Più di Federer e Raonic regna il doppio fallo. Ma Roger è competitivo, nessuna intenzione di smettere (video) - Pagina 4 di 4

Editoriali del Direttore

Più di Federer e Raonic regna il doppio fallo. Ma Roger è competitivo, nessuna intenzione di smettere (video)

L’inaccettabile conflitto di interessi di John McEnroe. I trascurati meriti di Riccardo Piatti. Andy Murray risponde meglio di Roger Federer: vincerà. E Bjorn Borg…

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RAONIC ELOGIA PIATTI… E FEDERER NON PENSA AL RITIRO!

La mia domanda a Raonic riguardo a Piatti è stata: “Viene dato molto credito a John McEnroe per il suo ruolo di coach. Ma Riccardo Piatti è stato ben più a lungo con te… Prima Federer ha detto che a Brisbane giocavi come adesso… Qual è il contributo di Piatti nel tuo gioco e cosa ha portato di nuovo McEnroe?”. Raonic ha risposto così: Riccardo è stato fenomenale nel darmi i consigli fondamentali, mi ha aiutato a migliorare significativamente sotto il profilo tecnico. Quando pensi ai tre ragazzi (ride, ndU) che mi circondano, Riccardo è il solo che mi segue dal primo giorno. Carlos Moya è un ex giocatore, John McEnroe pure e in più fa tante altre cose. Riccardo mi ha plasmato fin dall’inizio. Lui ha lavorato con tanti giocatori, sa cosa deve fare. Riccardo mi ha dato le basi. Lui è quello con cui passo il maggior numero di settimane anche quando non gioco tornei perché è uno a cui sta bene stare anche sei ore sul campo e può farlo sette giorni alla settimana. Lui è fatto così, è cresciuto amando quello che fa”.
Beh, lasciatemi dire che sono contento di aver fatto questa domanda a Milos, perché altrimenti il grande lavoro di Piatti sarebbe passato in second’ordine.

Vorrei aggiungere che avere avuto un uomo, un tecnico, dalla passione e dalla competenza di Piatti, capace di portare giocatori di non straordinario talento come Furlan al 19° posto della classifica mondiale, come Caratti al 26°, come Ljubicic al terzo (ovviamente quanto a talento tutto è relativo) e come Raonic che è già stato n.4 nel maggio 2015, e non averlo utilizzato appieno con il 100% di responsabilità e con piena libertà di manovra all’interno dell’organizzazione tecnica federale, è stato un errore clamoroso. Scrivete pure adesso che lo dico tanto per criticare – more solito – la gestione FIT, ma i risultati ottenuti da Piatti parlano da soli e se lui ha preferito in più occasioni scegliere altre strade… un motivo ci sarà, che dite?

Concludo questo lungo editoriale rendendomi conto che avrei potuto essere meno tecnico e distaccato nel raccontare quella che potrebbe anche essere l’ultima giornata di Roger Federer a Wimbledon, anche se lui ha tenuto a far sapere che pensa di essere di ritornare fra un anno e anche che “il tennis non è solo Wimbledon, è certamente uno dei tornei più importanti ma non è tutto, non vado in frigorifero fra Wimbledon di quest’anno e Wimbledon dell’anno prossimo, giochiamo 60 incontri l’anno e giriamo il mondo per cercare di raggiungere anche altri risultati”.
Ha visto o ha voluto vedere, Roger, ancora una volta i lati positivi più che quelli negativi: “Ho giocato 10 set in 3 giorni e ho retto bene fisicamente, non ho mai pensato che ci sarei riuscito prima dell’inizio di questo torneo. Ero abbastanza insicuro sulla mia condizione fisica prima di venire qua. Spero solo che, per via dello scivolone fatto nel quinto set, di non aver subito ripercussioni. In questo momento non credo, ma domani saprò dirlo con certezza”.

Solo chi scivola …si rialza. Potrebbe accadere già a Rio per le Olimpiadi. Anche se Roger non ha escluso di calcare prima un campo da tennis “perché una pausa troppo lunga potrebbe compromettere tutto il lavoro fatto per ritrovare questa condizione”.
Insomma i tifosi di Roger Federer, certo rattristati come lo era anche lui stasera per le occasioni perdute, si rallegrino. Da come Roger parla non sembra proprio che abbia la minima intenzione di attaccare la racchetta al chiodo, né quest’anno né l’anno prossimo. Anche perché giornate come queste, pur sigillate da una sconfitta, dicono che è ancora competitivo ai massimi livelli. E finchè lo è e lo resta, lui si diverte. E noi pure.
Ripeto quanto già scritto sopra: vi immaginate se avessimo dovuto seguire oggi Cilic – Raonic? E se Murray avesse perso da Berdych, una finale Raonic – Berdcyh?

Godiamoci i Fab Four finchè resistono, ragazzi!

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