Challenger Portorose: Luca Vanni in finale, affronterà Zemlja

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Challenger Portorose: Luca Vanni in finale, affronterà Zemlja

Luca Vanni giocherà questa sera alle 20 la finale del Challenger sloveno di Portorose contro il giocatore di casa Grega Zimlja, ex. n.43 ATP, dopo aver battuto nella serata di ieri lo slovacco Norbert Gombos, in 3 sudati set

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L’aria marittima del litorale altoadriatico della slovena Portorose continua a fare benissimo al nostro Luca Vanni, attualmente al n.141 del mondo, che ieri ha superato in rimonta tre set (5-7 6-4 6-3) lo slovacco Norbert Gombos, n. 128 ATP, approdando alla finale del Challenger Tilia Slovenia Open, che si gioca sul cemento.

L’aretino ha dovuto lottare per più di due ore (2 h e 9 min) per avere la meglio dell’avversario, che lo precedeva di una posizione nel seeding del torneo (n. 5 Gombos, n.6 Vanni) e questa sera alle 20 sfiderà il giocatore di casa Grega Zemlja (n.290 del ranking) per il titolo.

In semifinale Norbert Gombos si è confermato avversario ostico a questi livelli, dato che quest’anno aveva trionfato già in due Challenger: a febbraio in Francia battendo in finale Benoit Paire e a giugno a Praga, dove nell’ultimo atto aveva avuto la meglio sul veterano spagnolo Albert Montanes. Ci si aspettava una battaglia e battaglia è stata, specie nei primi due set: alla fine Vanni l’ha spuntata con il punteggio di 5-7 6-4 6-3, dopo 2h e 10 minuti di gioco. Dopo aver perso un primo set molto equilibrato, dove entrambi avevano concesso poco al servizio, a seguito del break subito all’undicesimo gioco, Vanni reagiva nel secondo set strappando il servizio allo slovacco nel settimo gioco. Mantenendo poi i suoi turni di battuta fino alla fine del parziale, l’azzurro riusciva a pareggiare il computo dei set. Anche la seconda frazione era risultata molto equilibrata, con l’azzurro che aveva sfruttato una delle 4 palle break avute a disposizione, mentre era stato bravo ad annullare le altrettante occasioni concesse all’avversario.
Il parziale decisivo iniziava subito bene per l’italiano, che otteneva il break del 2-1, ma Gombos reagiva immediatamente ottenendo subito il controbreak. Si trattava però dell’ultimo acuto del 25enne slovacco, che calava drasticamente con il servizio (solo il 28% di prime nell’ultimo parziale). Il 30enne tennista italiano era bravissimo a sfruttare la situazione, e giocando benissimo i punti alla risposta sulla seconda di servizio dell’avversario (13 punti su 18 per lui nel terzo set) lo brekkava altre due volte, per il 6-3 finale che gli apriva le porte per la sua prima finale a livello Challenger dopo più di un anno (da quella persa contro Yen-Hsun Lu in Cina nel luglio 2014).

 

L’avversario di Luca Vanni in finale sarà lo sloveno Grega Zemlja, che ha battuto in serata per 6-4 6-2 il 29enne russo Alexander Kudryavtsev, autore dell’eliminazione nei quarti di Paolo Lorenzi e negli ottavi di Thiemo de Bakker.

Vittoria abbastanza agevole per il tennista sloveno, che nel primo set strappa il servizio a Kudryavtsev nel sesto gioco ed arriva sino al 5-2 in suo favore. Qui il n. 290 ATP ha un passaggio a vuoto e concede il controbreak del 5-4, ma si riprende subito e brekka nuovamente il russo conquistando così per 6-4 il primo set. Nel secondo parziale Zemlja scappa subito sul 4-0 strappando due volte il servizio al n. 177 del mondo. Stavolta il giocatore sloveno non si distrae e mantiene il vantaggio per il 6-2 finale dopo 1h e 11 minuti di gioco, raggiungendo la seconda finale sul cemento di Portorose, dopo quella vinta nel 2013, prima edizione del torneo.

Nonostante l’ampia differenza in classifica tra Vanni e Zemlja, molto difficilmente sarà una passeggiata per Vanni, sia perché il pubblico sarà ovviamente dalla parte del suo connazionale sia perché Zemlja, giunto in finale sulle ali dell’entusiasmo partendo da una wild card, è lo stesso giocatore che nel 2013 eliminò a Wimbledon Grigor Dimitrov 11-9 al quinto set, raggiungendo contestualmente il n. 43 ATP, suo best ranking, prima di essere vittima della mononucleosi che lo ha fatto precipitare fino al n.884, dal quale è ripartito la scorsa primavera, con molta abnegazione e umiltà. Il tennista di Jesenice, tornato a giocare quest’anno dopo diversi mesi di assenza dai campi da gioco (era fermo da Wimbledon dello scorso anno) è ripartito dai tornei Future, per poi arrivare ai Challenger: prima una finale in un F4 e una vittoria in un F5 in Iran (curiosamente incontrando in entrambe le occasioni in finale il francese Jules Marie), un’altra finale in un F4 in Cina e infine due semifinali Challenger in Cina e in Corea del Sud. Insomma, anche l’attuale n.290 è un ranking bugiardo sul valore del 28enne di Jesenice, che non ha certo intenzione di terminare qui la sua rimonta in classifica.

Dal canto suo Vanni, dopo le imprese di questo 2015 (prima finale ATP a San Paolo, prima vittoria in un Master 1000 a Madrid contro Tomic e prime partecipazioni al main draw di tornei Slam, a Parigi e Wimbledon), vuole portare a casa il primo titolo della carriera e sarà pronto a dare battaglia nel suo habitat preferito, quella guerra di trincea tipica delle sfide Challenger giocate contro un giocatore di casa.

 

Ruggero Canevazzi e Ilvio Vidovich

 

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Da Agamenone a Zeppieri, male gli italiani nella settimana Challenger. Nardi ko con Van Assche in tre set

Peccato per un buon Luca Nardi che capita nella parte sbagliata di tabellone.

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Luca Nardi, Napoli 2022 - Credit: Riccardo Lolli - Tennis Napoli Cup

La settimana Challenger vedeva il suo appuntamento più importante a Orleans (cemento, categoria 125) con un campo di partecipanti degno di ben altro livello, basti pensare che il nostro beniamino, il britannico Jack Draper (n.106 ATP) si è dovuto accontentare dell’ottava testa di serie. Tre gli italiani ai nastri di partenza e proprio da uno di loro vogliamo iniziare, da Luca Nardi che al secondo turno è capitato malissimo perché un Luca Van Assche (n.69 ATP) al secondo turno non sarebbe una bella pesca nemmeno a livello ATP. Diciannove anni il Luca francese (ma, ricordiamo, figlio di mamma italiana), uno in più il Luca nostrano che è partito subito ben allacciato, tanto da condurre con sicurezza le danze e da vincere il primo parziale grazie ad un break decisivo nel nono  game, complice un sanguinoso doppio fallo del francese. Che però nel secondo set pareggia ben presto i conti, strappando subito il servizio al pesarese e andando a servire sul 5-3. Peccato però che nel momento decisivo gli tremi un pò il braccio, facendosi trascinare a un pericolosissimo tie-break. In cui però domina, come dominerà un terzo set senza storia, deciso da un break immediato (cui ne seguiranno altri due) che fisserà il punteggio sul 4-6 7-6(2) 6-1. Un match davvero interessante in cui entrambi hanno giocato un ottimo tennis pieno di cambi di ritmo e di ricami, confermando i rispettivi pregi e difetti. Veloce di piedi ma un po’ leggerino Van Assche, un genio con la racchetta Nardi che però ancora una volta si lascia prendere da quella sorta di nobiliare indolenza che talvolta gli impedisce di dare un seguito alle sue brillanti intuizioni. In ogni caso un incontro un po’ mortificato dalla collocazione a un secondo turno Challenger, siamo infatti convinti che questa sarà una sfida che si ripeterà spesso e su ben altri palcoscenici. Adesso per il Luca francese un match da far tremare i polsi contro l’ex n.7 del mondo, il belga David Goffin, testa di serie n.5, e autore dell’eliminazione all’esordio (7-5 6-4) di un deludente Mattia Bellucci.

Fuori al secondo turno anche Giulio Zeppieri che, dopo aver vendicato il suo amico Musetti contro il canadese Gabriel Diallo, ha ceduto a sorpresa 6-4 7-6(2) al 21enne britannico, di origini francesi, Arthur Fery (n.362 ATP).

Al Challenger 75 di Braga (Portogallo, terra battuta) erano otto gli italiani in tabellone, ma nessuno di loro ha avuto particolare fortuna. Eliminati al secondo turno Franco Agamenone (dal francese Titouan Droguet che Musetti, tanto per rimanere in tema, ben ricorda dagli ultimi US Open), Alessandro Giannessi (da Duje Ajdukovic che continua ad essere autentica bestia nera dei nostri tennisti) e Matteo Gigante che cede 6-4 1-6 6-1 al libanese (ex tedesco) Benjamin Hassan (n.208 ATP). Fuori subito Francesco Passaro, che in questa stagione si sta regalando ben poche soddisfazioni, Francesco Maestrelli (idem come sopra), Stefano Travaglia, Edoardo Lavagno e Riccardo Bonadio.

 

Al Challenger 125 di Bogotà (Colombia, terra battuta) a difendere i nostri colori c’era il neo 21enne italo-venezuelano Lorenzo Claverie (n.811 ATP) che, eliminato al secondo turno del tabellone cadetto, era stato ripescato come lucky loser. Salvo poi meritarsi la sua fortuna battendo contro pronostico il cileno Gonzalo Lama (n.384) con un doppio tie-break. Poi, proprio nel giorno del suo compleanno, si concludeva la sua avventura contro l’argentino Renzo Olivo che lo batteva col punteggio di 7-5 6-1.

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WTA Pechino, qualificazioni: Bronzetti a un passo dal tabellone principale, battuta la canadese Marino

La 24enne di Villa Verucchio avanti in tre set. Sabato si giocherà un posto nel tabellone principale del China Open

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Lucia Bronzetti - Bad Homburg 2023 (Twitter @federtennis)
Lucia Bronzetti - Bad Homburg 2023 (Twitter @federtennis)

Lucia Bronzetti è a un passo dal tabellone principale del China Open. La 24enne riminese di Villa Verucchio, reduce dalla sconfitta nei quarti di Ningbo avvenuta solo ieri, ha battuto all’esordio per 6-4 1-6 6-2, in poco meno di un’ora e tre quarti di gioco, la canadese Rebecca Marino (entrata in tabellone al posto della tedesca Laura Siegemund)

Una partita sudata per Lucia quella contro Marino, risolta solo al terzo set. Il primo parziale vede una Bronzetti intraprendente, spinta da un ottimo rendimento con la prima palla. Pronti via la riminese si porta avanti 3-0 con doppio break. Nonostante la canadese ne recuperi uno Bronzetti è brava ad amministrare il vantaggio per chiudere 6-4 il primo set. Nella ripresa Marino è molto più centrata e decisamente più incisiva in battuta. Bronzetti accusa il colpo e cede il set per 6-1 grazie al doppio break canadese. L’epilogo dell’incontro è a tinte tricolori: Lucia torna a macinare punti al servizio, ritrovando l’ispirazione del primo set. Sono due i break che le regalano il passaggio del turno di qualificazione, nel quarto e nell’ottavo gioco. La 24enne vince ancora contro Marino dopo averla già battuta al primo turno del WTA 125 di Chicago lo scorso agosto.

Sabato Bronzetti si giocherà l’ingresso nel tabellone principale o con la tedesca Tamara Korpatsch, n.107 del ranking, o con la statunitense Ashlyn Krueger, n.75 WTA, che un paio di settimane fa ad Osaka ha conquistato il suo primo trofeo nel circuito maggiore

 

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ATP

ATP Pechino: Medvedev rullo compressore, Rune senza problemi con Auger-Aliassime, Dimitrov salvo per miracolo

Nei primi turni del China Open Daniil Medvedev lascia solo tre games a Tommy Paul. Holger Rune non concede palle break a Félix Auger-Aliassime, mentre Grigor Dimitrov ribalta uno svantaggio di 2-6, 1-5 con Mackenzie McDonald

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Daniil Medvedev - Pechino 2023 (Twitter @atptour)
Daniil Medvedev - Pechino 2023 (Twitter @atptour)

Tante teste di serie in campo e incontri di alto livello nei primi match della seconda giornata del China Open a Pechino. Oltre a Jannik Sinner, vincitore su Evans, erano impegnati il n° 3 e il n° 4 del mondo – Daniil Medvedev e Holger Rune – e Grigor Dimitrov, che ha ribaltato un incontro praticamente perso. Ma andiamo nel dettaglio ad analizzare le singole sfide.

[2] D. Medvedev b. T. Paul 6-2 6-1

Nessun problema per la testa di serie n° 2 Daniil Medvedev contro Tommy Paul, in un duello che da pronostico avrebbe dovuto essere molto più equilibrato di quello che poi è effettivamente stato, visto che Paul è comunque il n° 13 del mondo. E invece una partita non c’è mai stata, come testimoniano i tre miseri games racimolati dall’americano nell’ora e 21 minuti di sfida.

Il russo ha giocato in modo semplicemente perfetto commettendo in totale solo 3 errori non forzati, peraltro condensati in apertura, quando ha perso il servizio nel primo game. Da lì in avanti, Daniil ha cambiato decisamente marcia, conquistando il 39esimo successo sul cemento nel 2023 – nessuno come lui – e assicurandosi l’avanzamento al secondo turno dove ad aspettarlo c’era già Alex De Minaur, con il quale è in vantaggio per 5-2 nei precedenti (1-1 in questa stagione).

“Ho disputato un ottimo incontro” – ha dichiarato Medvedev a caldo – “l’inizio partita non è stato facile, ma non lo è mai quando giochi un primo turno in un’altra parte del mondo contro un avversario forte. Forse lui si è trovato ancor più in difficoltà di me perché veniva dalla Laver Cup a Vancouver”.

G. Dimitrov b. [WC] M. McDonald 2-6 7-6(4) 6-1

È salvo per miracolo Grigor Dimitrov dopo il primo turno contro Mackenzie McDonald. Il bulgaro, che ha da poco raggiunto il traguardo delle 400 vittorie in carriera, si è trovato sotto di un set e di due break, per poi risalire la china dal 6-2, 5-1 sotto. Uno score che lasciava poco spazio a repliche e un vero e proprio dominio della wild card americana per gran parte dell’incontro, ma poi i match vanno chiusi e se non lo fai rischi di subire un contraccolpo psicologico.

E da quel punteggio decisamente a favore lo statunitense avrebbe perso 12 dei successivi 14 games (tie-break del secondo set compreso), senza mai arrivare a match point e addirittura lasciando una volta a -0 e una volta a -15 i giochi in cui si è trovato a servire per avanzare al secondo turno.

E dopo un tie-break perso alla fine di un parziale che sembrava conquistato, il contraccolpo psicologico non è così inusuale, come testimonia il netto 6-1 del terzo set per il bulgaro.

[3] H. Rune b. F. Auger-Aliassime 6-4 6-4

L’avversario di secondo turno per Dimitrov sarà Holger Rune, che ha sconfitto per 6-4 6-4 senza mai concedere palle break il n° 15 ATP Félix Auger-Aliassime. Il canadese sembrava essere in ripresa dopo aver dato segnali incoraggianti in Laver Cup, ma quella è a questo punto da considerare come una parentesi positiva in un 2023 fin qui da dimenticare. Dopo il Masters 1000 di Indian Wells, dove ha raggiunto i quarti di finale, Félix ha vinto infatti solo 3 match dei successivi 14, perdendo fiducia torneo dopo torneo.

Rune era invece al rientro dopo i problemi fisici che lo hanno attanagliato nelle ultime settimane, e non può reputarsi sfortunato per aver trovato un rivale in un periodo di rottura prolungata. Contro Dimitrov per lui sarà probabilmente un’altra storia.

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