Gli organizzatori dell’Ethias Trophy di Mons (Belgio), fregiati del riconoscimento ottenuto nel 2015, lo presentano senza esitazione come il ‘miglior Challenger del mondo’. Arrivato alla dodicesima edizione, l’entry list del torneo belga farebbe pensare ad una sorta di ATP 250 : con ben otto top 100 in lizza, il torneo offre una settimana di tennis ad altissimo livello. Tra i principali nomi che si battono sul velocissimo deco-turf della Lotto Mons Expo figurano il top 50 ucraino Ilya Marchenko, l’eclettico tedesco Dustin Brown (n. 67 ATP), il sempreverde Paul-Henri Mathieu e l’ex top 50 Jan-Lennard Struff.

Nella semifinale della parte alta del tabellone si sfidano la testa di serie numero 6, Jan-Lennard Struff, e il ventenne russo Daniil Medvedev, che non ha perso neanche un set nel torneo. I precedenti sono entrambi dalla parte del russo, l’ultimo giocato proprio la scorsa settimana ad Orleans, in Francia. Il tedesco, già semifinalista nel 2015, inizia con la giusta determinazione, serve regolarmente al di sopra dei 220km/h e si porta avanti 4-1 con un break di vantaggio. Medvedev sembra perdere le staffe, ma è bravo a restare aggrappato al match, variando il gioco e constringendo l’avversario ad andare fuori giri prendendo troppi rischi. Il giovane russo annulla due set point sul 4-5 ma nel tie-break Struff è più concentrato, tiene i piedi saldamente nel campo e chiude 7-2. Nel secondo set Medvedev ritrova subito la concentrazione, riesce ad ottenere qualche punto in più al servizio e ottiene il break che lo porta sul 4-1. L’ex numero 46 del mondo non si dà per vinto, ritrova aggressività e recupera immediatamente il break di svantaggio. Sulla falsa riga del primo set, con Struff che fa il gioco e Medvedev contrattacca, si arriva ad un secondo tie-break. Questa volta c’è più equilibrio, ma è comunque Struff ad andare a prendersi la (meritata) vittoria e vendetta sul più giovane rivale. Sarà interessante comunque seguire Medvedev, che sebbene non abbia una palla molto pesante, dimostra una maturità considerevole alla sua età.

Nell’altra semifinale si gioca un duello franco-tedesco: Vincent Millot, numero 158 del mondo, arriva da una settimana da incorniciare, dopo aver battuto il favorito Marchenko ed un giocatore ostico sul veloce come il lituano Berankis, quinta testa di serie. Millot affronta il gigante (oltre 195cm) tedesco Daniel Brands. Tra i due ci sono oltre 20 cm di differenza di statura, riflessi nel loro gioco: Brands si affida al servizio e cerca di chiudere il punto rapidamente, mentre Millot, in grande condizione fisica, è solido e fa spostare l’avversario da fondo. Il francese sembra sin dall’inizio molto più determinato e sul 5-4 in suo favore, approfitta dell’esitazione di Brands per portare a casa il primo set. Piuttosto falloso e a tratti con poca cattiveria agonistica, Brands soffre molto le ottime risposte di Millot, nonostante l’ex top 50 tedesco serva spesso oltre i 200 km/h. Quando non riesce a comandare il gioco con il servizio, Brands si trova bloccato negli scambi dritto/rovescio sulla diagonale mancina di Millot, lasciandogli l’opportunità di aprirsi il campo e far muovere l’avversario, piuttosto lento negli spostamenti laterali. Proprio quando Brands sembrava aver trovato più costanza, arriva la svolta: sul 4-4 un gioco in risposta perfetto porta il break decisivo per il francese, che chiude tra gli applausi del pubblico con un doppio 6-4 in poco più di un’ora e dieci minuti.

Si prospetta, dunque, una finale molto interessante a Mons, con Struff che proverà a sfondare la resistenza del mancino francese con la combinazione servizio-diritto, sinora letale dall’inizio del torneo.

Davide Carrino