Roland Garros quando fu costretto a ritirarsi, ma non l’aveva mai sconfitto in una maniera così dominante e perentoria.
Un match giocato splendidamente dal ragazzo di Sesto Val Pusteria, che ha lasciato solamente sei game al suo avversario senza mai concedere una palla break. E soprattutto ha dimostrato una superiorità quasi schiacciante dalla parte del rovescio, con il quale ha quasi sempre dominato gli scambi mettendo in enorme difficoltà il russo.
PRIMO SET – Inizio della partita con cielo velato e sole che faceva capolino tra le nubi, lascito dei temporali della sera prima che hanno fatto sensibilmente aumentare l’umidità. La partenza di Sinner è a razzo, quella di Rublev un po’ meno travolgente, e il break arriva subito al terzo gioco quando dopo due accelerazioni di rovescio di Sinner il russo si trova 15-40. La prima palla break viene annullata con un diritto vincente, ma sulla seconda un diritto di palleggio finisce in rete.
Sul suo servizio Sinner è una sentenza, e in risposta aggredisce le seconde come lo abbiamo visto fare solo molto di recente. Rublev cancella una palla del doppio break con uno schema servizio-diritto, ma il 4-1 pesante arriva poco dopo: se Sinner riesce a tenere il diritto di Rublev fuori dallo scambio non c’è gara.
Sull’1-5 Rublev muove il punteggio nella sua casella a forza di prime di servizio, ma il set ormai è andato e Sinner perfeziona il 6-2 in 32 minuti.
SECONDO SET – La breve durata del primo set fa si che il consueto esodo di spettatori che vanno a rinfrescarsi alla fine di ogni parziale sia molto meno consistente de solito, anche se la giornata è decisamente calda e l’orologio segna quasi mezzogiorno. Rublev resiste meglio a Sinner di quanto aveva fatto nel primo set, ma sulla battuta dell’altoatesino è sempre traffico a senso unico. Sul 2-2 Andrey recupera da 15-30 con il servizio e con un po’ di fortuna quando un suo recupero di rovescio finisce per diventare una palla corta incrociata sulla riga. Il break arriva due game più tardi, quando Sinner carica in risposta sulla seconda di servizio e Rublev cede la battuta con un altro errore di diritto.
Prima che Sinner serva per il match sul 5-4 il deejay prova a mettere un po’ di pepe nella sfida scegliendo “Hit Me With Your Best Shot” di Pat Benatar come canzone per il cambio di campo, ma Jannik è inscalfibile e chiude il match in un’ora e 12 minuti raggiungendo i quarti di finale a Miami per la terza volta in carriera.
VICINO ALLA TOP 10 – Con questa vittoria Sinner diventa virtualmente n. 10 del ranking mondiale e potrebbe essere superato solamente da Khachanov o Paul nel caso in cui si aggiudicassero il torneo. Per consolidare il suo ritorno nei Top 10 Sinner dovrebbe vincere anche il prossimo match contro chi si qualificherà tra Botic Van de Zandschulp ed Emil Ruusuvuori. Con Ruusuvuori ci sono stati quattro precedenti confronti diretti (più uno a livello Challenger), tutti vinti da Sinner (che invece aveva perso il primo scontro in un Challenger in Australia), ma alcuni con punteggi molto equilibrati come il 10-8 al tie-break del terzo set dello scorso anno qui a Miami. Contro Van de Zandschulp invece sarebbe uno scontro inedito.
ATP
ATP Miami: Sinner e Sonego entrambi agli ottavi come nel 2021
E’ la quinta volta che due italiani raggiungono il quarto turno in un Master 1000 sul veloce. Gli ultimi Sinner e Berrettini ad Indian Wells

Per Sonego è stata una delle migliori partite della sua carriera. Quella contro l’americano Tiafoe non era per l’italiano una partita con i favori del pronostico. Ma un’ora e due set dopo Lorenzo riesce nell’impresa di vincere una partita forse inattesa per noi, ma assolutamente alla portata per lui. A fine match il nostro Gibertini lo incalza: la migliore partita di sempre? “La migliore qui a Miami, e tra le tre migliori di sempre. Conoscevo l’avversario, sono entrato in campo molto determinato. Si è trattato di una partita quasi perfetta, senza sbavature, ho fatto pochi errori e sono stato molto aggressivo come l’avevamo preparata”.
Nel dettaglio quella contro il semifinalista dello US Open 2022 è stata per Sonego una partita da record. Innanzitutto la percentuale di punti con la prima palla (91%) è la migliore della carriera. Così come i punti vinti con la seconda palla (82%, non era mai andato oltre il 78%). Infine è stata il il 13° match chiuso senza concedere palle break. Considerando il fatto che ha ottenuto tutto questo contro il n.14 del ranking si può affermare che questa rappresenti senza ombra di dubbio una delle vittorie più prestigiose ottenute dal piemontese nel circuito maggiore.
A suggello di questa vittoria abbiamo due italiani negli ottavi di finale di un Master 1000, Sinner e Sonego, come nel 2021. Si tratta della quinta volta in assoluto che questo succede (sul veloce). Prima di loro ci sono stati: Shanghai 2019 (Berrettini/Fognini) ; Miami 21 (Sinner/Sonego); Cincinnati 21 (Berrettini/Sonego) e Indian Wells 22 (Sinner/Berrettini). Sperando di poter spingerci ancora un po’ più in là, possibilmente con gli sfavori del pronostico.
Flash
WTA Miami, Pegula pronta alla sfida con Potapova: “Gioca senza paura”
La statunitense chiude in due set la pratica Linette dopo aver annullato un setpoint. Ai quarti sfida con Potapova

Jessica Pegula si esalta sul cemento di Miami. Arriva ai quarti di finale dopo aver chiuso in due set la pratica Magda Linette. Primo set vinto in scioltezza, secondo portato a casa dopo aver recuperato due break di svantaggio. La polacca va a servire due volte per il match, ma spreca un setpoint e poi va a casa a mani vuote. L’americana, invece, trova l’adrenalina giusta per chiudere in due parziali la contesa senza sprecare ulteriori energie: “E’ stato un match strano in cui ho giocato davvero bene, poi un po’ meno, ma nel complesso sono soddisfatta e credo sia un buon segnale ricevuto”.
A differenza di quanto espresso a Indian Wells, Pegula non è mai stata costretto a dover recuperare partenze ad handicap: “A Miami ho vissuto e mi sono allenato qui per molto tempo. Ho giocato molto bene ed è piacevole il clima che si respira. Fa più caldo, anche se ho giocato in un campo coperto da ombra”.
Poi spiega cosa sia successo sul 5-2: “Era un momento in cui percepivo che stava per cambiare qualcosa. Ho cambiato racchetta perché pensavo che la palla mi arrivasse addosso. Non ero a mio agio. Sono tornata alla racchetta che avevo già usato e ho vinto cinque game di fila. Ho vinto questa piccola battaglia mentale: ero arrabbiata con me stessa perché non riuscivo a giocare meglio. Rispetto al primo set, lei ha alzato il suo livello, io ho fatto un paio di errori e non stavo servendo ottime prime palle. Linette si era abituata al mio ritmo. Sono contenta di averla ribaltata“.
Sfida con Anastasia Potapova ai quarti di finale. La russa appare molto in forma e ha affermato di aver cambiato qualcosa nel suo tennis: “Non mi fa piacere sentirlo, perché l’ultima volta ho vinto a malapena. L’ho vista giocare un po’ questa settimana e sta giocando piuttosto senza paura. I campi qui sono molto più veloci e non so chi ne trarrà un vantaggio. Sarà un’altra dura battaglia in una fase di piena fiducia per lei. Le cose cambiano rapidamente da un giorno all’altro, per cui davvero è impossibile fare pronostici“.
Ci potrà mai essere un WTA a Buffalo? “Mi piacerebbe averne uno lì. Non so dove perché Buffalo non è proprio un paradiso del tennis. Penso che sia sempre stato qualcosa a cui ho pensato, anche dopo la mia carriera, è avere un torneo in quella zona”.