Una finale forse tanto inattesa quanto intrigante quella dell’edizione 2015 del torneo femminile di Roma. Certo, che Maria Sharapova potesse arrivare fino in fondo non sorprende affatto, lei che vanta in bacheca già due sigilli romani (2011 e 2012) e che è seconda solo a Serena con i suoi 10 trionfi sul rosso. La sua avversaria invece è forse una sorpresa, anche se, in fondo fino a un certo punto. Carla Suarez Navarro esprime un tennis da manuale, brillante, intelligente e che ha come fiore all’occhiello il magistrale rovescio ad una mano. In effetti la qualità del suo tennis è esplosa già nei primi mesi del 2015  sfociando nello splendido exploit della finale di Miami, persa poi da Serena.

Nei precedenti tra le due – tanto diverse nel loro tennis e nella loro personalità, quanto entrambe abili sul mattone tritato – Maria è in vantaggio per 3 vittorie a fronte di un unico successo della spagnola, in partite tutte disputatesi sul duro. Ma attenzione. Quest’oggi le due si scontrano per la prima volta sul rosso e chissà che questo non favorisca leggermente la giocatrice originaria delle Isole Canarie che, come tennista, nasce proprio sulla terra.

Tuttavia, dopo un inizio incerto della stagione sulla terra da parte della siberiana, ora sembra proprio che Maria stia ritrovando i giusti meccanismi che le hanno permesso di aggiudicarsi, finora, ben 10 titoli su questa superficie. A Roma è uscita vittoriosa in 20 degli ultimi 21 match disputati, sconfitta soltanto da Ana Ivanovic l’anno scorso.

Se dovesse vincere la campionessa russa, che da domani tornerà n. 2 del mondo superando Simona Halep, si tratterebbe per lei del 35° titolo in carriera, l’11° sul rosso. Per Carla Suarez Navarro, 26 anni e attualmente n. 10 del ranking (ma da domani sarà n. 8 e, in caso di vittoria, n. 7), sarebbe il 2° titolo, dopo quello ottenuto a Oeiras nel 2014, nonché il successo finora più importante in carriera.

Riuscirà la spagnola a scardinare il bum bum russo? Certo, ha dimostrato di essere capace di grande profondità di colpi, variazioni, nonché di fare molto male con il superbo rovescio che ricorda moltissimo quello del suo collega Wawrinka; Carla si impone infatti per la prima volta su 3 Top 10 nello stesso torneo: Eugenie Bouchard, Petra Kvitova e Simona Halep, surclassandole con autorità, un’ottima tenuta mentale e fisica e rivelando solidità e iniziativa nei punti chiave del match. A Miami ne aveva battute due, Agnieszka Radwanska e Andrea Petkovic.

Masha è a caccia del suo terzo titolo al Foro Italico; il successo le permetterebbe di eguagliare l’impresa realizzata a Stoccarda (2012, 2013, 2014). Inoltre supererebbe Annabel Medina Garrigues (anche per lei 10 vittorie sulla terra) ed eguaglierebbe così Serena Williams con 11 trionfi sul medesima superficie. Ci ha messo un po’ la russa a ingranare la marcia sul rosso quest’anno, perdendo a Stoccarda al primo turno da Angelique Kerber – poi vincitrice del torneo – e in semifinale a Madrid da Svetlana Kuznetsova. Ma, nel prosieguo dei match, pare che Maria abbia riacquisito quell’autorità e solidità che la rendono così temibile, in particolare prorio sulla terra battuta.

Insomma, la posta in gioco per entrambe è molto alta. Per Maria sarebbe un ulteriore sigillo che ne arricchirebbe l’aura leggendaria. Per Carla, il trofeo romano sancirebbe l’ingresso nella corte del tennis che conta. Una, celebre campionessa icona del glamour e dello star system; l’altra, la ragazza della porta accanto, talentuosa, timida e riservata. Ma entrambe due gladiatrici pronte a conquistare l’arena del Foro Italico.

I precedenti tra Maria e Carla

2013 INDIAN WELLS, R32 HARD Maria Sharapova 7-5 6-3
2014 MONTRÉAL, R16 HARD Carla Suárez Navarro, 6-2 4-6 6-2
2014 BEIJING, R16 HARD, Maria Sharapova, 6-1 7-6 (3)
2015 BRISBANE, Q HARD, Maria Sharapova, 6-1 6-3