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ATP Challenger Portorose: Berrettini che peccato! Trionfa Stakhovsky
Avanti di un set e di un break, l’azzurro Matteo Berrettini subisce la rimonta dell’ex n. 31 del mondo Sergiy Stakhovsky che si aggiudica lo Slovenia Open

C’è andato molto vicino Matteo Berrettini alla conquista il secondo torneo Challenger della sua carriera, a tre settimane dalla vittoria a San Benedetto del Tronto. Nell’ultimo atto del Slovenia Open di Portorose il giovane tennista romano si è dovuto inchinare alla fine alla maggiore esperienza dell’ex n. 31 del mondo Sergiy Stakhovsky, ma c’è mancato veramente poco che l’esito fosse diverso. 6-7 (4) 7-6(6) 6-3 il punteggio a favore del 31enne ucraino, che nel secondo set è stato più di una volta ad un passo dal capitolare prima di conquistare il tie-break che di fatto ha indirizzato in maniera definitiva le sorti dell’incontro.
Berrettini aveva infatti conquistato il primo set al tie-break, dopo essere stato inizialmente in vantaggio per 5-1 e subendo la rimonta del n. 3 del seeding che infilava 5 giochi consecutivi prima che l’azzurro impattasse sul 6 pari. Un andamento del punteggio a strappi che veniva replicato nel tie-break, con l’azzurro avanti 3-0 e poi rimontato sino al 4 pari. Prima dell’ulteriore accelerazione di Matteo – bellissima la risposta vincente di dritto che lo riporta in vantaggio – fino al 7-4 finale.
Il copione del match era molto chiaro: l’italiano si affidava al servizio e al dritto per comandare le operazioni da fondo e costringere Stakhovsky ad agire da dietro la riga da fondo, dove le sue percentuali di errore aumentano. L’ucraino dall’altro lato, non appena aveva l’occasione cercava di rompere il ritmo al suo avversario venendo a rete oppure chiamando a rete lo stesso Berrettini con la palla corta, soluzione tattica che gli ha portato diversi punti e alla quale il 21enne romano non ha mai trovato contromisure adeguate in tutto il match. Ma la scarsa efficacia del servizio di Stakhovsky, soprattutto con la seconda, aveva permesso a Berrettini di prendere spesso in mano le redini del match sia nel primo parziale che nel secondo. Prova ne erano i due doppi falli con cui concedeva il break del 2-0 all’inizio del secondo set. L’azzurro si involava sul 3-0 ma nuovamente non era in grado di reggere al ritorno dell’ucraino (che nel frattempo aveva sfogato un po’ di rabbia per l’andamento della partita discutendo con l’arbitro per alcune chiamate a suo avviso dubbie) che infilava a sua volta 4 giochi consecutivi e con un doppio break si portava 4-3. Berrettini pareggiava subito dopo il conto dei break e nei game successivi il match non aveva grossi sussulti, sebbene sul 5-4 l’allievo di Santopadre si sia trovato a due punti dal match, ma il braccio dell’ucraino non ha tremato e con due vincenti è uscito brillantemente dalla situazione di difficoltà. Si arrivava quindi nuovamente al tie-break, ma la sensazione era che Berrettini cominciasse a fare sempre più fatica a mantenere la profondità dei suoi colpi. E la prima parte del tredicesimo gioco ne era la conferma, dato che Stakhovsky si involava sul 6-2, sfruttando proprio il fatto di subire meno da fondo e poter giocare il suo tennis d’attacco (oltre al sempre efficace schema palla corta-lob). Qui però la prima di servizio dell’ucraino tornava a fare le bizze e Berrettini tornava a spingere bene con il dritto, riuscendo ad annullare i 4 set point consecutivi e a cambiare campo sul 6 pari. Sembrava che l’inerzia del match fosse nuovamente girata a favore del tennista romano e anche, vista la situazione di punteggio, in maniera definitiva. Invece accadeva quello che non doveva accadere: un sanguinoso doppio fallo consegnava all’ucraino la quinta palla set. E a uno che ha anche saputo battere Federer a Wimbledon non bisogna dare una ulteriore chance, perché se la prende tutta: 8-6 Stakhovsky e un set pari.
La partita di fatto finiva lì, anche se prendeva definitivamente la strada verso l’Ucraina nel quarto game del terzo set, con il break del 3-1 a favore di Stakhovsky: se ne rendeva conto lo stesso Matteo, che sfogava la sua frustrazione colpendo ripetutamente con la testa della racchetta il cemento sloveno. Poco dopo arrivava anche il secondo break, da 40-15, che segnava la resa definitiva. Con un sussulto d’orgoglio l’azzurro ne recuperava uno, ma sul 5-3 Stakhovsky teneva il servizio a zero, tornando così a vincere un torneo Challenger dopo più di un anno (maggio 2016, Seoul). Risultato che gli permette anche di rientrare nei top 100 dalla prossima settimana.
Nonostante la sconfitta, Berrettini ha comunque diversi motivi per ritenersi soddisfatto della trasferta slovena: la sua crescita in termini di gioco e risultati continua, ha raggiunto la terza finale dell’anno a livello Challenger ed ha migliorato il best ranking di ben 22 posizioni. Da lunedì sarà infatti n. 140 al mondo.
Challenger
Presentato ad Olbia il Challenger di metà ottobre
Muove i primi passi la nuova creatura di Marcello Marchesini e di MEF Tennis Events

L’Olbia Challenger, torneo ATP Challenger 125 dal montepremi di $160.000, organizzato da MEF Tennis Events, è stato presentato alla Biblioteca Comunale di Olbia. Una settimana di fuoco, dal 15 al 22 ottobre, vedrà sfidarsi tanti giovani tennisti e diversi campioni affermati che vorranno lasciare il segno sui campi in greenset del Tennis Club Terranova. L’evento chiude il filotto di tornei organizzati nel 2023 da MEF Tennis Events, cominciato a gennaio con tre tappe a Tenerife (due ATP Challenger 75 ed un ATP Challenger 100) e proseguito poi tra giugno e settembre con Perugia (ATP Challenger 125), Todi (ATP Challenger 75), e Parma (WTA 125). La conferenza si è aperta con i contributi video del Presidente della FITP Angelo Binaghi e del Vice Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Fasolino. Il Presidente della FITP Angelo Binaghi ha aperto la conferenza con un intervento in video: “Siamo in un momento storico in cui tutto il mondo guarda l’Italia grazie agli eventi che stiamo organizzando ogni anno. Un torneo di tennis è un ottimo metodo per diffondere ovunque il marchio Sardegna, è però fondamentale che questo sia soltanto un incipit verso un progetto che acquisisca continuità anche grazie alle istituzioni”.
A sorpresa è arrivato anche il saluto del coach di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre: “Tanti ragazzi come Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e lo stesso Matteo sono passati attraverso l’ATP Challenger Tour, una tappa imprescindibile per crescere come giocatori. In questo settore considero MEF Tennis Events un’assoluta garanzia; il lavoro di Marcello Marchesini e dei suoi collaboratori è eccezionale e costante, a loro auguro il meglio per la riuscita di questo e degli eventi a venire”.
Entusiasta e fiero anche il neo Presidente del Tennis Club Terranova Giuseppe Bianco, per un’avventura che a livello organizzativo è cominciata da parecchio tempo: “Circa un anno fa ci è stata presentata la possibilità di organizzare un torneo di tennis professionistico nel nostro circolo. Inizialmente sarebbe dovuto trattarsi di un evento più piccolo, ma la forte collaborazione con l’ATP da parte di MEF Tennis Events ci porta oggi ad ospitare un ATP Challenger 125. Non vediamo l’ora di iniziare, ma soprattutto sono contento per le parole delle istituzioni che mi rassicurano sulla possibilità che questo sia soltanto un anno zero, in grado di aprire la strada verso una lunga serie di tornei come questo”.
Da Fognini a Paire: ad Olbia ci sarà da divertirsi – L’ottima posizione in calendario faceva presagire il meglio ed effettivamente l’entry list dell’Olbia Challenger si rivela all’altezza delle aspettative. Alla chiusura delle iscrizioni il campo partecipanti è uno dei più interessanti che la categoria abbia potuto vantare nella stagione in corso. Per gli appassionati italiani il nome che spicca all’occhio è quello di Fabio Fognini. Ex numero 9 ATP, campione del Masters 1000 di Montecarlo nel 2019 e trascinatore, al netto delle recenti polemiche, in Coppa Davis: il ligure non ha bisogno di presentazioni. Attualmente numero 129 del mondo, Fognini ad Olbia non verrà per fare la comparsa ma scenderà in campo con l’obiettivo di guadagnare punti utili al ritorno in top 100. Arriverà sull’isola con lo stesso obiettivo il francese Benoit Paire, da anni uno dei giocatori più spettacolari dell’intero circuito e recentemente in netta ripresa. La prima testa di serie sarà il numero 80 del mondo Alexandre Muller. Il transalpino in stagione si è già aggiudicato un titolo Challenger e ha raggiunto la finale all’ATP 250 di Marrakech. Nel seeding seguono altri due top 100: l’americano Michael Mmoh ed il francese Constant Lestienne. In particolar modo il tennista a stelle e strisce quest’anno è stato protagonista di successi su giocatori del calibro di Karen Khachanov, Felix Auger-Aliassime, Alexander Zverev, Hubert Hurkacz e Denis Shapovalov. Non manca neanche la linea verde del tennis tricolore: oltre a Fognini, infatti, la truppa azzurra vanta in main draw Flavio Cobolli, Mattia Bellucci e Matteo Gigante.
Challenger
Andrea Pellegrino vince il Challenger di Bad Waltersdorf
L’azzurro recupera un match che sembrava perso e ottiene una splendida vittoria in finale con Dennis Novak

Finalmente il Challenger 125 austriaco riesce, dopo mille rinvii per pioggia, a designare un vincitore. Ed è l’italiano Andrea Pellegrino che ha superato con una miracolosa rimonta il padrone di casa, l’austriaco Dennis Novak che in mattinata aveva portato a casa la sua tribolata semifinale contro Vit Kopriva col punteggio di 3-6 7-6 6-2. La partita era stata sospesa ieri all’inizio del terzo set e così oggi a Novak (n.253 ATP) è toccato il doppio turno: dopo aver battuto il giocatore ceco, giusto il tempo di fare una doccia, cambiarsi ed di nuovo in campo per l’atto decisivo del torneo. Il cielo sul centrale della graziosa località termale, situata a soli 40 km da Graz, continuava ad essere minaccioso, ma questo non ha intimorito il pubblico che si è assiepato numerosissimo sugli spalti (ma non è lunedì?). Novak parte a razzo lasciando l’azzurro fermo ai blocchi, tanto che in pochissimo tempo si porta avanti 6-1 4-0, apparentemente avviato a cogliere in scioltezza il suo quarto titolo a livello Challenger. Ma non ha fatto i conti con le capacità di resilienza del tennista pugliese che riesce finalmente a limitare gli errori e a far viaggiare più spedita la palla, impedendo all’avversario di colpire comodo col suo potente diritto.
Pellegrino è così protagonista di un filotto di cinque giochi consecutivi che gli consentono di raggiungere un tie-break insperato. Qui Novak torna avanti 4-2 ma Pellegrino, riconquistata la parità sul 5-5, viene premiato da un nastro assassino che gli regala un set point che viene capitalizzato con una bella prima di servizio. Nel parziale decisivo c’è una serie di break e contro-break (alla fine si conteranno ben 12 servizi persi, sei per parte) che lascia l’azzurro in vantaggio sul 5-3. E qui il servizio di Novak trema ancora quando una risposta di Pellegrino muore all’incrocio delle righe, lasciando immobile uno stremato Novak le cui gambe appaiono ora zavorrate dal set supplementare della mattina. Sul match point il 30enne originario di Wiener Neustadt cerca di ottenere il massimo dal suo diritto ma l’unico risultato tangibile è che la palla finisce larga mettendo fine alla partita col punteggio di 1-6 7-6(5) 6-3. Il tennista di Bisceglie crolla a terra per la gioia, prima di scambiare un bellissimo abbraccio con lo sconfitto di giornata, mentre il pubblico applaude calorosamente.
Per Pellegrino è la terza vittoria Challenger (Roma 2021 e Vicenza 2022 i precedenti) che gli permette di risalire al n.190 ATP e potrebbe dargli la spinta decisiva per dare l’assalto a una top 100 che vediamo assolutamente alla sua portata.
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Andrea Pellegrino in finale al Challenger di Bad Waltersdorf
Il tennista pugliese affronterà oggi il vincente del match tra Novak e Kopriva. Si fermano in semifinale Cobolli e Darderi

Fuori in semifinale Cobolli a Sibiu e Darderi ad Antofagasta, tutte le speranze azzurre sono allora affidate ad Andrea Pellegrino che al Challenger 125 di Bad Waltersdorf (Austria, terra battuta), dopo un lungo rinvio per pioggia, è riuscito solo nella giornata di domenica a scendere in campo per la sua semifinale e a battere lo spagnolo Albert Ramos Vinolas con un secco 6-2 6-3. Il suo avversario verrà deciso lunedì mattina alle 11 quando l’austriaco Dennis Novak (n.253 ATP) e il ceco Vit Kopriva (n.127) cercheranno di portare a termine il loro match, sospeso di nuovo per pioggia sul punteggio di un set per parte. Il meteo sembra favorevole, nonostante temperature piuttosto rigide per la stagione, e il tennista di Bisceglie andrà alla ricerca del suo terzo successo Challenger dopo Roma 2021 e Vicenza 2022. L’azzurro in questa settimana austriaca è apparso in buona forma, sempre meglio ogni giorno che passava. Se infatti aveva fatto un po’ di fatica nei primi turni contro Jurij Rodionov e Francesco Passaro, sempre costretto alla rimonta, è sembrato prendere ritmo col passare delle partite. Sono così venute le vittorie 7-6(4) 7-5 contro Jozef Kovalik (n.201 ATP), che era un po’ la sua bestia nera, e contro appunto il 35enne catalano.
Si diceva delle sconfitte di Cobolli e Darderi che nei rispettivi tornei non sono riusciti a superare lo scoglio delle semifinali.
Al Challenger 75 di Sibiu (Romania, terra battuta) Flavio Cobolli haalzato bandiera bianca dopo quasi due ore di partita contro l’esperto bosniaco Damir Dzumhur che ha avuto la meglio col punteggio di 7-5 6-4. Curiosamente in finale Dzumhur è stato costretto alla resa proprio da un connazionale, il 28enne Nerman Fatic 6-2 6-4. Diciamo curiosamente perché in top 500 di bosniaci ci sono solo loro due. Aggiungiamo infine, a nostra parziale consolazione, che Fatic, che qui ha colto il suo primo successo Challenger, è un po’ italiano perché da anni si allena a Ravenna al CT Zavaglia.
Nella località cilena di Antofagasta (Challenger 100, terra battuta) Luciano Darderi ha perso sorprendentemente dal 22enne statunitense Tristan Boyer (n.370 ATP) col punteggio di 6-3 7-5 in un’ora e quaranta di partita, lasciando per strada la bellezza di sei servizi.