Pubblico, soldi e Federer: Roma insegue il paradiso (Piccioni). Nadal-Djokovic, in rotta su Parigi. Aspettando il Re (Semeraro). ATP Finals, si sbilancia Federtennis: "Per Torino è quasi fatta" (Mecca)

Rassegna stampa

Pubblico, soldi e Federer: Roma insegue il paradiso (Piccioni). Nadal-Djokovic, in rotta su Parigi. Aspettando il Re (Semeraro). ATP Finals, si sbilancia Federtennis: “Per Torino è quasi fatta” (Mecca)

La rassegna stampa di venerdì 12 aprile 2019

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Pubblico, soldi e Federer: Roma insegue il paradiso (Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport)

Da Djokovic a Nadal, dalla Osaka alla Halep, da Cecchinato a Fognini, dalla Sharapova alla Giorgi. Gli Internazionali BNL di tennis (6-19 maggio) preparano il loro cartellone. Ci saranno tutti i migliori. Tutti? Più che un quasi bisogna mettere un forse. Che ha il nome di Roger Federer, peraltro mai vincitore a Roma. Angelo Binaghi, il presidente della Fit, la chiama «incognita». E «incrocio le dita perché saremmo felicissimi di averlo con noi e di vederlo abbattere questo tabù». Ma al tempo stesso non si fascia la testa: «Il record di affluenza del 2017 è stato ottenuto senza Federer». Proprio il primato che il torneo insegue in queste settimane: per ora siamo a un confortante più 11 per cento di prevendita. Certo se Roger dicesse «ho deciso, ci sarò», un ulteriore boom sarebbe garantito. Dipende da Madrid, il torneo prima del Foro: se lo svizzero andasse fuori presto, potrebbe far rotta su Roma. In ogni caso i numeri saranno importanti. «Ci saranno 220mila spettatori paganti con un incasso sopra i 12 milioni – dice ancora Binaghi – Avete presente il record di Juve-Milan? 5 milioni e 300mila euro. Noi, con un impianto che ha un quarto della capacità dello Stadium, per la finale saremo a 2 milioni». E Giovanni Malagò (che ieri sera è partito per impegni Cio a Losanna, dove da domani comincia il Forum degli atleti), aggiunge che mercoledì 15 maggio, l’area del Foro Italico raggiungerà quota 100mila spettatori sommando il pubblico della finale di coppa Italia e quello del tennis. Tutti contenti dunque, dura polemica sui contributi a parte, a partire dalla sindaca Virginia Raggi. Che annuncia: «Per la copertura del Centrale siamo in dirittura d’arrivo». Se ne parla da tempo, per la verità. «Ma ormai ci siamo, presto novità», insiste lei. Citando poi le tante iniziative parallele al torneo: il tennis in carrozzina, le «racchette di classe» per i bambini delle elementari. Ci sarà anche il padel con un torneo internazionale. Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario con la delega allo sport, è convinto: «Non c’è contraddizione fra aiuto ai grandi eventi sportivi e promozione dello sport per tutti». Luigi Abete, presidente di Bnl, ricorda che la sponsorizzazione è arrivata al tredicesimo anno. Impossibile ignorare quelle che potrebbero essere le sorelline (o le sorellone, fate voi, visto il budget) degli Internazionali nel prossimo futuro: le Atp Finals di Torino. «Noi siamo fieri di fare il mediano in questa vicenda. Ma la parola deve prenderla l’allenatore», dice Binaghi alludendo al Governo. «Siamo ottimisti», riassume la situazione Giorgetti. Che ai microfoni di Super Tennis, quantifica la sua fiducia: «Il nostro livello di ottimismo? Direi 10» […]

Nadal-Djokovic, in rotta su Parigi. Aspettando il Re (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Rafa Nadal ha sparato per giorni diritti e rovesci su Instagram, in diretta dagli allenamenti nella sua Academy di Manacor. Poi ha salutato amici e dipendenti, fatto le valigie e oggi arriverà a Montecarlo per riprendere possesso di una delle sue fortezze (11 titoli negli ultimi 14 anni). Insomma, la stagione sulla terra può cominciare. In realtà è già partita questa settimana, da Marrakech a Houston, ma è quando il gioco si fa nobile che i re iniziano a giocare. Al Country Club ce ne saranno in campo due su tre, visto che il monarca emerito Roger Federer ha deciso sì di farsi rivedere sul rosso dopo tre anni di autoesilio, ma solo a Madrid e a Parigi, eventualmente a Roma (dio del tennis ascoltaci) nel caso in Spagna gli vada buca in fretta. Gli altri sono appunto Nadal, il re della terra, numero 2 del mondo e campione uscente, e Novak Djokovic, il Number One. Primi per distacco in una stagione per ora visibilmente anarchica – solo Federer ha vinto due tornei, mentre fra le ragazze siamo a 18 vincitrici diverse in 18 tornei – i due fenomeni non sono al meglio. “Rafa non è una persona che gioca a tennis, ma una persona infortunata che gioca a tennis», sostiene Zio Toni. Il nipote si è dovuto fermare tre settimane fa a Miami prima di una attesissima semifinale con Federer per un riacutizzarsi del dolore al tendine del ginocchio. Ora pare risanato, il problema è per quanto. «Chi lo sa, forse giocherà ancora per due o tre anni», aggiunge lo Zio, e speriamo tutti sbagli per difetto. A 32 anni il favorito dovunque si calpesta argilla resta comunque l’ex Nino, e la suggestione di un ultimo tango con Federer a Parigi è enorme, anche perché in ballo c’è il conto degli Slam: 20 per Roger, 17 per Rafa. A 15 c’è Djokovic, che fra l’altro si è messo in tasca gli ultimi tre e punta deciso non solo ad un altro Nole-Slam, come gli è già riuscito fra 2015 e 2016, ma al Grand Slam vero e proprio, cioè i quattro grandi titoli nello stesso anno solare. La strada passa inevitabilmente per il Roland Garros, il suo major più debole (un solo successo nel 2016) e a Montecarlo, dove abita e si allena regolarmente, inizierà a cercare la forma migliore […] Poi ci sono gli altri: su tutti Sascha Zverev, n.3 Atp, bello, biondo e perennemente incompiuto nonostante la cura Lendl, e Dominic Thiem, finalista l’anno scorso a Parigi, l’erede annunciato di Nadal. A cascata, l’usato collaudato di Stan Wawrinka, l’ineffabile Kyrgios (che non sarà però a Montecarlo) e soprattutto la Next Gen bella e possibile – ma per ora poco continua – di Stefanos Tsitsipas, Borna Coric, Denis Shapovalov, del bombardiere Karen Khachanov e del mirabolante diciottenne Felix Auger-Aliassime. Per ora, polvere di stelle.

ATP Finals, si sbilancia Federtennis: “Per Torino è quasi fatta” (Giorgi Mecca, Corriere Torino)

Per la prima volta dall’inizio di questa lunghissima partita, anche la Federazione si è sbilanciata. Non era mai successo in questi mesi di attesa. Su Supertennis, il canale ufficiale della Fit, si è parlato di «grande ottimismo sulla candidatura di Torino come nuova sede delle Atp Finals». I buoni auspici e le grandi speranze non bastano, ma sono parole importanti quelle pronunciate dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ai microfoni di Piero Valesio, direttore della tv. Alla domanda sulla possibilità delle Finals e sul suo livello di ottimismo, Giorgetti ha risposto: «Io normalmente sono pessimista, o meglio realista, ma questa volta do 10. Sfido chiunque ad essere smentito». Il sottosegretario ha parlato ieri mattina a Palazzo Chigi a margine della presentazione della nuova edizione degli Internazionali d’Italia, in programma dal 6 al 19 maggio al Foro Italico di Roma. Il presidente della Fit Angelo Binaghi è dello stesso parere: «Le città avversarie sono forti e bisogna riuscire a soddisfare tutte le richieste della Atp. È una battaglia dura, ma siamo ottimisti». Sono stati mesi di contratti, proroghe, scadenze e richieste di garanzie sembrate insufficienti. Ma negli ultimi giorni, con l’intervento della banca Bnl e la lettera di garanzie da parte di Sport e Salute, i conti sembrano tornare. Le carte sono in regola. I giocatori in campo, Fit, Governo, Comune e Credito Sportivo, hanno fatto il possibile, la sentenza non è nelle loro mani. Spetta infatti all’Atp decidere chi prenderà il posto di Londra dal 2021 al 2025, se Torino oppure una delle sue sfidanti: Tokyo, Singapore, Londra o Manchester. Tra gli ottimisti circola la speranza che il ritardo nella decisione sia un buon segno perla città italiana […]

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