Ogni anno prima dell’inizio del Miami Open, l’ATP, già dal 1990, organizza dei corsi per i tennisti che si affacciano nei piani alti del ranking e, di conseguenza, iniziano a vivere in prima persona il Tour. I corsi devono aiutare i tennisti a vivere al meglio al loro vita nel circuito: dai rapporti con la stampa all’uso dei social network, dalla cura dell’immagine al comportamento da assumere nei confronti della corruzione e delle scommesse. Si dibatte, anche, sul doping e sulle sostanze proibite, si imparano dei rudimenti di medicina e qual è la corretta alimentazione, senza tralasciare la gestione delle finanze, la struttura dell’ATP, gli investimenti nei tornei, le regole arbitrali e il rapporto con il pubblico. Certamente questi corsi, che non prevedono delle prove intermedie o finali con annessa valutazione, servono ai tennisti per iniziare a muoversi al meglio nel Tour, a gestire la loro carriera e la loro immagine al di fuori del campo da gioco per poter essere più concentrati in fase di allenamento o di partita.
Quest’anno 16 giocatori hanno conseguito la laurea all’Università dell’ATP, fra questi ci sono gli italiani Lorenzo Giustino, Roberto Marcora, Andrea Arnaboldi e Luca Vanni. Oltre a loro Taylor Fritz, Hyeon Chung, Kyle Edmund, Yoshihito Nishioka, Andres Molteni, Marco Trungelliti, Matwe Middelkoop, Wesley Koolhof, Henri Laaksonen, Vincent Millot, Mirza Basic e Guillermo Duran hanno partecipato ai corsi e ottenuto il riconoscimento finale.
Carlo Soldati