Madrid: Zverev risponde a Thiem, si attende una grande finale

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Madrid: Zverev risponde a Thiem, si attende una grande finale

MADRID – Sascha doma Shapovalov a tarda sera. Dominic solidissimo spazza via Anderson. Si giocheranno il titolo alla Caja Magica

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da Madrid, Luca Baldissera e Ferruccio Roberti

[5] D. Thiem b. [6] K. Anderson 6-4 6-2  (Luca Baldissera)

Torna in campo l’autore della più clamorosa sorpresa dell’anno, l’eliminazione ieri, ai quarti di finale, del dominatore della terra battuta Rafa Nadal. Sul Manolo Santana, l’austriaco Dominic Thiem si gioca l’accesso alla seconda finale 1000 in carriera (l’altra proprio qui a Madrid un anno fa, persa da Nadal) contro il sudafricano Kevin Anderson. Fin da subito, è chiara una superiorità piuttosto netta di Thiem, che brekka nel primo game, e in generale sembra controllare il campo in modo disinvolto. Le sue solite gran pallate di dritto e di rovescio mettono all’angolo Anderson, che non è certo un fenomeno a livello di copertura degli angoli. Kevin si difende come può, serve anche abbastanza bene, mette a segno qualche punto spettacolare (una bella volée in contropiede dopo uno scambio a tutta forza, per esempio). Ma Dominic su questa superficie è una spanna sopra, a sua volta si prende applausi a ripetizione per diverse soluzioni brillanti (magnifica una palla corta fintata di rovescio che lascia immobile l’avversario), e non fa mai nemmeno avvicinare Anderson al proprio servizio, zero palle break concesse, mentre il sudafricano è spesso “sul cornicione” nei propri turni di battuta. Sul 5-4, nel momento di chiudere il parziale, un minimo di incertezza per Dominic (gli era successa la stessa identica cosa ieri contro Rafa). Un doppio fallo, un rovescio scappato lungo, e arrivano tutte insieme tre palle del controbreak per Anderson, abbastanza inaspettate. Thiem si cava dalla buca con tre gran legnate da fondocampo, e poi chiude con il dritto a seguito di un super servizio in kick dei suoi, 6-4, ma che rischio.

Gravissimo, invece, il doppio fallo commesso da Kevin nel primo game del secondo set, che consegna a Dominic un break che rischia già di risultare decisivo. L’austriaco prosegue infatti come un treno nei suoi turni di battuta. Il volenteroso Anderson, che prova a caricarsi a ogni punto vincente, purtroppo per lui senza una grossa mano da parte dell’avversario quando è in risposta non riesce a essere pericoloso. Intelligente e spettacolare l’utilizzo dei drop-shot da parte di Thiem, che risultano efficacissimi contro un lungagnone un po’ pesante negli spostamenti in avanti come Kevin. Il pubblico apprezza, dalla tribuna la sensazione è che agli spagnoli non dispiaccia vedere un Dominic di tale gran livello, quasi a farsi una ragione della sconfitta del beniamino di casa Nadal. Il brutto attacco di dritto in rete di Anderson che lo manda sotto di due break è praticamente la resa, 4-1 e servizio Thiem, anche Boris Becker e Manolo Santana nel “vip box” applaudono l’austriaco. Il 6-2 conclusivo è ormai una formalità, seconda finale 1000 in carriera per Thiem. Dominic è in vantaggio 4-1 negli scontri diretti con Zverev, 1-0 con Shapovalov, potrebbe davvero essere la volta buona per lui.

[2] A. Zverev vs D. Shapovalov 6-4 6-1 (Ferruccio Roberti)

Al termine di un match senza patos, uno Zverev impeccabile dà una lezione di tennis durata appena 57 minuti a Denis Shapovalov, mostrando quanta, perlomeno sulla terra battuta, sia al momento la distanza tra i due, separati all’anagrafe da due anni quasi esatti di differenza (il tedesco è nato il 20 aprile del 1999, il canadese il canadese il 15 aprile di due anni dopo). Sasha domani in finale ha di nuovo dopo Miami una grande occasione: conquistando il titolo diverrebbe l’unico giocatore in attività, assieme ai “Fab Four”, ad aver conquistato almeno tre Masters 1000. Shapovalov, che prima di Madrid aveva vinto solo un match sulla terra a livello del circuito maggiore (a febbraio in Coppa Davis contro Galovic,181 ATP) può lasciare Madrid più che soddisfatto per i successi e soprattutto i progressi mostrati questa settimana sulla superfice che meno conosce.

Già si era vista in occasione della semifinale di Montreal questa sfida tra due tennisti la cui età, sommata, supera appena i quarant’anni e, in quell’occasione, vinse il tedesco 6-4 7-5. Entrambi, hanno approfittato di questi nove mesi per crescere, anche come tennisti: il canadese, da quella posizione 143 con cui giocò il Masters di casa, è salito sino a essere questa settimana 43 ATP; Sasha è il terzo giocatore del mondo, il primo degli umani, dopo le due leggende di questo sport

Dopo la spettacolare finale femminile, ci vuole un po’ per abituarsi al gioco spezzettato offerto a inizio match dai due, così diversi tra loro nel tennis e nel body language in campo. Chi serve, non ha problemi a mantenere il servizio, che incide molto nell’andamento del gioco e dei pochissimi scambi. Dei primi otto game, solo uno arriva ai vantaggi. Nel nono la svolta: sul 4 -4 30 pari, una stecca di dritto di Shapovalov fa arrivare la prima palla break, che Zverev non si fa scappare, facendo partire un urlo di gioia. Quando va a servire per il set, Sasha si porta sul 40-0, ma si fa sorprendere e rimontare sulla parità: la fine del set arriva comunque due punti dopo, battezzata da un nuovo urlo di Zverev, un gesto che conferma come abbia temuto il suo avversario. Denis è alle corde: concede subito due palle break e trova pure il tempo, su una chiamata arbitrale, per mostrare suo nervosismo, inscenando una piccola discussione con Zverev. Inevitabilmente, arriva subito il break che indirizza il match e dell’equilibrio visto sino a un quarto d’ora prima non vi è più traccia. La partita nel secondo set non esiste: Shapovalov non vede l’ora di andare a farsi la doccia e pensare al torneo di Roma (al primo turno giocherà contro Berdych), che lo vedrà protagonista dalla settimana prossima.

Risultati:

[5] D. Thiem b. [6] K. Anderson 6-4 6-2
[2] A. Zverev vs D. Shapovalov 6-4 6-1

Il tabellone maschile

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