Marco Cecchinato è stato assolto

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Marco Cecchinato è stato assolto

Un difetto di procedura salva Marco Cecchinato. Il palermitano sarà già in campo per le qualificazioni di Chennai il prossimo mese

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È stato accolto il ricorso presentato in data 18 novembre dai legali di Marco Cecchinato al Collegio di Garanzia del Coni, la Cassazione della giustizia sportiva, contro la squalifica di 12 mesi per atti contrari all’integrità del tennis. Il Collegio ha accolto l’eccezione pregiudiziale dedotta nel ricorso alla sentenza di primo grado rilevando un difetto procedurale e ha estinto la condanna, rigettando la richiesta di radiazione da parte del CONI. Il ricorso presentato in atto congiunto dal CONI e dalla procura federale FIT il 15 novembre è stato viceversa dichiarato inammissibile. L’eccezione procedurale sollevata dai legali di Cecchinato – e a quanto pare condivisa dal terzo e ultimo grado di giudizio – riguarda la mancata osservanza dei termini per l’emissione della decisione impugnata, regolamentata dall’art. 89 del regolamento di giustizia FIT. Un ritardo di procedura, a quanto pare. Il comma 4 di questo articola di fatto recita così, inequivocabilmente: “Se i termini non sono osservati per ciascuno dei gradi di merito, il procedimento disciplinare è dichiarato estinto, anche d’ufficio, se l’incolpato non si oppone”.

Cecchinato era stato condannato ad una squalifica di 18 mesi in primo grado per aver alterato il risultato del match contro Kamil Majchrzak al challenger di Mohammedia nel 2015 e aver scommesso sull’esito di alcune partite. La condanna era già stata ridotta dopo una parziale revisione del primo grado dalla Corte Federale d’appello ad un anno e l’ammenda dimezzata da 40.000€ a 20.000€.

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