Focus
#AskUbitennis: limitare la seconda di servizio, pro e contro
Con #AskUbitennis i lettori interrogano i nostri esperti. Questa settimana Vanni Gibertini risponde a Lorenzo Beverini che propone una nuova regola che potrebbe favorire la spettacolarità del gioco

A volte mi capita di leggere a proposito di proposte per nuove regole che favoriscano la spettacolarità del gioco. E se venisse eliminata la seconda di servizio, lasciando al tennista sole due opportunità per tirare la seconda ad ogni turno? Dei jolly da utilizzare in particolari momenti del gioco. Un po’ come occhio di falco, che ha decisamente eliminato le contestazioni sugli errori arbitrali. Anche in altri sporti, come nel nuoto e nell’atletica, hanno eliminato false partenze e lo spettacolo ne ha goduto (Lorenzo Beverini)
L’idea di limitare l’efficacia della battuta con limitazioni di tipo regolamentare era molto “gettonata” negli anni ’90, quando alcuni match, soprattutto nei tornei indoor, si riducevano a semplici esercizi balistici con scarso contenuto spettacolare. La questione oggigiorno è molto meno sentita, dato che un progressivo rallentamento delle superfici e delle palle ha portato il gioco del tennis ad essere più basato sugli scambi prolungati da fondocampo che non sul servizio e volée.
Tuttavia, allo spettatore casuale può apparire un controsenso che l’unico colpo nel quale il tennista ha a disposizione tutto il tempo per l’esecuzione e può sempre mettersi nelle condizioni ideali, abbia sistematicamente bisogno di due tentativi. L’idea di limitare le seconde palle di servizio a due per ogni game di battuta è sicuramente interessante ed era stata avanzata qualche tempo fa anche dal commentatore di Eurosport Jacopo Lo Monaco: non sarebbe più possibile avere in ogni punto il servizio al 100% della potenza, ed introdurrebbe un’ulteriore dimensione strategica nel gioco, un po’ come è successo con l’introduzione di Hawk Eye e del numero limitato di “Challenge” per set. L’idea ha certamente un vantaggio pratico molto importante nei confronti alle altre idee ventilate in questo ambito, come l’innalzamento della rete o l’accorciamento dell’area del servizio: la limitazione delle seconde di servizio non richiederebbe alcuna modifica alle migliaia di campi da tennis presenti nel mondo, aspetto non trascurabile per uno sport universale come il nostro.
L’unico aspetto negativo, a nostro avviso, è l’effetto che una regola di questo tipo potrebbe avere sul tennis femminile. Molte giocatrici hanno infatti nella seconda di servizio il loro colpo più debole, e ci sono ben poche atlete che riescano ad impedire all’avversaria di giocare con la loro prima di servizio. Questa evoluzione regolamentare potrebbe dare un ulteriore vantaggio alle ribattitrici, cosa di cui il tennis in gonnella non ha certamente bisogno.
Ma al di là di queste considerazioni tecniche, il problema principale relativo all’introduzione di questa o di qualunque nuova regola nel tennis è da ricercare nella attuale frammentazione degli organi di governo: ci sono infatti ben sette organizzazioni che regolano il tennis, e l’ultima cosa che si vuole è avere regole diverse nelle diverse manifestazioni. Ogni cambiamento così importante, quindi, dovrebbe essere vagliato ed approvato da tutte queste organizzazioni, che non è troppo facile mettere d’accordo in quanto perseguono tutte obiettivi diversi e a volte in contrasto tra loro. In definitiva, considerando che il problema del dominio del servizio non sembra essere particolarmente sentito nel tennis contemporaneo, anche se l’idea in sé sembra interessante e ben congegnata, non credo che ci sia spazio nel prossimo futuro per un cambio di regolamento così radicale e potenzialmente controverso.
ATP
Italiani in campo sabato 30 settembre: a Pechino Arnaldi sfida Jarry, esordio per Trevisan e Cocciaretto
Matteo Arnaldi cerca un posto nei quarti. Cocciaretto e Trevisan nel main draw, Bronzetti al turno decisivo delle qualificazioni

Chissà se Nicolas Jarry ha ancora gli incubi notturni in tonalità azzurra. Fatto sta che incrocerà nuovamente i colori italiani anche all’ATP di Pechino. Sarà Andrea Arnaldi il suo avversario agli ottavi del torneo. Per il sanremese la speranza di procedere spedito in questa competizione.
Come al solito, in terra cinese, week-end denso di appuntamenti e il sanremese avrà modo di mettere in difficoltà il n. 1 di Cile. La sfida tra questi due tennisti è la prima in assoluto. Start alle ore 6.30 italiane di sabato.
Le quote pendono dalla parte del cileno favorito a 1.75 contro i 2.20 dell’azzurro sui principali bookmaker, con qualche oscillazione, nelle ultime ore, in favore dell’azzurro.
In campo femminile, Elisabetta Cocciaretto sfiderà Marta Kostyuk nel primo turno WTA 1000 di Pechino. L’azzurra sarà in campo alle ore 6.30 contro l’ucraina apparsa in gran forma nell’ultimo periodo. Unico precedente tra le due tenniste è quello del torneo 2023 di Miami, con l’azzurra sconfitta 6-3 6-2. Cocciaretto sfavorita a 2.85, mentre la vittoria dell’ucraina è quotata 1.39. Martina Trevisan, invece, sfiderà Tatjana Maria nel primo turno del WTA di Pechino. Unico precedente tra le due tenniste risale al 2019 al torneo di Acapulco. Tedesca che vinse in due set. Quote pressoché alla pari, con il divario più ampio offerto da bwin: Martina 1,87, Tatjana 1,90.
Sempre a Pechino, si completeranno le gare per l’ingresso nel tabellone principale del torneo. In campo l’azzurra Lucia Bronzetti alle ore 8.00 italiane. La n. 65 del ranking affronterà Ashlyn Krueger. Non ci sono precedenti tra le due, con le quote che vanno da 1.64 di Eurobet per l’americana a 2.18 per l’italiana.
Flash
Wim Fissette scarica Qinwen Zheng: ritorno con Naomi Osaka?
La notizia emerge a margine dell’oro agli Asian Games della cinese: “Ha infranto il contratto”

Brutte notizie arrivano per Qinwen Zheng dopo la medaglia d’oro conquistata in singolare agli Asian Games (vittoria le dovrebbe valere la qualificazione per Parigi 2024). La numero 1 cinese si dovrà separare dal suo allenatore Wim Fissette con cui aveva iniziato una collaborazione nello scorso giugno: il coach, capitano del Belgio in Billie Jean King Cup, avrebbe infatti deciso di tornare da Naomi Osaka, che rientrerà nel circuito nel 2024 dopo la pausa per la maternità.
Una collaborazione che è stata discretamente proficua in questi mesi, considerato che Zheng ha conquistato a Palermo il suo primo titolo a livello WTA e il primo quarto di finale a livello Slam allo US Open. Una vera e propria beffa per la classe 2002 di Shiyan che aveva dato il benservito a Pere Riba, insoddisfatta dei risultati con l’allenatore spagnolo. L’iberico di lì a poco si sarebbe “accasato” con Coco Gauff, portandola insieme a Brad Gilbert a vincere Washington, Cincinnati e lo US Open.
“Fissette ha infranto il contratto, ed è stato molto immorale – sono le parole della cinese riportate da diversi media dopo la finale vinta contro la connazionale Zhu Lin – capisco la sua decisione, ma io e la mia famiglia ci sentiamo feriti. In questo momento, non voglio parlare di questa persona”. Una situazione davvero spiacevole per una giovane come Zheng che aveva investito le sue risorse in un allenatore esperto come il belga e ora si ritrova a piedi in una condizione piena di incognite: il talento è grande, ma ancora la cinese deve trovare una figura stabile che riesca a incanalare il suo grande potenziale. Evidentemente non sarà Fissette.
Flash
WTA Ningbo: in finale Jabeur e la sorpresa Shnaider, sconfitte Podoroska e Linda Fruhvirtova
La tunisina disinnesca con attenzione il dritto dell’argentina, la russa si impone facilmente nella contesa tra giovanissime

Al Ningbo Open le due semifinali emettono verdetti positivi per la testa di serie numero uno Ons Jabeur e per la sorpresa russa Diana Shnaider.
D. Shnaider b. L. Fruhvirtova 6-4 6-1
Diana Shnaider prevale nella sfida tra teenager contro Linda Fruhvirtova nella prima semifinale del Ningbo Open. La classe 2004 russa supera in poco più di un’ora e mezza la ceca più giovane di lei di un anno imponendo il proprio robusto forcing con il dritto ma giocando anche alcune traiettorie di rovescio in particolar modo incrociate che sono risultate molto importanti per neutralizzare le risorse della rivale. Fruhvirtova si è trovata in tal modo spesso impegnata a rincorrere: il suo gioco di contenimento le ha permesso di rimanere a galla per quasi tutto il primo set. Poi la moscovita ha dilagato.
Nella prima frazione l’atleta di Praga trova per prima il break nel secondo gioco, approfittando di un dritto lungolinea di poco largo di Shnaider. Il vantaggio dura poco e la ceca lo rende mettendo in rete uno smash a rimbalzo. Sullo slancio la russa sale 4-2 strappando nuovamente il servizio alla rivale alla sesta palla break del game. Diana è sempre più in palla e dimostra i suoi miglioramenti in fase difensiva annullando una palla per il controbreak con un dritto lungolinea in corsa irraggiungibile per l’avversaria.
Le è sufficiente tenere ancora un turno alla battuta e il primo set è suo: tre ace a testa ma cinque doppi falli per chi ha perso contro due per chi ha vinto. Il secondo parziale conferma la tendenza degli ultimi game e Shnaider infila 5 giochi consecutivi prima di subire un break che non fa male: al termine è un 6-1 in 37 minuti.
Per Fruhvirtova un torneo che le ha comunque consentito di rompere la serie negativa di 9 sconfitte consecutive con relativo crollo in classifica oltre la centesima posizione. Per Shnaider una vittoria che vale la prima finale nella carriera e il miglior piazzamento nel ranking, vicinissimo alla sessantesima posizione. Che ovviamente può ancora migliorare…
[1] O. Jabeur b. N. Podoroska 6-3 1-6 6-2
La testa di serie numero 1 del tabellone Ons Jabeur “riempie il contratto” ed entra in finale superando l’Argentina Nadia Podoroska con il punteggio di 6-3 1-6 6-2.
La numero 87 del ranking non sfigura e oltre a conquistare nettamente il secondo set, nel resto del match riesce a tratti a mettere alla frusta le qualità difensive in back della settima giocatrice del mondo, che è però brava a non perdere la concentrazione e a giocare con buona continuità i due parziali vinti.
Jabeur cede in apertura la battuta e la recupera nel quarto gioco: la tennista sudamericana fa ottimo uso del dritto e conduce spesso gli scambi da fondo campo, ma una volta subita la rimonta, perde smalto e subisce un secondo break nell’ottavo gioco, che l’atleta nordafricana conquista con un portentoso dritto inside-out. Chiusa la prima partita nel game successivo, Jabeur, quasi soddisfatta del successo parziale, lascia l’iniziativa a Podoroska, che in poco più di mezz’ora pareggia il conto dei set lasciando un solo gioco all’avversaria.
L’inizio del set decisivo è forse il momento più delicato per Jabeur, che sul punteggio di 2-1 manca una palla break e si fa nuovamente raggiungere dall’argentina. Da qui in poi però il rendimento di Nadia cala nettamente e Ons trova il break a zero per un 4-2 che diventa 6-2 poco dopo.