Il compleanno di Adriano Panatta, il tormento di Borg a Parigi

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Il compleanno di Adriano Panatta, il tormento di Borg a Parigi

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Adriano Panatta al Roland Garros 1976
 

TENNIS – Adriano Panatta, il più forte tennista italiano di sempre, è nato il 9 luglio del 1950. Per festeggiare il suo compleanno ripubblichiamo gli articoli di Ubaldo Scanagatta da corrispondente a Parigi, per la sua vittoria storica del 1976, quando sconfisse Borg (nei quarti), Dibbs e Solomon.

Mercoledì 9 giugno 1976
Un grande Panatta liquida Borg
Questo Panatta non finisce davvero più di sorprendere. Anzi, ormai, bisogna finirla col parlare di sorpresa. Anche se dovesse vincere, subito dopo gli internazionali d’Italia, perfino quelli di Francia. Stasera, intanto, ha battuto il vincitore delle due precedenti edizioni, Il grande Borg, un Borg che non perdeva al « Roland Ga-ros » dal 1973, proprio quan-do fu Panatta a batterlo. Il successo odierno vale, naturalmente, assai di più perchè dal ’73 Borg ha fatto progressi da gigante ed oggi la sua quo-tazione in campo mondiale è inferiore solo a Connors, e neppure a Connors sulla ferra battuta. Panatta ha vinto in due ore e 49 minuti con un punteggio di 6-3 6-3 2-6 7-6 (7 a 2 il punteggio del tie break). I due primi sets sono stati forse i migliori di Panatta e i migliori in fondo di tennis. A Panatta riusciva tutto.

Tranquillissimo sul rovescio, abitualmente il suo colpo più incerto, il campione d’Italia denunciava semmai qualche af-fanno nel diritto di approccio. Il servizio però era quello di sempre e così nel primo set bastava che Borg perdesse la prima battuta sul 3-2 per Panatta e per lo svedese ogni recupero diventava impossibile. L’unica occasione per riequilibrare il punteggio Borg l’aveva nel game successivo, sul 2 a 4, quando conduceva per 0-40 su servizio di Panatta. Ma il campione d’Italia lo annullava giocando alla grande. A rete, soprattutto, era implaca-bile. Panatta aveva già quat-tro « sets balls » sul 5 a 2, ma aspettava di vincere il set al game successivo mantenendo il proprio servizio a zero. Anche nel secondo set le cose migliori e più spettacolari le faceva Panatta. Conquistava un break, sull’uno a uno, su quello che si sarebbe detto il rovescio più bello della sua vita se dopo non ne avesse fatti degli altri altrettanto stupendi.

Sul 5 a 2 in suo favore Panatta ha perso per la prima volta Il servizio, ma subito dopo quello che è stato uno dei “games” più emozionanti e lunghi (22 punti!) del match, Panatta è riuscito al sesto set ball a vincere anche il secondo set. Ci è riuscito grazie a un magnifico passante di rovescio incrociato dopo che, fra volée e colpi vincenti da fondo campo, aveva dato fondo a tutto il suo repertorio. Il terzo set è stato invece un po’ più deludente e non tanto perchè lo abbia perso Panatta ma perchè l’italiano si è rassegnato a mollarlo. Se l’è infatti aggiudicato Borg per 6 a 2. Nel quarto, Panatta è ri-partito benissimo (2 a 0) e sempre all’attacco, ma si è fat-to subito raggiungere e si è pro-ceduto poi su un piano di per-fetta parità fino al tre pari. Poi Panatta è andato avanti fino al 5-3, ma lì ha perso il servizio, ha avuto ben tre « matches-balls » in un game da cardio palma e poi Borg ha pareggiaito cinque pari) la-sciando presagire il peggio. Panatta sembrava provato, ma invece vinceva il suo game dii battuta a zero e di lì a poco era “tie break”. Sfruttando al massimo il suo servizio, con la forza della disperazione, Panatta lo vinceva per 7 a 2 e finiva con le braccia al cielo tra gli osanna degli oltre dodicimila spettatori. Adesso avrà tutto il tempo per riposarsi, perchè la semifinale contro Dibbs si giocherà sabato pros-simo. E sarà Panatta a giocare nelle vesti di favorito. In precedenza Dibbs si era qualificato — ed era la secon-da volta consecutiva — per le semifinali degli internazionali di Francia. Come già quindici giorni fa ad Amburgo, Dibbs ha superato Orantes dopo quattro sets (6-3, 3-6, 6-3, 6-3) abbastanza monotoni. (…)
Venerdì* 11 giugno 1976
Panatta pensa a Dibbs «Mi battè, ma non ero io»
Oggi su tutti i giornali si inneggia ad Adriano Panatta come al nuovo grande favorito degli internazionali di Francia. Abbastanza significativamente, ieri trenta giornalisti su sessanta avevano dato Panatta favorito contro Borg a conferma della nuova e ormai riconosciuta dimensione mondiale del nostro tennista. (…) Dopo aver vinto i due singolari di coppa Da-vis contro la Iugoslavia, il torneo di Roma mietendo sei vittime e aver raggiunto le semifinali qui a Parigi battendo già cinque avversari, Pa-natia è ormai imbattuto da tredici matches con-secutivi, da quando cioè fu sconfitto dal sempre più increbidile Rosewall (quarantadue anni!) nei « quarti » a Las Vegas. (…)

In un certo senso ne esce valorizzata anche la sua vittoria del Foro Italico che qualcuno aveva voluto sminuire dicendo « Eh, sì, ma non c’era Borg, che sulla terra battuta è il numero uno del mondo ». Che Panatta abbia fatto gran progressi è in-discutibile. Il primo ad esserne convinto è pro-prio lui. «Soprattutto ho migliorato come tenuta nervosa, come concentrazione, come continuità di rendimento. Con la calma e !a tranquillità riesce più facile pensare, scoprire ì punti più deboli del mio avversario, capire i momenti in cui sono in maggiore difficoltà. Ieri, per esempio, mi sono accorto che Borg si trovava a mal partito quando “caricavo” il mio diritto sul suo. Non riusciva più a giocare quel suo maledetto “top spin”. Eppure non era un Borg in tono minore: ha lottato su ogni palla come sempre; mi ha annullato quasi più setball e matchball di quanto non sia riuscito a me contro un Kuki a Nizza e Warwick a Roma », esclama prorompendo in una bella risata che testimonia delle sue condizioni di spirito. (…)

Domenica 13 giugno 1976
Adriano oggi in finale con Solomon
Parigi, 12 giugno. Adriano Panatta è in finale anche al Roland Garros. Aveva vinto al Foro Italico ed ha quindi la possibilità, se batterà domani Solomon, di essere l’ottavo giocatore nella storia del tennis a fare l’accoppiata Parigi-Roma nello stesso anno. Da quanto si è visto oggi ci sarebbe quasi da sorprendersi se ciò non accadesse.

Il malcapitato Dibbs è stato letteralmente dominato e non ha potuto fare altro che accettare a capo chino l’evidente supre-mazia di un avversario vera-mente in vena eccezionale. « Credo di aver giocato il più bel primo set della mia vita! » diceva Adriano quasi incredu-lo ma chiaramente supersoddisfatto a fine partita.

In effetti Panatta ha oggi fatto il bello e il cattivo tempo sia col rovescio che a rete che, perfino, nel palleggio. Dove però è stato veramente in-credibile è nel servizio: ne ha perso uno solo, quando con-duceva per 4-2 nel terzo set,’ ma ha infilato sei « aces », trentasette « prime palle » su settantuno servizi (una percentuale disumana del cinquantadue per cento ed oltre), ha ceduto in tutti e tre i sets solamente diciassette punti quan-do•era alla battuta. Non c’è quindi da sorpren-dersi se il match è durato solo un’ora e. quaranta, relativamen-te poco per un incontro che si disputi sulla distanza dei tre sets su cinque. (…)

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