Tennis a teatro: “The Open game” (Vaccaro)

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Tennis a teatro: “The Open game” (Vaccaro)

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Tennis a teatro: “The Open game” (Alessandro Vaccaro, La Repubblica – Napoli)

Il successo, la crisi e poi ancora i trionfi. Lo spettacolo “The Open Game”, in scena domani dalle 21 al teatro Ridotto del Mercadante, in piazza Municipio, seguirà le orme della parabola che per vent’anni è stata l’avventura professionale di Andre Agassi. L’ex fuoriclasse del tennis – già n. 1 del mondo e vincitore di 8 titoli del Grande Slam – sarà interpretato da Giovanni Ludeno, mentre Ciro Damiano vestirà i panni del padre, Simone Borrelli quelli del coach e Alessandra Borgia sarà Lei, incarnazione delle figure femminili importanti nella vita del campione. Testo e regia di Felice Panico. «Presenterò al pubblico la complessità di una vicenda umana che non si può risolvere nella dimensione unica dello sportivo, del protagonista del circo mediatico», spiega il regista. «Le vite degli sportivi procedono, con rare eccezioni, nello stesso modo. S’inizia da un’infanzia più o meno serena per proseguire con i primi passi nella carriera, le conferme, le vittorie. Quindi si arriva a un temporaneo apogeo in cui il protagonista è al gran finale vincente, pronto per le penne dei suoi agiografi. Con “The Open Game”, invece, accade l’esatto opposto». Lo spettacolo è tratto da “Open”, l’autobiografia di Agassi del 2009. Nonostante le opinioni positive della critica, il libro vende all’inizio solo diecimila copie. La riscoperta si ha molto tempo dopo, grazie al passaparola sul web. L’uomo che nel tennis si è aggiudicato di tutto, che oltre ad aver vinto almeno una volta i quattro titoli dello Slam si è aggiudicato anche la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1996, le Atp World Tour Finals e la Coppa Davis, di colpi di scena ne ha riservati tanti. La fine del periodo d’oro, nella seconda metà degli anni Novanta, coincide con il divorzio dall’attrice Brooke Shields. Però Agassi non si dà per vinto. Si rimette in forma e tra il 1999 e il 2003 torna ai vertici, più amato di prima. Complice un secondo matrimonio con Steffi Graf, altra leggenda del tennis. Dopo il ritiro dalle scene, nel 2006, Agassi lascia tutti a bocca aperta ammettendo di aver fatto uso di anfetamine durante le partite e di aver sempre detestato lo sport a cui ha dedicato la vita. «Nello spettacolo – sottolinea Panico – le sconfitte e gli errori saranno narrati con più partecipazione rispetto ai successi. Il nostro protagonista ha compreso che la vittoria è un dato circoscritto e bugiardo, mentre il senso della sconfitta è un compagno di vita».

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