CHI HA PERSO, CHI HA VINTO?
Ha regalato Roger, ha vinto Milos? Tutte e due, come sempre e forse più di sempre, direi. L’ha detto anche Roger, se andate a rileggere la sua intervista: “It goes both ways”. Di seguito vi riporto uno stralcio molto significativo delle parole dell’elvetico: “Sento di averla persa io, ma allo stesso momento la vittoria se l’è guadagnata lui. Ha lottato, ha creduto nelle sue chance, proprio come io avevo creduto nelle mie contro Cilic. Bastava poco e ora starei facendo un’altra conferenza stampa. Ma le cose cambiano alla svelta e occorre dare il merito a Milos per essere rimasto a lottare anche quando era in difficoltà”.
È stato abbastanza buffo, paradossale, constatare come soprattutto la stampa americana, ma anche quella britannica tentasse di attribuire gran parte del merito della prima finale Major raggiunta da Raonic a John McEnroe. Di Carlos Moya non parla nessuno. Di Riccardo Piatti ha parlato Raonic… ma soltanto perché a chiederlo è stato il sottoscritto, dopo che Roger Federer non si era prestato al “gioco mediatico” americano e aveva risposto al collega statunitense che aveva sottolineato il lavoro fatto da McEnroe con Milos con le seguenti parole: “Ha cambiato molto il suo gioco negli ultimi 4 anni – ha messo bene in chiaro Roger per non cadere nella trappola – ricordo come giocava, mi pare a Madrid, diverso tempo fa. Ha sempre sparato servizi bang bang sull’erba. Ora risponde decisamente di più rispetto a due o tre anni fa. È chiaro che in questo aspetto sarebbe migliorato, non peggiorato. È sempre stato uno capace di concentrarsi molto, punto dopo punto. Inoltre mi pare che da un anno e mezzo dimostri di sentirsi più a suo agio sottorete. Quando ho giocato con lui a Brisbane, a gennaio, giocava esattamente come adesso… E quando mi ha battuto a Parigi Bercy anche…”.
Beh, mi pare che rispondendo così Roger abbia voluto manifestamente smontare l’ipotesi che l’attuale Raonic sia… frutto di chissà quale lavoro fatto da McEnroe. A volte nascono queste leggende metropolitane, McEnroe che fa miracoli con Raonic, Becker che trasforma Djokovic, Edberg che resuscita Federer, Lendl che ora fa tornare Murray a vincere prove dello Slam. Ci manca solo che adesso qualcuno ingaggi Bjorn Borg (per inciso: oggi l’Orso era seduto nel Royal Box).
Per carità, non dico qui che le leggende siano inutili, che siano grandi bluff, ma troppo spesso si finisce per esagerare – colpa di noi giornalisti a caccia di storie che piacciano – sull’influenza di questi grandi ex campioni.
“Gioco contro Milos, non gioco contro McEnroe, credo che la cosa interessi più a voi media che a noi giocatori…” ha detto Andy Murray quando è venuto a parlarci un’ora e mezzo dopo la fine del suo breve match. Lo scozzese ha anche confrontato i migliori servizi del circuito, da Karlovic a Isner per finire con Raonic, questa una parte interessante delle parole del due volte campione Slam: “Karlovic è un bel po’ più alto (13 cm, ndU), cerca maggiormente gli angoli, la sua seconda è complessivamente migliore… ma Raonic è superiore negli scambi da fondocampo, è più completo, si muove meglio…”.
Chiudo su McEnroe, prima di riferire cosa ha detto Raonic a proposito di Riccardo Piatti: a mio avviso non è professionale da parte di SuperMac né farsi pagare da due padroni allo stesso tempo, Raonic e la BBC, né da parte della BBC far commentare in tv un “dipendente” di uno dei protagonisti del match. McEnroe dovrebbe decidere quale strada intraprendere. Avrebbe mai potuto dire, se lo avesse pensato, che Raonic stava giocando da cani, o che aveva avuto il braccino, o che non aveva sufficiente personalità, o quant’altro di negativo… essendo lui a busta paga del tennista di Podgorica?
Insomma, secondo me una situazione di chiaro conflitto di interessi che né la BBC, né McEnroe avrebbero dovuto avallare. L’unico a guadagnarci è stato Raonic: che ci fosse o non ci fosse McEnroe a bordo campo, invece di Moya che non faceva altro che mettere l’indice alle tempie (come a dire: “Milos, mi raccomando, pensa”) non sarebbe cambiato nulla. In tv John avrà detto su Milos sicuramente solamente cose positive che peraltro merita ampiamente. Lotta e non si arrende: l’altro giorno con Goffin era sotto due set, oggi con Roger sotto due set a uno. A rete è diventato molto più forte, le sue volée di dritto sono forse le migliori del circuito, certo migliori di quelle di Federer, Djokovic, Nadal, Murray, Berdych, Tsonga. Forse c’è qualcuno più dietro che le fa meglio (Stepanek?), ma questo modo di giocare la volée di dritto mi ricorda il miglior Pat Cash, il miglior John Newcombe, due campioni di Wimbledon che erano due veri maestri.
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