Diego Nargiso: "Il movimento maschile è in salute. Molto meno quello femminile" (audio)

Interviste

Diego Nargiso: “Il movimento maschile è in salute. Molto meno quello femminile” (audio)

Il mese scorso abbiamo incontrato a Cortina Diego Nargiso, ex uomo Davis, ora coach di Lorenzo Giustino. Con Diego abbiamo parlato della situazione del tennis italiano maschile e femminile

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Diego Nargiso finalmente a Cortina.
Sono sempre venuto nella conca ampezzana d’inverno per sciare ed anche per seguire la manifestazione del Polo. Per la prima volta eccomi qui anche grazie al tennis, in quanto allenatore di Giustino. Devo dire che è stata una buona settimana, dal momento che Lorenzo ha raggiunto i quarti di finale. Il mio allievo sta facendo un buon salto di qualità ed ora può arrivare in fondo in ogni torneo challenger, deve solo acquisire più consapevolezza dei suoi mezzi e maggior continuità di rendimento.

Molti giovani italiani hanno giocato ed espresso un buon gioco a Cortina, come ad esempio Andrea Pellegrino. Dietro ai big si può dire ci sia un movimento in fermento?

Diego Nargiso con Roberto Dell'Olivo - ATP Challenger Cortina 2016

Diego Nargiso con Roberto Dell’Olivo – ATP Challenger Cortina 2016

Ci lamentiamo, ma in realtà hai ragione. Ci sono dei buoni giovani quasi pronti al salto. Pellegrino, ma anche Sonego e Donati. Abbiamo un decina di giocatori tra i 16 ed i 24 anni, che presto rimpiazzeranno i migliori, che stanno di fatto quasi concludendo la loro carriera, a parte il solo Fognini. Il movimento italiano secondo me è in salute. Donati ha già dimostrato di poter arrivare vicino ai migliori, Gaio a ventiquattro anni ha vinto due challenger consecutivi, Fabbiano è li. Poi come dici tu c’è Pellegrino e non dimentichiamoci di Quinzi, che ha solo 19 anni e noi pensiamo sia già vecchio. Sta facendo un ottimo lavoro con l’austriaco Ronnie Leitgeb e vedrete, lo ritroveremo presto a ridosso dei 100. Eremin anche lui sta comportandosi bene e pure Mager sta facendo i suoi risultati Ma ce ne sono altri giocatori ancora più giovani davvero forti, insomma il movimento maschile è in salute.

E quello femminile?
Qui c’è un grosso gap tra le migliori e le altre. Flavia si è appena ritirata, a Roberta manca probabilmente poco. Errani può ancor regalarci qualche soddisfazione. La Giorgi cerca di fare il suo, anche se è ancora un po’ altalenante. Poi però c’è il vuoto. Paolini, Matteucci, Ferrando, Burnett sono tra il numero 280 ed oltre il 300. Speriamo possano compiere il famoso salto di qualità, ma in prospettiva danno più garanzie le ragazzine nate tra il 2000 ed il 2002. Due nomi: l’ under 14 Melania Delai, già tra i primi 50 in Europa, e anche Federica Sacco. Di fatto però c’è un buco generazionale di almeno 4, 5 anni.

E Nargiso non si è ancora stufato di girare il mondo con il tennis?
Il tennis è una passione che non finisce mai. Non riesco a farne a meno. Qui a Cortina mi ha accompagnato anche la mia famiglia, la piccola Ginevra ha fatto il compleanno (5 anni) proprio in questi giorni. E allora l’ho portata con me per festeggiare. Il tennis è il mio mondo o, come dico spesso, il mio circo. Siamo almeno un centinaio di persone che continuiamo a girare e ritrovarci piacevolmente ovunque.

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