Una delle critiche più aspre che sta ricevendo questa edizione dei Championships è quella dei campi troppo rovinati per via dell’eccessivo caldo e dell’inaspettato sole. Per molti alla base di tutto ciò sta la decisione di spostare il torneo avanti di una settimana per aumentare la distanza dagli Open di Francia, ma se torniamo indietro di qualche anno troviamo il torneo di Wimbledon perfettamente a cavallo tra i mesi di giugno e luglio. L’evento storico, tennisticamente parlando, avvenuto l’otto luglio e che vale la pena ricordare, è quello dell’anno 2012: si tratta del sedicesimo faccia a faccia tra Roger Federer e Andy Murray, che per la settima volta si incontravano in una finale, la prima sul Campo Centrale di Wimbledon. Lo svizzero si aggiudicò la contesa col punteggio di 4-6 7-5 6-3 6-4 cogliendo il trionfo Slam numero 17, mentre lo scozzese rimase con l’amaro in bocca per 12 mesi (anche se si prese la rivincita qualche settimana dopo alle Olimpiadi). Le lacrime di delusione di Andy e il tentativo di dare una spiegazione al pubblico con le parole “I’m getting closer” (“Mi ci sto avvicinando”) durante la premiazione, rappresentano un’immagine simbolo di quell’edizione. Federer invece, che all’epoca aveva 30 anni, con quel titolo raggiunse Sampras nel conteggio dei Wimbledon vinti e si riprese la testa della classifica mondiale.
Accadde oggi Wimbledon: il settimo sigillo di Re Roger
L'8 luglio di cinque anni fa, l'ultimo trionfo a Church Road di Federer. Murray si arrende in 4 set. "I'm getting closer" dirà lo scozzese in lacrime a fine match
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