F. Fognini b. B. Tomic 6-2 6-4 (Emmanuel Marian)
Esordio convincente per Fabio Fognini, che impiega meno di un’ora per avere ragione del fantasma di Bernard Tomic. L’australiano non vince un match da due mesi e l’incontro di oggi ne ha evidenziato i motivi: fermo, molle sulle gambe, svogliato, il ribelle aussie pretende di chiudere i colpi tirando di solo braccio e tale perversa inclinazione finisce per farlo naufragare in un mare di errori. Fabio, dal canto suo, sta uscendo bene dal brutto infortunio agli addominali che gli ha fatto saltare in toto la primavera sul cemento nordamericano, e viene da due settimane di buon tennis che gli hanno regalato una semifinale a Monaco di Baviera e un quarto a Barcellona perso contro Nadal ma giocato alla grande per un’ora abbondante.
Fabio si muove meglio e dà la netta sensazione di essere padrone dell’incontro; Bernard, com’è perfettamente naturale, fatica quando gli scambi si allungano e paga dazio molto presto: nel terzo gioco manda lungo un dritto in manovra concedendo palla break, che Fabio trasforma con un letale rovescio lungo linea. Nel sesto game il numero uno italiano cala per un momento d’intensità e offre una palla del controbreak, ma con due vincenti consecutivi si salva e poco dopo strappa nuovamente la battuta, mettendo tra l’altro a segno una clamorosa risposta di dritto che finirà con ogni probabilità negli highlights del torneo.
La seconda frazione procede senza sussulti fino al quinto gioco, quando “Fogna” si procura due palle break che gli consentirebbero di prendere un vantaggio decisivo: sulla prima Tomic si salva con la combinazione servizio dritto, ma sulla seconda, che Fabio conquista giocando da quattro metri fuori dal campo un incredibile passante di rovescio, Bernard si suicida spedendo a metà rete un comodo dritto uscendo dal colpo d’inizio scambio. La partita sostanzialmente si conclude qui; Fabio veleggia tranquillo fin sulla linea del traguardo senza concedere all’avversario appigli credibili e si qualifica al secondo turno, dove troverà Kei Nishikori: il giapponese si è imposto nell’unico datato precedente, andato in scena al primo turno dell’Australian Open 2011.
[6] S. Halep b. K. Knapp 6-1 6-1 (Andrea Lavagnini)
https://soundcloud.com/ubitennis/karin-knapp-mi-manca-labitudine-a-giocare-tutti-i-punti-al-massimo?in=ubitennis/sets/atp-madrid-2016
Punteggio severo quello imposto dalla numero 7 del mondo Simona Halep alla rientrante Karin Knapp in un incontro quasi a senso unico. Non basta la fiducia guadagnata con la prima vittoria stagionale contro la giovane Margarita Gasparyan in una battaglia durata oltre due ore per la tennista altoatesina; i problemi al ginocchio che l’hanno tenuta lontana dal circuito per sette mesi sembrano farsi sentire specialmente dalla parte del rovescio dove è spesso in ritardo. Nonostante una partenza “diesel” la Halep pare invece aver ritrovato una buona aggressività dopo le difficoltà di inizio anno, complice anche un’operazione al naso.
L’inizio dell’incontro sembra far ben sperare i tifosi italiani visto il break conquistato da Karin al primo gioco grazie alla profondità dei suoi colpi. Da qui in poi però, la Halep, allenata da Darren Cahill, conquisterà otto giochi consecutivi, seppur sempre lottati. Al decimo game, sotto 6-1 2-0, l’italiana riesce per la prima e unica volta a tenere il servizio. Questo sarà l’ultimo squillo della tennista di Brunico: la romena si dimostra più solida e riesce a far muovere la Knapp che, senza la profondità dei primi game subisce il gioco della sua avversaria.
Karin ha comunque dimostrato degli ottimi progressi e lascia il torneo di Madrid con buone sensazioni. Per il suo match di terzo turno Simona Halep aspetta la vincente dell’incontro tra la testa di serie numero 10 Timea Bacsinszky ed Ekaterina Makarova.