Uragano nel tennis tra combine e silenzi Djokovic: «Me lo proposero, rifiutai» (Crivelli), «Vendevano le partite di Wimbledon». Il rapporto choc sulle scommesse nel tennis rivelato dalla Bbc (Piccardi), Slam truccati, il tennis va fuorigiri (Lombardo), Vinci in forma NY, Giorgi con onore (Azzolini), Vinci e Seppi avanti, Serena elimina la Giorgi (Giorni)

Rassegna stampa

Uragano nel tennis tra combine e silenzi Djokovic: «Me lo proposero, rifiutai» (Crivelli), «Vendevano le partite di Wimbledon». Il rapporto choc sulle scommesse nel tennis rivelato dalla Bbc (Piccardi), Slam truccati, il tennis va fuorigiri (Lombardo), Vinci in forma NY, Giorgi con onore (Azzolini), Vinci e Seppi avanti, Serena elimina la Giorgi (Giorni)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Uragano nel tennis tra combine e silenzi Djokovic: «Me lo proposero, rifiutai»

 

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 19.1.2016

 

Le rivelazioni inglesi: coinvolti anche vincitori di Slam e top 50 al mondo Due centrali della truffa forse in Italia, gli insabbiamenti delle istituzioni Riccardo Crivelli Un’onda vischiosa che si insinua, si espande, corrode e instilla la mala pianta più insidiosa, quella del sospetto e della corruzione. L’inchiesta (pubblicata domenica) sulle scommesse nel tennis realizzata dalla Bbc e dal sito BuzzFeed piomba con fragore su uno degli sport più amati ed universali proprio nei giorni del debutto del primo Slam stagionale e rivela un presunto intreccio tra malaffare, interessi criminali e insabbiamenti che getta un’ombra lunghissima sui risultati degli ultimi 10 anni, coinvolgendo perla prima volta anche i top player. L’INCHIESTA Già, questa è la grande novità, oltre alla capillare ricerca effettuata su migliaia di dati considerati anomali dal 2007 ad oggi: non si tratterebbe più di pesci piccoli, ma di un sistema molto più radicato, capace di fare breccia anche nei match dei tornei più importanti. La madre di tutte le partite è del 2 agosto 2007, al torneo di Sopot, quando un flusso abnorme di scommesse si riversa sulla vittoria di Vassallo Arguello contro Davydenko, numero 4 del mondo e grande favorito, vincitore per 6-2 di un primo set senza storia. Prima che il vento della sfida cambi d’improvviso e il russo si ritiri nel quarto game del terzo set. L’Atp incarica una task force di indagare, ma non emergono prove, tuttavia le ricerche serviranno a scoperchiare una serie infinita di presunte irregolarità, puntualmente segnalate nei report di cui ora la Bbc e BuzzFeed sono entrate in possesso. Ciò che ne esce mette i brividi: negli ultimi 9 anni almeno 16 giocatori che sono transitati tra i primi 50 del mondo sarebbero coinvolti in match sospetti, e la lista comprende pure vincitori di Slam (molti in doppio, uno però sarebbe in singolare); tre partite sarebbero state truccate addirittura a Wimbledon e una al Roland Garros; esisteva un gruppo di una decina di tennisti che agiva come collettore delle scommesse, più volte segnalato alla Tiu (la Tennis Integrity Unit contro la corruzione, creata nel 2008) e mai perseguito; otto giocatori sospettati di aver alterato gli incontri sono attualmente impegnati agli Australian Open. Le centrali operative delle scommesse si troverebbero in Russia, nell’Italia del Nord (con particolare riguardo ai risultati di giocatori argentini e spagnoli) e a Palermo (focalizzata soprattutto sull’attività di Vassallo Arguello). LA REAZIOSE Gli autori dell’inchiesta non possono fare nomi (e non li faranno nemmeno oggi, nella seconda infornata di rivelazioni che sarà trasmessa dalla Bbc alla radio) perché non sono in possesso di intercettazioni telefoniche, mail e conti correnti degli interessati. Ma l’accusa è chiara, e riguarda tutto il mondo del tennis: di fronte a ripetuti avvertimenti su movimenti di denaro e comportamenti personali fuori dall’ordinario, le istituzioni sportive non si sarebbero mosse, garantendo una sorta di copertura e di impunità ai sospettati. Così, l’amministratore delegato del-l’Atp, Chris Kermode, anche a nome della Tiu, ha convocato in fretta e furia una conferenza stampa a Melbourne per replicare alle accuse, non uscendo peraltro dalla prevedibilità: «Rigettiamo l’ipotesi di qualsiasi prova che si sia nascosta per una qualsiasi ragione. La Tennis Integrity Unit deve avere le prove per sostenere la colpevolezza di qualcuno e se le avessimo mostreremmo tolleranza zero. Dal 2009 ci sono stati 18 casi attribuibili a 5 giocatori e a un arbitro, che sono stati squalificati a vita». Pesci piccoli, appunto. Senza considerare che gli Australian Open hanno una società di scommesse fra i main sponsor: «Scommettere non è illegale, noi stiamo parlando di casi di corruzione, è diverso», ha aggiunto Kermode. I GIOCATORI Intanto però Federbet, organizzazione internazionale nata nel 2010 su richiesta della Commissione europea e costituita in prevalenza da proprietari di sale da gioco e book-maker, una sorta di federazione I clic europea contro le partite truccate, ha fatto sapere che nei prossimi giorni depositerà una denuncia penale a Barcellona per presunte combine in tornei da ottobre ad oggi: ci sono Challenger (anche quello di Andria), ma pure il Wta di Hong Kong, in particolare una partita sospetta tra la Jankovic e l’australiana (ma russa di nascita) Rodionova, finita 6-0 6-2 per la serba e con flussi anomali sul punteggio…

 

«Vendevano le partite di Wimbledon». Il rapporto choc sulle scommesse nel tennis rivelato dalla Bbc

 

Gaia Piccardi, il corriere della sera del 19.01.2016

 

Il torneo di tennis di Sopot, in Polonia, non è uno di quelli per cui i giocatori sgomitano né i tifosi fanno follie. Eppure sul secondo turno tra il russo Davydenko e l’argentino Vassallo Arguello il 2 agosto 2007 s i con centrano scommesse per un a ci fra superiore ai 4 ,5 milioni di euro, il 20% provenienti da conti registrati a Mosca. Vince Arguello, n.83 del ranking , per ritiro d i Davydenko, n.4 , al terzo set. Betfair, agenzia di betting exchange, avverte l’Associazione dei tennisti professionisti (Atp), che apre un’inchiesta e, qualche mese dopo, fonda la Tennis Integrity Unit (Tiu), squadra anticorruzione formata da ex poliziotti. È nata sul Mar Baltico nove anni f a l’inchiesta che oggi porta Bbc e BuzzFeed ad annunciare che «ne gli ultimi dieci anni almeno 16 giocatori tra i top-50, sono stati ripetutamente segnalati in seguito a match persi in modo sospetto». Tra essi, anche vincitori di Slam (in doppio e , alme no due, anche in singolare). Tanto rumore per nulla — scagionati Da vydenko e Arguello con mol te s cu s e , dal 2 0 0 8 la Tiu ha sanzionato 18 tennisti, di cui 6 sono stati radiati, tutti carneadi del circuito (dal n.659 serbo Savic al n.55 austriaco Koellerer), più due italiani, Daniele Bracciali e Potito Starace , finiti ne lle intercettazioni del «Calcioscommess e» e giudicati dalla Federtennis (Bracciali è stato sospeso 12 mesi, Starace prima radiato e poi assolto) — se non fosse che ieri, da Melbourne, fresco de l primo turno dell’Australian Open , il numero uno Novak Djokovic ha ammesso ciò che tutti ritenevano poco più di u n p ettegol ezzo. Le scommesse nel tennis esistono, eccome, e ci hanno provato anche con lui. «Nel 2007, a San Pietroburgo, una persona che lavorava con me all’epoca fu avvicinata da un intermedia rio. Dicemmo subito di no» . 20 0 mila dollari per buttare via un incontro. Erano altri tempi: un Djokovic 20enne si affacciava nei top-10 e a fine stagione avrebbe giocato la prima finale Slam. Oggi si avvicina ai 100 milioni di dollari in soli premi. Se sbancasse l’Open d’Australia per la sesta volta, guadagnerebbe 3,85 milioni. Alle accuse di insabbiamento della Bbc, indignata perché nel minestrone di incontri sospettati di combine ce ne sarebbero al me no tre nel sacro tempio di Wimbledon ( ma è coinvolto anche il Roland Garros) e perché per nessuno dei tennisti nel mirino sono stati presi provvedimenti (qualcuno è serenamente in campo a Melbourne), ha risposto Chris Kermode, presidente dell’Atp: «Siamo impegnati a stroncare ogni forma di condotta corrotta o sleale. La tolleranza è zero». Scettico Rog er Fe dere r, totem del tennis e rappresentante dei giocatori in seno all’Atp: «Troppo facile buttare lì accuse. Ho sentito fare vecchi nomi, e sono stati controllati. Se sap essi di q ual cu no c ui è stato proposto di tru cca re le partite, lo incoraggerei a farsi avanti. Vorrei sentire fatti concreti…». Al di sopra di ogni sospetto anche Serena Williams, la Cannibale dei circuito femminil e: «Do tutta me ste ssa per vincere ogni partita, e ho la sensazione che le mie avversarie facciano lo stesso». Me n tre l a Te nni s Inte g rit y Unit rigetta in un comunicato qualsiasi connivenza con l’Atp e respinge al mittente le ipotesi di troppa indulgenza, la Bbc annuncia nuove rivelazioni sul la « ce ntral e di scomme sse localizzata in Russia, Nord Italia e Sic ilia», sapendo bene ch e sarà diffici liss imo inc hiodare i colpevoli alle responsabil ità: sen za accesso a i conti bancari, ai computer portatili e agli smartphone dei giocatori sotto osservazione, la conce ntrazione di pu nta te su un match rimane un caso d’accademia, non certo un reato. Il primo ministro britannico Davi d C ame ron in voca « u n’i nchiesta di un’autorità indipendente». La sensazione, però, è che la partita, nervosa e a senso unico, sia già finita. Gaia Piccardi © RIPROD UZ IONE RIS ERVATA ? TIU È la sigla della Tennis Integrity Unit, il gruppo di ex poliziotti che con l’aiuto di un esperto di analisi dei dati indaga su lla trasparenza del circuito. La Tiu è nata nel settembre del 2008 e il tennis è stato uno dei primi sport a creare una sua agenzia dedicata al contrasto delle scommesse illegali e alla trasparenza. Il capo è Nigel Willerton, un ex detective della polizia di Londra…..

 

Slam truccati, il tennis va fuorigiri

 

Marco Lombardo, il giornale del 19.01.2016

 

Nel 2002 l’offerta al n.1 Djokovic: «200.000 dollari per perdere. Non risposi Da allora non so più nulla» Marco Lombardo La battuta più bella l’ha fatta il francese Gilles Simon a L’Equipe: «Fantastico: in classifica ne ho 14 davanti a me, probabilmente lunedì sarò il numero uno del mondo». Scherzava ovviamente, ma purtroppo non c’è nulla da ridere: il tennis non può far finta di niente. In pratica l’inchiesta sulle partite truccate che la Bbc e il sito BuzzFeed hanno portato avanti – e che stasera andrà in onda sulla radio pubblica britannica – è una cosa tremendamente seria e rischia di sconvolgere il mondo delle racchette. La cosa peggiore sarebbe difendersi a prescindere, ovvero quello che i vertici mondiali di questo sport hanno già cominciato a fare reclamando la propria intransigenza in materia di scommesse: «Abbiamo istituito un’agenzia per combattere il fenomeno – ha detto il presidente dell’Atp (l’associazione che governa il tennis maschile) Chris Kermode – e siamo stati inflessibili: abbiamo già sanzionato 18 giocatori, sei dei quali squalificati a vita». Vero, però… Però non tutto è chiaro e le accuse sono gravi. Bbc e BuzzFeed hanno cominciato a studiare il fenomeno dalla famosa (o famigerata) partita Davidenko-Vassallo Arguello del 2007: allora il russo era in vantaggio di un set e avanti nel secondo, ma improvvisamente le scommesse cominciarono a girare su Vassallo vincente raggiungendo cifre da capogiro, oltre 7 milioni di dollari. Davi- AVANTI SEPPI E VINCI Nella prima giornata degli Australian Open passano il turno Andreas Seppi e Roberta Vinci, fuori invece Paolo Lorenzi con Dimitrov, Sara Errani battuta dalla Gasparyan e la Giorgi, sconfitta da Serena Williams. Avanti senza fatica sia Federer che Djokovic denko si ritirò nel terzo set («stavo male prima del match», disse poi) e nel telefonino dell’avversario vennero poi trovati decine di sms scambiate con una persona vicina a un gruppo di scommettitori russi e italiani (al nord e in Sicilia) che operano su Betfair. Gli stessi di cui si parla oggi: «Poi nel 2008 segnalammo 28 giocatori che secondo noi avevano giocato per perdere – dice ora un investigatore – ma non fu fatto nulla: si poteva bloccare il fenomeno sul nascere». In realtà qualcosa però fu fatto: nel 2009, da un accordo tra Atp, federazione internazionale e tornei dello Slam, nacque l’agenzia di cui sopra, la Tennis Integrity Unit, che finora ha portato alla squalifica di qualche tennista non al top. In Italia sono finiti nella rete Potito Starace e Daniele Bracciali, prima radiati nel primo grado di una traballante indagine ma poi salvati dall’appello (Starace è stato assolto, Bracciali squalificato per un anno). Ma ora, secondo l’inchiesta esplosiva (che l’Atp bolla come «mediatica e ad orologeria, visto il tempismo con cui è stata fatta uscire»), ci sarebbe ben di più, comprese partite truccate a Wimbledon e Roland Garros: 16 giocatori entrati nella Top 50 mondiale dell’ultimo decennio sarebbero coinvolti, tra loro ci sono anche vincitori di uno Slam (non si sa se in singolo o in doppio). Otto sono in campo in questi giorni agli Australian Open e un Top 50 sarebbe stato ripetutamente segnalato per aver combinato la sconfitta nel primo set dei suoi match. A questo punto fare due conti potrebbe essere anche facile, ma non c’è ancora nessuna prova che sia andata proprio così, anzi. Anche perché Bbc e BuzzFeed per adesso non vogliono tirare fuori i nomi: «Non abbiamo capacità investigative, ci deve pensare la TIU o l’Atp. Abbiamo passato in rassegna 26000 incontri negli ultimi 7 anni, il risultato è un faldone che abbiamo consegnato. Tocca a loro». Nel frattempo – mentre giustamente Federer dice «dicano chi sono i sospettati e poi ne parliamo» e Djokovic ricorda un’offerta che gli arrivò di traverso nel 2007 a San Pietroburgo («200.000 dollari per perdere, neanche risposi. Da allora non so più nulla») – il tennis (un po’) trema: investigatori sono all’opera a Melbourne e qualcuno avrebbe cominciato a segnalare pressioni esterne. Bisogna insomma spazzare subito via i dubbi, come dice lo stesso Simon: «Confesso: l’anno scorso ho consegnato tutti i miei match a Djokovic». Scherzava, ovviamente, ma non c’è da ridere: perché, come detto, tra i tornei sospetti c’è pure Wimbledon e chi – giusto per fare un esempio – non si ricorda il clamore de match dei record, quello finito 70-68 al quinto set nel 2010? Se qualcuno comincia a mettere in dubbio pure quell’incontro, allora per il tennis si fa durissima.

 

Vinci in forma NY, Giorgi con onore

 

Daniele Azzolini, tuttosport del 19.01.2016

 

Quattro mesi dopo, quella finale non è così lontana come potrebbe sembrare. La vittoria su Serena, la sfida con Flavia, l’amica di sempre, una sconfitta che è stata molto simile a una vittoria. Lei, sulla luna del tennis,,, Roberta Vinci quella finale l’ha rivissuta mille volt e, e per mille altre la rivivrà. Ma non è solo un lieve ricorda «un pensiero che mi riscalda ogni volta che i dubbi mi fanno sentire più fragile», «una coperta nella quale mi avvolgo prima di addormentarmi», è anche un impegna di quelli cui non è possibile sottrarsi, che la fanno sentire diversa da com’era prima e le pongono domande che mai aveva provato a porsi. Si può essere più autorevoli, dopo aver giocato una finale dello Slam? Si può esigere dalle avversarie un diverso rispetto? Roberta Vinci è una ragazza di buon senso. Ritiene che vi sia una via naturale al raggiungimento degli obiettivi. F. il prima non deve sembrarvi strano, è darsene sempre di nuovi. «Battere Serena è come farsi un regalo, andare sul campo numero tredici a lottare contro Tamira Paszek è l’impegno quotidiano. Fra le due storie esiste un solo legame, e quello sono io. Non c’è niente di scritto, niente di dovuto. Vorrei che tutti sapessero che il tennis è questa non altro. Vinci con Serena, ma puoi rischiare con tutte le altre». Roberta contro Tamira non ha rischiato. «Non ho mai pensato che mi dovessero assegnare un campo diverso dal numero tredici, perché sono stata finalista agli Us Open. Davvero. Me lo fate notare voi, ma non ci avevo riflettuto neanche per un momento. ll tredici andava benissimo tanto più che il numero non ha avuto influssi negativi. Si va e si gioca. Si vince e si perde». Camila Giorgi dal canto suo è stata battuta ma non travolta (6-4 7-5) da Serena Williams che era al rientro in un incontro ufficiale dopo “quel” match di New York. Ca-mila regge il ritmo della n.1 al mondo: ed è una delle poche nel circuito a poter vantare questo merito. Ma non abbastanza da superarla sul suo terreno. Chissà se mai ci riuscirà.

 

Vinci e Seppi avanti, Serena elimina la Giorgi

 

Alberto Giorni, il Giorno del 19.01.2016

 

Sono cominciati gli Australian Open in un clima fortemente condizionato dalle notizie sul presunto scandalo delle scommesss nel tennis. In attesa di sviluppi, si è iniziato a giocare in un caldo soffocante ed è agrodolce il bilancio azzurro: due vittorie e tre sconfitte. Avanza al secondo turno Andreas Seppi, che in una maratona di tre ore e quaranta l’ha spuntata 3-6, 7-6 (4), 6-4, 7-6 (10) sul russo Gabashvili: ora troverà lo statunitense Kudla. Roberta Vinci è l’unica italiana rimasta nel tabellone femminile, grazie al 6-4, 6-2 sull’austriaca Paszek. Anche lei avrà un ostacolo americano, la Falconi. Quattro mesi dopo, Serena Williams ha ricominciato da un’altra azzurra, ma ha scacciato i fantasmi superando 6-4, 7-5 una tenace Camila Giorgi a cui è stato fatale, sul 5-5 del secondo set, l’ultimo dei 12 doppi falli: «Ci ho creduto fino alla fine — le parole di Camila —, lei è stata più lucida nei momenti decisivi». Grande delusione per Sara Errani, avanti di un set e un break con la russa Gasparyan, n.58 Wta, prima di crollare 1-6, 7-5, 6-1. Fuori anche Paolo Lorenzi: 6-3, 7-6(8), 6-3 da Dimitrov. Tra i big, passeggiano Federer (6-2, 6-1, 6-2 a Basilashvili) e la Sharapova (6-1, 6-3 alla Hibino). Eliminata a sorpresa la n.16 Wozniacki per mano della Putintseva.

 

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