ATP Ranking: del Potro rientra in top-50 dopo due anni esatti

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ATP Ranking: del Potro rientra in top-50 dopo due anni esatti

Andy Murray continua la rincorsa al n.1 di Novak Djokovic. Lorenzi (38) resta n.1 d’Italia. Fognini guadagna una posizione (49). La lotta per il Masters. Quale tds per Nadal agli Australian Open?

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Stoccolma, Anversa e Mosca

Juan Martin del Potro vince a Stoccolma il suo 19esimo torneo ATP e rientra, finalmente, tra i primi 50 del mondo. Non accadeva esattamente da due anni, quando nelle ultime settimane di ottobre precipitò dal numero 29 al 64. A metà gennaio del Potro si trovava oltre la 1000esima posizione. La Torre di Tandil ha vinto, in carriera, 1 Slam, 8 ATP500 e 10 ATP250, l’ultima sua vittoria risaliva al torneo di Sydney ad inizio 2014, quando sconfisse Tomic in due set. Si noti che del Potro ha vinto a Stoccolma cinque incontri senza mai perdere un set, non vi riusciva da Rotterdam 2013. Del Potro è terzo all-time nella classifica per titoli vinti tra i tennisti argentini, davanti a lui lontanissimo Vilas e più vicino Clerc con 6 titoli in più. Tra i giocatori in attività, del Potro si piazza al sesto posto per titoli vinti in singolare, ecco la classifica attuale:

1] Federer 88
2] Nadal 69
3] Djokovic 66
4] Murray 41
5] Ferrer 26
6] del Potro 19
7] Wawrinka 15
7] Haas 15
9] Gasquet 14

 

Se la vittoria di Stoccolma consente all’argentino dal dritto esplosivo di salire al numero 42, guadagnando 21 posizioni, la vittoria ad Anversa di Gasquet, 14esimo titolo in carriera, consente al transalpino dall’elegante rovescio di guadagnare 3 posizioni e salire al numero 16. L’altro vincitore settimanale, Carreno Busta, risale di 4 posizioni fino al numero 32, ultimo valido per ottenere una testa di serie negli Slam. Riuscirà del Potro ad agguantare una testa di serie agli Australian Open? Attualmente, nel ranking, ha 340 punti meno proprio di Carreno Busta, il recupero non sembra più impossibile, considerando che del Potro non difende alcun punto fino agli AUS Open e potrebbe giocare tre tornei (o più) prima della compilazione del tabellone.

Tra gli sconfitti in finale, il nostro Fognini, che ha perso a Mosca da Carreno Busta, ha guadagnato 1 sola posizione, salendo al numero 49. Per Fabio si trattava soltanto della seconda finale in carriera lontano dal rosso, un buon risultato per il ligure che non era neppure testa di serie in questo torneo. Nel 2016, Fognini ha raggiunto due finali ATP: l’altra si è conclusa con una vittoria sulla terra rossa di Umago. Più 1 in classifica anche per Sock (22), sconfitto da del Potro, mentre più 24 (54) per l’altro argentino Schwartzman, sconfitto da Gasquet.

La top-20 ed i movimenti significativi in top-100

Ecco la top-20 di questa settimana, dove notiamo alcuni scambi di posizione e la risalita temporanea dell’infortunato Federer e dello squalificato Kyrgios, che ottiene il nuovo best ranking. Questa settimana perderanno punti importanti i due infortunati eccellenti di questa fine del 2016, ovvero Federer (-500) e Nadal (-300), che dodici mesi fa disputarono l’ultimo (per sempre?) Fedal che terminò con la vittoria al terzo set di Federer, che vinse quello che tutt’ora resta l’ultimo titolo ATP nella sua strabiliante bacheca. Tra parentesi le posizioni guadagnate rispetto alla settimana precedente.

1] Djokovic 12,900 (=)
2] Murray 10,485 (=)
3] Wawrinka 5,820 (=)
4] Raonic 4,690 (=)
5] Nishikori 4,650 (=)
6] Nadal 4,380 (=)
7] Federer 3,720 (+1)
8] Monfils 3,635 (-1)
9] Thiem 3,250 (+1)
10] Berdych 3,060 (-1)
11] Goffin 2,795 (+1)
12] Cilic 2,690 (-1)
13] Kyrgios 2,460 (+1)
14] Bautista Agut 2,445 (-1)
15] Tsonga 2,160 (+1)
16] Gasquet 2,110 (+3)
17] Pouille 2,106 (=)
18] Dimitrov 2,035 (=)
19] Ferrer 2,000 (-4)
20] A.Zverev 1,745 (=)

La solita domanda: quando e come potrebbe Murray scavalcare Djokovic al numero 1? Le cose si fanno piuttosto semplici ora: vincendo Vienna questa settimana e Bercy settimana prossima, con Djokovic non oltre le semifinali a Bercy.

In top-100, molti tennisti hanno guadagnato almeno 5 posizioni: Ramos-Vinolas (+6, ora 26), Brown (+6, ora 68), Millman (+5, ora 70), Monteiro (+8, ora 80), Pavlasek (+5, ora 84), Seppi (+13, ora 87), Struff (+5, ora 93), Harrison (+7, ora 98) e Giraldo (+8, 100). Perdono invece almeno 5 posizioni Johnson (-7, ora 31), Vesely (-5, ora 56), Evans (-6, ora 60), Khachanov (-5, ora 63), Zeballos (-6, ora 78), Berankis (-7, ora 91) e Kukushkin (-7, ora 97). Esce dalla top-100 Rosol, (-11, ora 104).

Gli italiani ed i giovani

Lorenzi (38) resta numero 1 d’Italia, ma Fognini (49) nella race ha ora meno di 100 punti da recuperare. Terzo italiano, unico altro in top-100, Seppi (87), che recupera 13 posizioni e spera di avere accesso al tabellone principale degli Australian Open senza dover passare dalle qualificazioni. Segnaliamo, più indietro, i movimenti di Belotti (+20, ora 254), Caruso (+19, ora 295) e Travaglia (+38, ora 331).

Ecco la Top-5 degli under-21, tra parentesi la posizione nel ranking:

1] A.Zverev (20)
2] Coric (46)
3] Khachanov (63)
4] Fritz (73)
5] Tiafoe (102)

Segnaliamo il +17 di Medvedev, salito fino al numero 106 e poco dietro Tiafoe ed anche il +56 di bublik, salito al 210. Ecco invece i migliori 5 under-19:

1] Fritz (73)
2] Tiafoe (102)
3] Lee (152)
4] Kozlov (155)
5] Tsitsipas (207)

Il giovanissimo greco Tsitsipas ha perso al 1T delle qualificazioni a Basilea dal veterano Ram. Tra gli eliminati alle qualificazioni, una nota per Marcus Willis, che ha perso contro Albot. L’inglese, dopo la ribalta a Wimbledon, è precipitato al numero 496, ma ha recentemente dichiarato di voler giocare ancora molti anni.

La Race: lotta a 10 per gli ultimi 3 posti

Con l’annuncio del forfait di Nadal, attualmente settimo, l’ultimo dei qualificati è ora Berdych, nono. Il ceco ha 2,880 punti, con ancora un 500 ed un 1,000 da giocare in teoria si giocano l’accesso alle Finals tutti i tennisti entro la 25esima posizione, dato che Feliciano Lopez, numero 26, ha oltre 1,500 punti di ritardo da Berdych. Realisticamente, consideriamo possibile (ma non necessariamente plausibile) la rimonta dei tennisti fino al numero 18, Gasquet. Entro i 18, riportati qui sotto, abbiamo già escluso chi non potrà partecipare alle Finals, ovvero Nadal, Federer e Kyrgios. Tra parentesi il torneo in cui sono schierati questa settimana i pretendenti.

1] Djokovic 10,600 (Q)
2] Murray 9,685 (Q; Vienna)
3] Wawrinka 5,060 (Q; Basilea)
4] Raonic 4,690 (Q; Basilea)
5] Nishikori 4,360 (Q; Basilea)
6] Monfils 3,625 (-)
7] Thiem 3,205 (Vienna)
8] Berdych 2,880 (Vienna)
——————————————-
9] Goffin 2,690 (Basilea)
10] Cilic 2,590 (Basilea)
11] Bautista Agut 2,340 (Vienna)
12] Pouille 2,106 (Vienna)
13] Tsonga 2,070 (Vienna)
14] Dimitrov 1,945 (Basilea)
15] Gasquet 1,795 (Basilea)

Per concludere, come abbiamo fatto per Federer, ripetiamo il gioco per Nadal. Che testa di serie potrebbe avere agli Aus Open? Al momento Nadal ha 3,300 punti nella race. Supponiamo confermi la finale di Doha ad inizio 2017, guardando la classifica del 2016 utile a compilare il tabellone agli Australian Open scopriamo che 3,300 punti corrispondevano alla posizione numero 9. Considerando però che lo stesso Nadal e Federer erano in classifica e che Thiem dovrebbe realisticamente superare Nadal, è plausibile pensare alla testa di serie numero 8. A meno che uno tra Berdych, Goffin e Cilic…

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ATP Ranking: Djokovic torna sul trono. Sinner perde una posizione, Berrettini scivola al n.66

Arnaldi, gli ottavi valgono il best ranking al n. 47. Jannik è quarto nella Race, le ATP Finals si avvicinano. Il punto su Ranking e Race to Turin nel link all’interno dell’articolo

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Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @atptour)
Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @atptour)

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione”

 

Facciamo nostra la frase che Rudy Tomjanovich pronunciò riferendosi di Akeem Holajuwon all’indomani della vittoria dei suoi Houston Rockets nel campionato NBA ’95; la usiamo a proposito del cuore di Daniil Medvedev che il 99% degli appassionati di tennis di tutto il mondo dava per sicuro perdente alla vigilia della semifinale contro l’ex numero 1 del mondo Carlos Alcaraz.

Daniil da campione li ha smentiti ponendo così momentaneamente fine al monopolio esercitato dalla premiata coppia Djokovic&Alcaraz nelle finali che contano nella seconda metà della stagione.

Il suo sogno di bissare il successo del 2021 si è infranto contro il cuore e la classe di un Campione ancora più grande di lui, Novak Djokovic, che ha così suggellato da par suo l’ennesima riconquista della prima posizione mondiale. Per lui anche la soddisfazione di avere eguagliato il record di Margaret Court Smith per numero di major vinti in singolare: 24.

Il preannunciato annunciato sorpasso al primo posto effettuato da Djokovic ai danni di Alcaraz è la principale ma non l’unica novità che troviamo ai vertici del ranking; le più significative sono rappresentate dal ritorno di Alexander Zverev tra le prime dieci posizioni dopo quasi un anno di assenza e il debutto di Ben Shelton, grande protagonista dello slam statunitense, tra i primi venti giocatori del mondo.

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WTA Ranking: Sabalenka è la ventinovesima n.1 della WTA. Gauff in terza posizione

La sconfitta agli ottavi a New York fa perdere il n.1 a Iga Swiantek, che cede lo scettro a Aryna Sabalenka. Coco Gauff si porta subito dietro alla bielorussa e alla polacca. Balzo in avanti di Lucia Bronzetti

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Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen
Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen)

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Dopo una rincorsa durata tutta la stagione, finalmente Aryna Sabalenka ce l’ha fatta e, nella classifica di oggi, supera Iga Swiatek. Sabalenka è la ventinovesima tennista a raggiungere questo risultato. La striscia di settimane al vertice di Swiatek si conclude, quindi, a 75, appena sopra Caroline Wozniacki (71) ma ancora lontana da Lindsay Davenport (98). Aryna non è riuscita a coronare questo traguardo con la conquista del suo secondo titolo slam. Tuttavia, con un Australian Open, una finale a New York e due semifinali nei restanti major, non può che essere lei la legittima regina del ranking. Recentemente, Sabalenka aveva affermato che ciò che davvero le importa non è solo diventare n.1 ma soprattutto riuscire a terminare la stagione al vertice. Considerando i punti in scadenza a lei e alla sua diretta inseguitrice, ha ottime possibilità di riuscirci. L’ultimo major dell’anno, quindi, ci regala una nuova campionessa Slam, Coco Gauff. La vittoria a Flushing Meadows (ma più in generale un’estate da sogno con le vittorie nel WTA 500 di Washington e nel WTA 1000 di Cincinnati e poi, appunto, a New York) la proietta alle spalle di Sabalenka e Swiatek. Sarebbe scontato affermare che Gauff possa ambire a vincere altri major e che, prima o poi, si prenderà il n.1. La storia della WTA è ricca di atlete che, dopo uno slam, non sono riuscite, per svariate ragioni, a tener fede alle aspettative (Raducanu, Stephens, Andreescu per esempio). Non sembra il caso di Coco, che sotto la sapiente guida di Brad Gilbert sembra aver raggiunto un livello di gioco mai visto prima. E le italiane? Cocciaretto e Paolini sono state eliminate al primo turno. Mentre Elisabetta retrocede ed esce dalla top30, Jasmine guadagna qualche posizione e stabilisce un nuovo best ranking. Il terzo turno a New York fa recuperare a Lucia Bronzetti 16 posti, ma resta lontana dal suo miglior piazzamento.

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US Open, caccia al numero uno: Djokovic vede da vicino la vetta, Sabalenka riuscirà a prendersi lo scettro?

Al serbo basta raggiungere il secondo turno allo US Open per tornare in cima senza guardare Alcaraz, mentre tra la bielorussa e Swiatek è sfida a chi arriva più avanti

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L’inizio dello US Open della è ormai alle porte – primi incontri del tabellone principale pronti a scattare lunedì 28 agosto – e freme l’attesa non solo per capire chi alzerà il trofeo quest’anno, ma anche per sapere chi sarà il numero della classifica mondiale dopo l’ultimo Slam della stagione. La lotta per la vetta del ranking sia tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz sia tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka tiene banco ormai da settimane. A Flushing Meadows potrebbero avvenire sostanziali cambiamenti.

A Novak Djokovic basterà, infatti, raggiungere il secondo turno dello Slam newyorkese per essere sicuro di tornare numero uno del mondo indipendentemente da ciò che farà Carlos Alcaraz. Com’è possibile? Presto detto. Djokovic l’anno scorso non ha partecipato allo US Open a causa delle note questioni legate al vaccino anti Covid-19 e, di conseguenza, non ha punti in uscita in questa edizione. Il distacco tra il serbo e Alcaraz è minimo – appena 20 lunghezze di vantaggio per lo spagnolo – e quest’ultimo deve invece difendere la vittoria dello scorso anno. Tradotto in altri termini: Alcaraz può perdere o confermare i 2000 punti del titolo 2022, mentre Djokovic guadagnerà solamente. I 45 punti ottenuti con un passaggio al secondo turno basterebbero al serbo per scavalcare il rivale e ritoccare così il suo record di settimane in vetta alla classifica: da 389 a 390. 

Storia un po’ più complicata per quanto riguarda la lotta in campo femminile tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. Le due sono separate attualmente da 1.209 punti – 9.955 punti la polacca, 8.746 punti la bielorussa –, ma Iga deve difendere la vittoria a Flushing Meadows del 2022. Questo significa che, come per Alcaraz, ha in scadenza una cambiale da ben 2000 punti, mentre Sabalenka vedrà uscire “solo” i 780 della semifinale persa proprio contro la polacca. 

 

In virtù di questi numeri la distanza tra le due non è poi così ampia. Anzi dando uno sguardo alla classifica live – cioè quella che tiene presente in tempo reale tutti i movimenti di punti – notiamo che Sabalenka da lunedì 28 sarà in testa di 11 lunghezze. Margine ridottissimo che apre a tre scenari: Swiatek ancora numero a fine US Open se avrà passato un turno in più della bielorussa; Aryna numero uno se o le due contendenti dovessero uscire allo stesso punto del torneo o la polacca perdesse prima di lei. Un’altra ghiotta occasione per Sabalenka di arrivare alla tanto agognata vetta del ranking, uno dei suoi dichiarati obiettivi stagionali, magari proprio con un trionfo in finale su Swiatek.

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