Tsitsipas il furioso e un carattere da domare

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Tsitsipas il furioso e un carattere da domare

Stefanos Tsitsipas, nonostante la finale raggiunta alle Next Gen ATP Finals, continua a mostrare segnali di nervosismo. La sua ultima vittima? Un paio di cuffie

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Per molti il gioco del tennis è fonte di svago e lo si pratica proprio come attività distensiva in compagnia di amici. Quando si raggiungono livelli elevatissimi però, la pressione può giocare brutti scherzi e le distrazioni o il nervosismo sono sempre dietro l’angolo, in attesa di punire anche il tennista più esperto – basta guardare come il 37enne Federer si è sciolto nel tie-break decisivo a Bercy contro Djokovic o come la 23 volte campionessa Slam Serena Williams ha reagito durante la finale degli US Open persa quest’anno. Se a questo aggiungi il fatto che il tennista in questione è un 20enne appena giunto ai piani alti del tennis mondiale, pare quasi scontato gli capiti qualche scivolone. L’obiettivo però dovrebbe essere imparare dagli stessi per evitare di commetterli ancora, e riuscire a trovare il giusto equilibrio tra la foga agonistica e il non oltrepassare i limiti.

Stefanos Tsitsipas è un soggetto decisamente particolare. Da anni porta avanti un suo canale YouTube dove pubblica costantemente video allo scopo di raccontare la sua vita e soprattutto i luoghi che visita, e di recente ha anche iniziato a utilizzare con più frequenza Twitter. Ad attirare l’attenzione sono state soprattutto le citazioni e le riflessioni filosofiche da lui pubblicate, che hanno evidenziato ancora una volta la sua maggior sensibilità rispetto ai suoi coetanei. Celebre è il suo cinguettio che recita: “Il mondo come lo abbiamo creato è frutto del nostro pensiero. Non può essere cambiato senza cambiare il nostro modo di pensare”.

Da un po’ di tempo a questa parte tuttavia, dietro questo animo all’apparenza calmo e riflessivo ha iniziato a palesarsi un carattere focoso e a tratti incontenibile. Lo stoicismo che Stefanos aveva mostrato in campo sinora – soprattutto al torneo di Cincinnati durante il quale, quando si era trovato sotto nel punteggio, aveva sempre mostrato una calma sorprendente – sembra essere parzialmente svanito. Il primo episodio ad aver mostrato un’accentuata sfumatura di nervosismo risale al mese scorso, quando a Basilea contro Medvedev si comportò in maniera non particolarmente garbata con una ball-girl. Le scuse dopo quel piccolo incidente non hanno tardato ad arrivare (come anche la richiesta di eliminare il video che ritraeva l’episodio) ma questa settimana a Milano si è lasciato andare in un altro paio di gesti un po’ fuori dalle righe.

Il primo è avvenuto in conferenza stampa dopo il suo primo match alle NextGen Finals, che ha avuto come tema alcune delle nuove regole presenti nel torneo. Una delle principali novità di questa edizione è che i raccattapalle sono esenti dal dover portare l’asciugamano ai tennisti (e secondo Tsitsipas questo sarebbe il loro lavoro), i quali devono dunque andare a prenderselo da soli in fondo al campo. Il numero 15 del mondo ha espresso le sue perplessità al riguardo, sottolineando come questa ulteriore perdita di tempo, sommata al punteggio più corto, non faccia altro che incrementare lo stress durante l’incontro. Questo stress inevitabilmente genera nervosismo che può sfociare in gesti inconsulti. E qui giungiamo all’episodio più recente avvenuto nella semifinale giocata e vinta ieri contro Andrey Rublev. Il tennista greco, che già in precedenza aveva mostrato tutt’altro che entusiasmo all’idea di poter ricevere suggerimenti da parte del suo coach durante il match, quando non è stato più in grado di tenere a bada la rabbia, ha sfogato il suo nervosismo sul primo oggetto che si è trovato sotto mano: proprio le cuffie utilizzate per comunicare con l’allenatore.

Insomma queste nuove regole, anche se non sono gradite da una buona parte del pubblico, sicuramente rappresentano un buon banco di prova per i giovani tennisti e per la loro tempra, e per quanto riguarda Stefanos Tsitsipas più passa il tempo e più aumenteranno i riflettori puntati su di lui. Farà bene a trovare il giusto compromesso tra il filosofico Dr Jekyll e il distruttivo Mr Hyde.

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