Montecarlo, Nadal facile: "Davis? Siamo vecchi...". Nole: "Credo nel n.1"

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Montecarlo, Nadal facile: “Davis? Siamo vecchi…”. Nole: “Credo nel n.1”

MONTECARLO – Rafa comodo con Bedene: “È vero che non la giochiamo, ma siamo vecchi adesso”. Nole doma Coric: “Se non credessi di potercela fare, non sarei qui”

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Da Montecarlo, i nostri inviati Lorenzo Colle e Laura Guidobaldi

NADAL RULLO ANZIANO – Sulla copertina de Le Quotidien – l’opuscolo ufficiale del Montecarlo Rolex Masters – il primo piano dell’espressione sul volto di Rafael Nadal la dice lunga. Una determinazione a 1000 per il n. 1 del mondo che ha inaugurato la sua tournée sul rosso asfaltando il malcapitato avversario. A nulla sono serviti i tentativi del volenteroso Aljaz Bedene che, nonostante abbia messo a segno alcuni punti di grande qualità, riceve il benservito in 1 ora e 18 minuti con il punteggio di 6-1 6-3. Il Nadal di oggi era inarrivabile per Bedene; il prossimo avversario sarà il possente Karen Khachanov, giustiziere di Gilles Simon. Che l’esuberanza e la freschezza del russo possano costituire un pericolo per il n. 1 del mondo? In ogni caso, per ora, sembra che il Nadal dell’annata 2017 sia davvero tornato. 28 set consecutivi vinti sul rosso da Rafa, senza che nessuna avversario sia mai arrivato a cinque game. Lo scorso weekend ha difeso i colori della sua Spagna, in una delle ultime Davis “vecchie”. “La Davis di oggi non è perfetta. Nemmeno il nuovo formato lo è. Ma c’è gente che vuole investire, e dovremmo accoglierla”. I top players disertano spesso l’appuntamento con la competizione a squadre, e questo è uno dei motivi principali per cui l’appeal della Davis viene meno: “Sì, la giochiamo meno. Ma è anche vero che siamo più vecchi, a inizio carriera non mancavamo mai. Il calendario è quello che è, e sia chiaro non ho mai detto che è troppo lungo. Sono troppi gli eventi che siamo vincolati a giocare”.

NOLE PREPARA IL RITORNO – Una delle prerogative dei grandi campioni è quella di saper vincere le partite prima ancora di scendere in campo e il match odierno tra Djokovic e Coric è stato un esempio lampante.. Nole la spunta in due set, nonostante si trovi ancora in un momento di forma ben lontano da quello dei migliori della classe, e una buona parte del (de)merito va ad un Borna davvero troppo timoroso. Al prossimo turno troverà Dominic Thiem e non partirà decisamente sfavorito, ma tutto è possibile. La semifinale di Roma di un anno fa parla chiaro e sarebbe un errore sottovalutare “l’importanza di chiamarsi Novak”. Per una buona mezz’oretta il nome dell’avversario e la consapevolezza di avere una grande chance bloccano Coric. Scarsissima la resa con il dritto e poche consolazioni anche da parte del fidato rovescio. Risultato: 4-1 in favore di Djokovic, bravo a mettere pressione all’avversario con la risposta. I dubbi degli ultimi mesi però riaffiorano nella mente del serbo, che di fatto regala il controbreak al più giovane avversario. La partita si trascina stancamente tra un errore e l’altro fino al 5-5, quando Coric si procura due consecutive occasioni di servire per il set. Una dopo l’altra le palle break scivolano via e i due approdano al tiebreak. Qui Nole ottiene un immediato minibreak grazie ad una risposta delle sue che pizzica la riga. Destabilizzato, Coric non mette più una palla in campo e scorta l’avversario fino al comodo 7-2 che chiude il set.

In avvio di secondo parziale, Coric, completamente annebbiato, continua a cercare il rovescio di Nole, colpo che il serbo gioca a occhi chiusi anche nei momenti di maggior sfiducia. Così si può andare ben poco lontano e dopo un vicendevole scambio di break iniziale, la partita sembra ormai saldamente nelle mani del serbo. Nole però manca ben nove match point (due in risposta e sette sul suo servizio) e viene raggiunto da Coric sul 5-5. La paura però torna ad assalire il croato che dona all’avversario una seconda chance di servire per la vittoria. Nole stavolta non si fa pregare e, dopo due ore e quindici, chiude il match. “Se non credessi di poter tornare al numero uno, non sarei qui oggi. Ho bisogno di tempo, ho anche cambiato racchetta. Ma sto lavorando e sto cercando di ritrovare la mia serenità”.

SPECIAL KEI – Kei Nishikori approda al terzo turno del Rolex Montecarlo Masters, sconfiggendo in due set il russo Daniil Medvedev. È una vittoria questa che può dare molta fiducia al giapponese in vista del proseguo del torneo, ma soprattutto della stagione. Rivederlo giocare con continuità per i prossimi mesi non può che far bene al circuito. L’avvio invero è piuttosto lento: Kei subisce troppo l’iniziativa di Medvedev e rimane spesso in difesa. Diligentemente e con grande esperienza però rimane attaccato alla partita. Soffre, lascia sfogare il russo e, dopo aver recuperato l’iniziale break di svantaggio, lo beffa in volata. “All’inizio lui giocava meglio di me e ho cercato di non farmi prendere dal panico e di rimanere vicino alla riga di fondo.” dirà nell’intervista post partita. Nel secondo parziale la situazione si capovolge e Nishikori inizia a comandare gli scambi col rovescio: 6-2 e terzo turno contro Seppi.

Risultati:

K. Nishikori b. D. Medvedev 7-5 6-2
K. Khachanov b. [WC] G. Simon 6-2 6-2
[11] R. Bautista Agut b. F. Lopez 6-3 7-6(5)
J.L. Struff b. [13] F. Fognini 6-4 6-2
[9] N. Djokovic b. B. Coric 7-6(2)
P. Kohlschreiber b. [15] Albert Ramos-Vinolas 6-4 6-2
[1] R. Nadal b. A. Bedene 6-1 6-3
R. Gasquet b. [10] D. Schwartzman 6-2 6-1
[Q] A. Seppi b. [LL] G. Garcia-Lopez 4-6 6-3 7-5
[2] M. Cilic b. F. Verdasco 6-3 7-6(4)
[14] M. Raonic b. [Q] M. Cecchinato 7-6(5) 6-2

Il tabellone completo

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