Verso la finale di Fed Cup: Russia

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Verso la finale di Fed Cup: Russia

Le russe non vincono il titolo dal 2008, per l’occasione Anastasia Myskyna recupera anche Maria Sharapova, ma basterà per fermare le lanciatissime ceche? Analizziamo il team russo, il suo stato di forma e ripercorriamo il suo cammino verso la finale

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Dopo la presentazione delle padrone di casa ceche, con questo articolo passiamo sull’altra sponda, analizzando da vicino la composizione del team russo, lo stato di forma delle convocate e riviviamo gli step che hanno portato la Russia alla sua 11° finale nella manifestazione (vinta 4 volte).

RUSSIA

Anastasia Myskina ha convocato per la finale di Praga Maria Sharapova, Anastasia Pavlyuchenkova, Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina, estromettendo nella sostanza Svetlana Kuznetsova, protagonista delle due vittorie nei quarti ed in semifinale.

Spicca quindi la seconda presenza dell’anno tra le convocate di Maria Sharapova, che non ha mai amato molto la competizione e che giocando questa finale timbra il cartellino e si rende abile per la chiamata alle Olimpiadi di Rio (guarda caso). La Sharapova non ha mai legato molto con le sue connazionali, accusata più volte di non essere capace di fare squadra, vedremo se saprà essere decisiva nella sfida finale che ad onor del vero si presenta molto intrigante ed emozionante.

La Sharapova ha vissuto un 2015 a metà, visto che dopo una straordinaria partenza – vittoria a Brisbane, finale agli Australian Open (battuta dalla sua bestia nera Serena Williams) e duplice vittoria nel 1° turno di Fed Cup contro la Polonia – ha poi accusato qualche piccolo problema, mancando completamente l’appuntamento con i due tornei sul cemento americano di Indian Wells e Miami. Ritornata in gran forma al Foro Italico (vittoria in finale sulla Suarez Navarro) dopo la semifinale di Madrid, la nr.4 del mondo ha mancato la difesa del titolo al Roland Garros uscendo per mano della Safarova poi finalista, centrando la semifinale a Wimbledon (battuta nettamente dalla solita Serena). A quel punto però sono iniziati a subentrare dei problemi fisici, che l’hanno tenuta a lungo lontana dalle gare, prima del rientro a Wuhan conclusosi però con il ritiro sempre per problemi fisici contro la Strycova. Alla fine la Sharapova è riuscita a partecipare al Masters in condizioni abbastanza buone, dove dopo le 3 vittorie nel round robin (ha concluso lo ricordiamo la carriera della Pennetta) è stata poi eliminata in semifinale dalla Kvitova (strano come le ceche quest’anno le abbiano in più occasioni sbarrato la strada, per un motivo o per un altro). Masha ha più volte manifestato la gran voglia di aiutare le sue connazionali nella conquista del titolo che manca alla Russia dal 2008, non sappiamo quanto siano state dichiarazioni di circostanza per allontanare i veleni delle esperienze passate o veramente tenga al successo finale, vedremo quanto sarà capace di incidere nella sfida.

Ekaterina Makarova trova la prima convocazione dell’anno in Fed Cup e lo fa proprio nel momento più importante, la finale. Onestamente crediamo che la Myskina l’abbia convocata per giocare un eventuale doppio decisivo al fianco della Vesnina, in quanto entrambe molto affiatate come coppia. La nr.23 del mondo infatti ha disputato un’annata quasi anonima dopo l’ottimo inizio di stagione (semifinale agli Australian Open, battuta dalla Sharapova). Addirittura la Makarova dopo gli ottavi raggiunti agli US Open non ha più messo piede in campo ed è quindi ovvio che ci siano molte incognite sul suo reale stato di forma, motivo per cui l’eventuale doppio sarebbe proprio il minimo indispensabile che crediamo le potrebbe essere richiesto.

Ben più affidabile dovrebbe invece essere Anastasia Pavlyuchenkova, sempre presente quest’anno in Fed per la Russia e protagonista della difficile vittoria in semifinale contro la Germania (suo il punto decisivo in doppio al fianco della Vesnina). Non solo, la nr. 28 nel ranking WTA è stata autrice di un ottimo finale di stagione dopo una prima metà di anno davvero incolore. Dal mese di agosto la Pavlyuchenkova le cui potenzialità ha ben descritte il collega Carnevale su questo sito non molto tempo fa) ha centrato la semifinale a Stanford, i quarti a Cincinnati, i quarti a Pechino, la vittoria a Linz e la finale a Mosca (persa contro Svetlana Kuznetsova). Insomma un bel cambio di marcia per la possente tennista russa che si candida a pieno titolo come seconda singolarista per la finale di Praga.

Elena Vesnina è oramai lontana dalla forma migliore, ma rimane una delle doppiste più in forma del circuito e quindi per la Russia la sua presenza è quanto mai fondamentale. Precipitata oltre la 100° posizione nel singolare, in doppio la Vesnina è ancora una Top10 (nr.8 la sua ultima classifica) mostrando quindi grandissima affidabilità. Nelle sue 14 convocazioni in Fed Cup ha giocato ben 12 doppi con un buon bilancio finale, 9-3. La Myskina spera naturalmente di dover fare affidamento su di lei.

IL CAMMINO VERSO LA FINALE

7-8 febbraio, Cracovia, hard, indoor, quarti di finale
Polonia-Russia 0-4

Kuznetsova-A. Radwanska 6-4 2-6 6-2
Sharapova-U. Radwanska 6-0 6-3
Sharapova- A. Radwanska 6-1 7-5
Diatchenko/Pavlyuchenkova- Jans Ignacik/Rosolska 6-4 6-4

18-19 aprile 2015, Sochi, clay, indoor, semifinale

Russia-Germania 3-2

Kuznetsova-Goerges 6-4 6-4
Pavlyuchenkova-Lisicki 4-6 7-6(4) 6-3
Petkovic-Kuznetsova 6-1 6-2
Kerber-Pavlyuchenkova 6-0 6-1
Pavlyuchenkova/Vesnina-Lisicki/Petkovic 6-2 6-3

Le russe approdano alla finale dopo due sfide vinte con andamenti ben differenti. Si presentava infatti molto ardua la sfida di Cracovia contro la Polonia delle sorelle Radwanska nei quarti di finale, ed invece lo stato di forma non buono di Agnieszka spianò la strada alla Russia, facile vincitrice per 4-0.

Si complicò invece incredibilmente a Sochi la sfida di semifinale contro la Germania, dove le padrone di casa sono state sicuramente favorite dagli errori di Barbara Rittner, capitana non giocatrice delle teutoniche. Assolutamente sbagliata la formazione della prima giornata, con Goerges e Lisicki battute da Kuznetsova e Pavlyuchenkova, la Rittner provò a correggersi in corsa e per poco la Germania non indovinò una clamorosa rimonta. Praticamente annientate le due singolariste russe (4 giochi in due incontri) da Petkovic e Kerber, alla fine la Russia chiuse 3-2 grazie al doppio con le già citate Vesnina e Pavlyuchenkova. Ma crediamo che Barbara Rittner stia ancora rimpiangendo la grandissima occasione persa.

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