Più di Federer e Raonic regna il doppio fallo. Ma Roger è competitivo, nessuna intenzione di smettere (video) - Pagina 2 di 4

Editoriali del Direttore

Più di Federer e Raonic regna il doppio fallo. Ma Roger è competitivo, nessuna intenzione di smettere (video)

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DOUBLE-FAULTS HISTORY

A ben guardare tutto il match, che doveva essere dominato dai servizi e in buona parte lo è stato – 4 break in tutto, tre fatti da Raonic su 8 opportunità avute a sua disposizione, 1 soltanto da Roger su 9 – tutto è ruotato intorno ai doppi falli (e non solo ai cannon-balls di servizio di Milos Raonic). 8 break point mancati da Roger dicono che sui punti importanti poteva giocare meglio, ma occorrerebbe rileggerli tutti per vedere come ha servito il canadese durante quei momenti topici, prima di stabilirne l’eventuale colpevolezza. Ma ecco la “double-faults history”, quella sulla quale il responsabile è soltanto colui che li commette: nel primo set Federer subisce il break nel quarto game facendo prima 3 regali, due dritti e un rovescio gratuito, e consegnando il game con un doppio fallo finale. E uno.

Nel secondo non ci sono state occasioni per strappare il servizio e nemmeno games ai vantaggi, fino a quando sul 4-5 Raonic – chiaramente teso – non mette una sola prima palla di servizio nei primi due punti, entrambi persi, e non mette né prima né seconda nel terzo punto (quindi ecco qui il suo primo doppio fallo): così Federer si ritrova sullo 0-40 con tre set point consecutivi; tuttavia non solo non riesce a concretizzarli, anzi ne fallisce un quarto, nonostante Raonic insista (l’emozione gli gioca un brutto scherzo) a non mettere più dentro la prima palla.

 

Eccoci allora al tiebreak e indovinate cosa decide il tiebreak del secondo set? Un doppio fallo!
Quello che Raonic commette sul 3 pari. Seguiranno, sul 4-3 per Roger, altri tre punti consecutivi per il diciassette volte campione Slam, ma è quel doppio fallo ad aver costituito la svolta decisiva del set.

Nel terzo set sul 15 pari ecco il doppio fallo numero 7 di Raonic che poi subirà uno splendido passante in cross di Federer. Il naturalizzato canadese salverà una prima pallabreak sul 15-40, ma steccherà di rovescio sulla seconda. È break. E il terzo set vola via ad appannaggio del 7 volte trionfatore a Church Road. Nel quarto atto dell’incontro Roger avrà tre break point, due consecutive sul 2 pari e la terza sul 4 pari, ma – come già accennato – sul 5-6 commetterà quei due doppi falli che finiranno per costargli il quarto set e forse, almeno a mio avviso, l’intero match dato che al decimo set in 3 giorni la spia della benzina segnava il rosso.

Difatti anche nel quinto set un doppio fallo di Roger avrebbe avuto un’importanza quasi decisiva: è stato infatti il doppio fallo numero 5 della sua partita a mandare Raonic alla palla break nel quarto game del set, quella che lo stesso numero 7 ATP trasformerà dopo uno degli scambi più belli del match, concluso con il quinto passante tentato dal canadese, un cross di dritto, dopo quattro difese pazzesche di Roger, reo di non aver giocato sufficientemente bene – e io so che lui può – una di quelle volée.

3-1 per il canadese, break che terrà fino alla fine del match. Raonic è il primo tennista del circuito ATP della storia del suo Paese (Eugenie Bouchard era stata la prima donna nel 2014) a conquistare l’accesso ad una finale Slam. Fine di ogni suspence, perché la combinazione fra un Raonic super-rinfrancato e un Federer quasi rassegnato e pieno di rimpianti avrebbe avuto come risultato soltanto 5 punti persi in 5 turni di servizio dell’assistito di Riccardo Piatti (rimasto in vacanza), Carlos Moya e John McEnroe. Impossibile per Roger anche sognare il recupero di quel break, una qualsiasi rimonta. Il match lo aveva perso al quarto set, molto più che al quinto.

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