Roland Garros interviste, Djokovic: "Ho faticato per tutto il terzo set"

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Roland Garros interviste, Djokovic: “Ho faticato per tutto il terzo set”

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TENNIS ROLAND GARROS – Finale, R. NADAL d. N. Djokovic 3-6, 7-5, 6-2, 6-4. L’intervista del dopopartita. Traduzione di Milena Ferrante.

Come è andata dopo il primo set? Che cosa stava accadendo esattamente nella partita?
È stato un ottimo inizio, poi sono tornato nel secondo. Il secondo avrebbe potuto finire al tie-break ed è stato un set giocato alla pari. Ho perso il servizio sul 6-5, e quindi la dinamica della partita è passata dalla sua parte. Ho iniziato giocando piuttosto male e non mi muovevo bene. Ho faticato un po’ fisicamente per tutto il terzo set.
Poi nel quarto iniziato ho iniziato a sentirmi un po’ meglio, ma poi nei punti cruciali ha giocato meglio lui. Non stavo giocando al livello che volevo, soprattutto nella seconda parte del match.
È lo sport. È così. Queste grandi partite, ovviamente, tirano fuori il meglio dai giocatori. E naturalmente si tratta di una sfida enorme. Ho cercato di fare del mio meglio. Il mio meglio non è stato come il mio meglio contro di lui a Roma un paio di settimane fa.
Ma va come deve andare. Complimenti a lui. È stato migliore nei momenti cruciali. Naturalmente è una delusione per me, ma la vita va avanti. Non è la prima volta e nemmeno l’ultima che perdo una partita.
Giocare contro Nadal al Roland Garros è qualcosa di completamente diverso da giocare contro di lui altrove. Ha una sorta di superiorità morale qui? Questo campo lo rende diverso da tutti gli altri?
Sì, le sensazioni sono queste. Ovviamente il suo record parla da solo. Ha vinto questo torneo ormai nove volte. È davvero impressionante come gioca su questo campo. Ha perso solo una volta nella sua carriera sul campo centrale. Non è sicuramente facile per giocare contro di lui 3 su 5 in queste condizioni.
Puoi descrivere il tuo livello di frustrazione alla fine della partita, sia sul match point che nel corso del match? Sembrava che ti sentissi più frustrato del solito…
È una finale di Grande Slam. Ho delle aspettative. Vuoi questa vittoria tanto quanto il tuo avversario al di là della rete. Tutto qui. Sono giocatore emotivo, il campo da tennis è un’arena e sono lì per combattere e per cercare di vincere, e mostro le mie emozioni. Purtroppo, non ha funzionato questa volta.

Pensi di non essere stato nella migliore condizione fisica oggi visto che due giorni fa vi sembrava avessi qualche problema di respirazione o qualcosa del genere. Vuoi dire che oggi Nadal ha vinto perché era più forte fisicamente in un certo senso?
Be’ come ho detto, ho sofferto un po’ fisicamente alla fine del secondo e per tutto il terzo set. Ma come ho detto, non è impossibile, ma è molto, molto difficile giocare contro Rafa su questo campo, per tutta la partita, al tuo livello più alto. Avere alti e bassi è normale. Speravo solo che nel quarto sarei stato in grado di tornare. Ho iniziato, come ho detto, a sentirmi un po’ meglio, ma non sono riuscito a tirare fuori il mio miglior tennis nel momento in cui era più necessario, alla fine del quarto.

Questa è una domanda ipotetica: se la partita fosse iniziata alle sei di sera senza sole e con una temperatura inferiore, pensi che le cose sarebbero andate diversamente?
Sì e magari se fossi mancino, avrei potuto vincere… (risate). Non lo so. Non so come rispondere a questa domanda.

Per quanto riguarda le emozioni, pensi che il pubblico abbia un ruolo importante dal momento che sei sempre molto, molto amato qui a Parigi? Pensi che il pubblico non ti abbia sostenuto come al solito?
Penso che il sostegno del pubblico sia stato enorme per lui e per me. Cercavo di concentrarmi sui miei fan, i miei sostenitori, e naturalmente si tratta di una finale di Slam. Quando gioco contro Rafa, è sempre una partita emozionante per noi e per il pubblico, e la partita coinvolge sempre la gente.
Alla fine è una situazione molto emotiva. C’è moltissima tensione sul campo. Non posso trovare scuse nel pubblico. Non posso biasimare nessuno. Fa parte dello sport.

All’inizio sei riuscito a contrastare efficacemente il suo dritto. Poi hai provato a lavorare di più sul rovescio. È una percezione corretta? Vuoi parlare della tua filosofia di gioco?
Sì, penso che coprisse l’angolo di dritto abbastanza bene. Il mio rovescio incrociato non era così efficace come lo è stato nelle partite precedenti contro di lui. Colpiva il dritto lungolinea davvero bene, e penso che il suo primo colpo dopo la mia risposta sia stato eccezionale oggi.

Alla fine, la standing ovation è stata molto speciale. È quasi come se la gente volesse una tua vittoria qui.
È stato fantastico. Sono così grato per l’opportunità di giocare qui. Ovviamente si esce dal campo e si desidera questo titolo così tanto e se non si vince per diversi anni, è deludente.
Ma, come ho detto, non è la prima volta che vivo questa particolare esperienza. Bisogna mettere le cose in prospettiva e osservare da dove vengo e la mia vita. È una benedizione. Quindi, poter essere apprezzato dai tifosi come è successo alla fine della partita mi dà moltissimo, mi dà la forza e la motivazione per tornare qui e provare fino alla fine della mia carriera a conquistare almeno un titolo.

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