WTA
Osaka batte Hsieh a Stoccarda e si conferma n. 1. Azarenka sta tornando
Affidandosi al servizio, Naomi mette a segno la prima vittoria con Nike. Bertens elimina Bencic a suon di ace e Vika fa fuori la campionessa in carica Pliskova

OSAKA NON SOFFRE – Tre vittorie e altrettante sconfitte, dopo la fine della collaborazione con coach Bajin all’indomani della vittoria all’Australian Open, è il saldo con cui Naomi Osaka torna in campo per affrontare quella Su-Wei Hsieh che l’ha battuta all’ultima apparizione di Miami e contro cui aveva rischiato a Melbourne. Con una prestazione piuttosto convincente considerando la superficie per lei più ostica, Naomi è brava a sfruttare i due passaggi a vuoto dell’avversaria per una vittoria, la prima vestita da Nike, mai in discussione e con cui conferma la prima posizione del ranking.
Le condizioni indoor danno un certo vantaggio al primo servizio di Osaka, sempre ben piazzato e da cui ricava tanti punti diretti o, almeno, la possibilità di comandare lo scambio; è assolutamente innaturale, però, le rare volte che prova a scivolare. Anche Hsieh – “giocatrice difficile che non sai mai quello che farà” nelle parole della giapponese – preferirebbe essere sul duro (come puntualmente rilevato in questa analisi), ma non perde l’incredibile capacità di cambiare direzione alla palla, con quei braccini esili che generano vincenti lasciando ferma l’avversaria. La fortuna che evita a Naomi il doppio fallo sulla palla break al quarto gioco rimane nella testa di Su-Wei, che sparisce dal campo perdendo 11 dei successivi 13 punti.
La non altissima percentuale di prime è comunque sufficiente a Osaka per mantenere il vantaggio e incamerare il set. Hsieh è subito costretta a inseguire da un disastroso primo game, mentre Naomi prende fiducia anche in risposta. Qualche attimo di gioia per gli occhi regalato dalla taiwanese, un sorriso per un punto vinto con una smorzata dalla ragazza di Osaka, ma il vantaggio iniziale non corre rischi e, mettendo a segno un altro break, Naomi raggiunge ai quarti Donna Vekic, vittoriosa in due set su Daria Kasatkina, sempre più in balia del vortice di sconfitte che l’avvolge.
LA PAZIENZA DI SEVASTOVA – Dura quasi due ore il 6-4 6-3 necessario alla settima testa di serie Anastasija Sevastova per battere Laura Siegemund, n. 99 WTA e vincitrice a Stoccarda nel 2017. Entrambe amano costruire il punto, ragionare e variare; non a caso, vincono più sulla terra che sul duro. Gli scambi interessanti e le soluzioni da applausi non mancano, ma il saldo vincenti-gratuiti è decisamente negativo, soprattutto per Siegemund, “giocatrice non convenzionale” come la definirà a fine match Anastasija, “con smorzate che vedi solo all’ultimo”.
L’arbitro scende un paio di volte a sbugiardare hawk-eye, ma solo in un’occasione non perdona l’esasperante lentezza tedesca in battuta – rimarcata anche dalla lettone – quando sfora i 25 secondi tra l’avvio del cronometro e lo spostamento del peso sulla gamba arretrata. Sevastova, che mette in mostra un dritto incisivo, insegue un lob e si ribalta cercando il tweener quando aveva la palla comoda sul rovescio, ma brekka nell’interminabile nono gioco (che, in effetti termina, ma solo dopo un quarto d’ora) e chiude con il servizio. La frustrazione di Laura è manifesta durante il coaching dopo il terzo game, nonostante l’invito a “saltare” dei Van Halen sparato dalle casse. Sotto 1-5, l’orgoglio di Siegemund si desta, ma le frutta solo due game e Sevastova può raggiungere Kvitova, ai quarti già da 24 ore.
L’ACE QUEEN INASPETTATA – 41 vincenti, tra cui 20 ace, e Kiki Bertens supera in rimonta una Belinda Bencic viepiù nervosa per non riuscire ad arginare l’avversaria né a limitare i troppi gratuiti. Sotto di un set, in cui hanno pesato le cinque occasioni non sfruttate nel settimo gioco, e subito il break in apertura, Bertens mette in pratica quel “lotta su ogni punto” suggeritole dal coach, alza il livello e mantiene l’iniziativa riuscendo al contempo a limitare gli errori, mentre Bencic è troppo passiva, come testimonia il solo vincente messo a segno nel secondo parziale. Nonostante l’intervento di papà Ivan, neanche nella partita decisiva Belinda trova contromisure sufficienti per contenere Bertens, a cui basta un break per guadagnarsi il turno successivo contro Angelique Kerber.
La quinta tennista del mondo si è infatti imposta in due set nel derby tedesco contro Andrea Petkovic, portando così sul 9-3 a suo favore il bilancio nelle sfide dirette. Troppi gli errori della n. 71 WTA che non è riuscita a evidenziare le lacune terraiole di Kerber, peraltro vincitrice a Stoccarda per due anni consecutivi, e ha vivacizzato l’incontro solo nell’ultimo game prima di cederlo al quarto match point.
VIKA IN FORMA – In chiusura di programma, Victoria Azarenka sfodera un’ottima prestazione, anche sotto il profilo atletico, per superare in rimonta la campionessa uscente Karolina Pliskova. Primo parziale di buon livello da parte di entrambe, con Vika che cede però al decimo game, complici un doppio fallo e un’ingenuità a rete su cui Karolina, proprio perché è la prima e unica occasione, concede una corsa con relativo passante. Azarenka sale di livello, quanto basta per giocare meglio i punti importanti (contando anche il primo break ottenuto con una smorzata involontaria), mentre Pliskova lentamente si impigrisce facendosi prendere campo dall’avversaria che pareggia il conto dei set.
La numero 4 del mondo si ritrova in fretta, almeno nei propri turni di battuta, ma in risposta spreca occasioni con decisioni discutibili, tra recuperi in lungolinea e appoggi morbidi che lasciano autostrade ai colpi bielorussi. Karolina perde il match al nono game, quando può giocarsi una palla break figlia della tensione di Vika: con lo sventaglio di dritto, tira una gran risposta che però resta a guardare, subendo il recupero dell’avversaria e, al gioco successivo, perdere la battuta diventa quasi inevitabile. Azarenka se la vedrà ora con Anett Kontaveit che ha lasciato cinque giochi ad Anastasia Pavlyuchenkova.
Risultati:
[7] A. Sevastova b. [WC] L. Siegemund 6-4 6-3
[1] N. Osaka b. S-W. Hsieh 6-4 6-3
D. Vekic b. D. Kasatkina 6-1 7-5
[6] K. Bertens b. B. Bencic 4-6 6-3 6-4
[5] A. Kerber b. [WC] A. Petkovic 6-2 6-4
V. Azarenka b. [4] K. Pliskova 4-6 6-3 6-4
[8] A. Kontaveit b. A. Pavlyuchenkova 6-3 6-2
Ranking
WTA Ranking: Barty chiude da regina. Conferme e delusioni del 2019, Italia nel baratro
L’australiana termina la stagione in vetta. Un anno fa era n.15. Barty non è l’unica ad aver migliorato la propria classifica: in top 20 ci sono 8 nuove atlete rispetto alla fine del 2018. Giorgi conclude l’anno al n.98

Con la vittoria alle Finals di Shenzhen Ashleigh Barty chiude la stagione al n.1 del ranking per la prima volta in carriera. Primato meritatissimo in virtù dei titoli conquistati durante il 2019. Oltre alle Finals, ricordiamo il titolo a Parigi, quelli di Miami e di Birmingham. Esattamente dodici mesi si laureava campionessa a Zhuhai e si assestava al n.15 della classifica. Un balzo di 14 posti che l’ha portata non solo in top ten ma addirittura al n.1, con un vantaggio di 1911 punti sulla seconda, Karolina Pliskova.
TOP 10 E TOP 20 – Rispetto al 2018, ci sono molte novità. Abbiamo 8 nuovi ingressi in top 20, di cui 2 direttamente in top 10. Si tratta di Bianca Andreescu (n.5), che un anno fa era addirittura n.178, e Belinda Bencic (n.8), che registra un bel +29 posti. Rientra nelle venti Johanna Konta (n.12, +27) accanto a cinque esordienti: Sofia Kenin (n.14 e ben 38 posti in più), Petra Martic (n.15, +17), Marketa Vondrousova (n.16, +51), Alison Riske (n.18, +45) e Donna Vekic (n.19, +15).
Chi sono invece quelle che mancano all’appello? Salutano il gruppo delle migliori Sloane Stephens, che precipita dal n.6 al n.25, Anastasija Sevastova, che passa dal n.12 al n.27, Julia Goerges (n.28, -14), Qiang Wang (n.29, -9) e Garbiñe Muguruza (n.36, -18). Quelle però in maggiori difficoltà sono Caroline Wozniacki, un anno fa n.3 mentre quest’anno è in discesa di 35 posti (n.38), Caroline Garcia (n.45, -26) e Daria Kasatkina, dal n.10 al n.69 nell’arco di un anno.
Mantengono la posizione di un anno fa Kvitova (n.7), Bertens (n.9) e Sabalenka (n.11). Rispetto al finale di stagione 2018, migliorano la propria classifica Pliskova, che sale dal n.8 al n.2, Osaka (n.3, +2) e Serena (+6, n.10). Simona Halep, che ha chiuso per due stagioni al n.1, quest’anno si deve accontentare di terminare al n.4, ma con uno Slam in più nel palmares. Retrocede leggermente Svitolina (n.6, -2) mentre crolla Kerber, precipitando dal n.2 al n.20.
Le giocatrici comprese in top 25 capaci di chiudere la stagione al loro best ranking sono, oltre ovviamente a Barty,
Martic (14), Riske (18), Vekic (19), Muchova (21) e Yastremska (22).
IL DETTAGLIO DELLA TOP 50
Variazione | Nazionalità | Giocatrice | Anni | Punti | Tornei |
0 | [AUS] | Ashleigh Barty | 23 | 7851 | 15 |
0 | [CZE] | Karolina Pliskova | 27 | 5940 | 19 |
0 | [JPN] | Naomi Osaka | 22 | 5496 | 17 |
1 | [ROU] | Simona Halep | 28 | 5462 | 17 |
-1 | [CAN] | Bianca Andreescu | 19 | 5192 | 15 |
2 | [UKR] | Elina Svitolina | 25 | 5075 | 22 |
-1 | [CZE] | Petra Kvitova | 29 | 4776 | 17 |
-1 | [SUI] | Belinda Bencic | 22 | 4745 | 25 |
1 | [NED] | Kiki Bertens | 27 | 4245 | 27 |
-1 | [USA] | Serena Williams | 38 | 3935 | 10 |
3 | [BLR] | Aryna Sabalenka | 21 | 3120 | 24 |
-1 | [GBR] | Johanna Konta | 28 | 2879 | 17 |
0 | [USA] | Madison Keys | 24 | 2767 | 15 |
-2 | [USA] | Sofia Kenin | 20 | 2740 | 24 |
0 | [CRO] | Petra Martic | 28 | 2617 | 18 |
0 | [CZE] | Marketa Vondrousova | 20 | 2390 | 12 |
1 | [BEL] | Elise Mertens | 23 | 2290 | 26 |
1 | [USA] | Alison Riske | 29 | 2210 | 24 |
1 | [CRO] | Donna Vekic | 23 | 2205 | 23 |
-3 | [GER] | Angelique Kerber | 31 | 2175 | 22 |
5 | [CZE] | Karolina Muchova | 23 | 1864 | 15 |
2 | [UKR] | Dayana Yastremska | 19 | 1825 | 24 |
-1 | [GRE] | Maria Sakkari | 24 | 1820 | 23 |
-3 | [USA] | Amanda Anisimova | 18 | 1793 | 17 |
-2 | [USA] | Sloane Stephens | 26 | 1737 | 20 |
-1 | [EST] | Anett Kontaveit | 23 | 1645 | 19 |
0 | [LAT] | Anastasija Sevastova | 29 | 1617 | 23 |
0 | [GER] | Julia Goerges | 31 | 1610 | 21 |
0 | [CHN] | Qiang Wang | 27 | 1563 | 20 |
0 | [RUS] | Anastasia Pavlyuchenkova | 28 | 1560 | 22 |
0 | [USA] | Danielle Collins | 25 | 1558 | 18 |
0 | [TPE] | Su-Wei Hsieh | 33 | 1505 | 24 |
0 | [CZE] | Barbora Strycova | 33 | 1491 | 21 |
0 | [KAZ] | Yulia Putintseva | 24 | 1460 | 25 |
0 | [RUS] | Ekaterina Alexandrova | 24 | 1425 | 28 |
0 | [ESP] | Garbiñe Muguruza | 26 | 1412 | 16 |
0 | [KAZ] | Elena Rybakina | 20 | 1401 | 27 |
0 | [DEN] | Caroline Wozniacki | 29 | 1383 | 16 |
1 | [CHN] | Saisai Zheng | 25 | 1375 | 25 |
-1 | [FRA] | Kristina Mladenovic | 26 | 1360 | 27 |
0 | [RUS] | Veronika Kudermetova | 22 | 1351 | 27 |
0 | [POL] | Magda Linette | 27 | 1320 | 27 |
0 | [SWE] | Rebecca Peterson | 24 | 1275 | 23 |
0 | [LAT] | Jelena Ostapenko | 22 | 1250 | 27 |
0 | [FRA] | Caroline Garcia | 26 | 1235 | 25 |
0 | [CHN] | Shuai Zhang | 30 | 1216 | 25 |
1 | [BEL] | Alison Van Uytvanck | 25 | 1175 | 24 |
-1 | [CHN] | Yafan Wang | 25 | 1165 | 25 |
0 | [SLO] | Polona Hercog | 28 | 1145 | 24 |
0 | [BLR] | Victoria Azarenka | 30 | 1115 | 18 |
CASA ITALIA
La nota dolente è che Camila Giorgi perde ancora 4 posizioni e chiude quest’annata da dimenticare al n.98. L’Italia rischia di non avere giocatrici in top 100 a inizio 2020, quando a Camila scadranno i punti ottenuti in Australia. Un anno fa Giorgi concludeva la stagione migliore della sa carriera al 26esimo posto. Questa invece sarà la stagione peggiore dal 2011, quando si fermò per la pausa invernale al n.149. Segnaliamo, tra le altre, i 39 posti in più di Sara Errani che torna al n.200 dopo aver raggiunto la finale all’ITF di Asuncion, dove ha perso da un’altra italiana, Elisabetta Cocciaretto (+60, n.215).

Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Punti | Tornei |
98 | -4 | Camila Giorgi | 680 | 17 |
117 | 2 | Jasmine Paolini | 571 | 29 |
153 | 8 | Martina Trevisan | 393 | 25 |
175 | 5 | Giulia Gatto-Monticone | 350 | 24 |
199 | 2 | Martina Di Giuseppe | 297 | 28 |
200 | 39 | Sara Errani | 297 | 20 |
215 | 60 | Elisabetta Cocciaretto | 281 | 15 |
311 | 29 | Martina Caregaro | 177 | 16 |
315 | -5 | Stefania Rubini | 173 | 20 |
343 | -5 | Jessica Pieri | 149 | 24 |
356 | -4 | Lucia Bronzetti | 140 | 25 |
364 | 0 | Cristiana Ferrando | 134 | 20 |
371 | -4 | Bianca Turati | 128 | 14 |
397 | -11 | Deborah Chiesa | 112 | 22 |
411 | 1 | Camilla Scala | 106 | 16 |
429 | -25 | Federica Di Sarra | 100 | 15 |
430 | -5 | Lucrezia Stefanini | 99 | 20 |
447 | -9 | Claudia Giovine | 93 | 15 |
454 | -13 | Gaia Sanesi | 92 | 18 |
463 | 9 | Camilla Rosatello | 89 | 14 |
NEXT GEN RANKING
Dayana Yastremska supera Amanda Anisimova al n.3 nel ranking Next Gen. Entra per la prima volta in classifica Katarina Zavatska, nella posizione più bassa, il n.10. (Nel Next Gen ranking del 2018 rientrano le giocatrici nate dopo il 1° gennaio 1999).
Posizione | Variazione | Giocatrice | Anno | Classifica WTA |
1 | 0 | Bianca Andreescu | 2000 | 5 |
2 | 0 | Marketa Vondrousova | 1999 | 16 |
3 | 1 | Dayana Yastremska | 2000 | 22 |
4 | -1 | Amanda Anisimova | 2001 | 24 |
5 | 0 | Elena Rybakina | 2000 | 37 |
6 | 0 | Iga Swiatek | 2001 | 61 |
7 | 0 | Cori Gauff | 2004 | 68 |
8 | 0 | Anastasia Potapova | 2001 | 93 |
9 | 0 | Varvara Gracheva | 2000 | 105 |
10 | – | Katarina Zavatska | 2000 | 110 |
NATION RANKING
L’unica novità della classifica di fine anno per compagini nazionali è l’ingresso del Kazakistan al n.10. Esce dalla top 10 la Svizzera. (Il Nation Ranking si ottiene sommando il ranking delle prime tre giocatrici di ciascuna nazione).
Posizione | Variazione | Nazione | Punteggio |
1 | 0 | Repubblica Ceca | 25 |
2 | 0 | Stati Uniti | 37 |
3 | 0 | Ucraina | 98 |
4 | 0 | Russia | 106 |
5 | 0 | Cina | 114 |
6 | 0 | Germania | 121 |
7 | 0 | Bielorussia | 128 |
8 | 0 | Francia | 145 |
9 | 0 | Australia | 148 |
10 | – | Kazakistan | 149 |
WTA
Per Barty è un trionfo da N.1: sue le Finals di Shenzhen
Grande prova dell’australiana che supera in due set Svitolina e si porta a casa l’assegno più ricco della Storia del tennis, 4,4 milioni di dollari

[1] A. Barty b. [8] E. Svitolina 6-4 6-3
La più classica delle ciliegine sulle torte. Coronando la stagione che l’ha vista conquistare la prima posizione mondiale e il primo titolo Slam in carriera a Parigi, Ashleigh Barty ha vinto le WTA Finals, di scena per la prima volta a Shenzhen, in Cina. Per riuscire in quest’ennesima impresa del suo meraviglioso 2019, la tennista australiana ha dovuto spezzare un incantesimo chiamato Elina Svitolina, che l’aveva ipnotizzata in tutti i cinque precedenti scontri diretti. Nell’occasione più importante a prevalere è stata però Barty, in due set, con il punteggio di 6-4 6-3, facendo valere il suo tennis, composto di continue variazioni di angoli e ritmo. La regolarità e solidità da fondocampo di Svitolina non si è rivelata sufficiente per contrastare il suo talento.
Grazie a questo successo la 23enne di Ipswich consolida ulteriormente la sua leadership, portandosi a 1900 punti di distanza da Karolina Pliskova. Nella prima parte di 2020 potrebbe addirittura incrementare il vantaggio. E dire che qualcuno dopo il Roland Garros la riteneva una numero uno pro tempore.
Il MATCH – Inizio di match segnato dal dominio del servizio. Le due tenniste danno il loro meglio con questo fondamentale, lasciando le briciole a chi sta in ribattuta. Quando si entra nello scambio comincia ad emergere però il tanto prevedibile quanto tutto sommato gradevole tema tattico della partita. È Barty a costruire gioco, con il suo ampissimo arsenale di colpi: rovesci in slice, dritti a sventaglio e colpi al volo. Svitolina pure fa la Svitolina, ovvero si getta su ogni palla, cerca di limitare al massimo gli errori, e di tenere alto il ritmo.
Nel nono gioco, guadagnarsi la prima palla break, grazie ad un recupero straordinario, è proprio la tennista ucraina. Barty però riesce a salvarsi e ad andare avanti per 5 a 4, mettendo così pressione alla battuta alla propria avversaria. E Svitolina, che fino a quel momento era stata impeccabile nei suoi turni di battuta, si squaglia, mette poche prime e regala diversi set point. Il terzo è quello buono per la giocatrice aussie che chiude con una risposta vincente su una seconda molto morbida il primo set in suo favore, dopo tre quarti d’ora di gioco.
Di marca molto diversa il secondo parziale. Seguendo il suggerimento del suo allenatore Andrew Bettles, Svitolina tenta di essere meno remissiva e più propositiva. La tattica paga ed è lei ad ottenere un primo allungo, andando 2 a 1 e servizio. Purtroppo per Svitolina, dall’altra parte della rete c’è un’avversaria alquanto ispirata. Da sotto 0-30, Barty mette in fila una serie di punti magistrali, alternando diverse soluzioni tecniche. Con uno smash vincente, l’australiana realizza l’immediato controbreak. Non paga, Barty strappa il servizio nuovamente alla sua avversaria nel sesto gioco, salendo 4 a 2.
Svitolina è però nota per essere un osso duro ed è determinata a confermare il titolo conquistato dodici mesi fa. La 25enne di Odessa rimane mentalmente in partita e accorcia le distanze, sfruttando un passaggio a vuoto di Barty. La partita è ora più che piacevole e i break si susseguono. Quello decisivo giunge nell’ottavo di gioco. Svitolina fa fatica a contenere sulla seconda e soprattutto non appena Barty la mette sul tocco va completamente in palla. L’australiana va così a servire per il match e senza alcuna esitazione porta a casa l’incontro e le WTA Finals dopo poco meno di un’ora e mezza di gioco. Più che le percentuali di prime in campo o i punti vinti con la seconda, a raccontare l’esito di questo match è la differenza notevole nella mole di vincenti ed errori tra le due tenniste. Ovviamente a favore di Barty. A conferma di una tennista che spesso impone il suo gioco sulle avversarie. E questa è una qualità da n.1.
WTA
WTA Finals: Pliskova spegne la luce, Barty ne approfitta e vola in finale
L’australiana perde il primo set contro un’ottima Pliskova, poi dilaga. In finale sfiderà Elina Svitolina

[1] A. Barty b. [2] Ka. Pliskova 4-6 6-2 6-3

Sarà Ashleigh Barty la seconda finalista delle WTA Finals 2019. L’australiana se l’è vista brutta contro Karolina Pliskova, praticamente perfetta per un set e mezzo, ma, dopo aver ottenuto il break nel secondo parziale, è stata in grado di cambiare marcia e di portare a casa il match. Barty torna dunque avanti nei precedenti contro la ceca (3-2), ma soprattutto domenica potrà tentare di coronare la propria stagione da sogno contro Elina Svitolina, che l’ha sconfitta in tutti i cinque precedenti incroci
IL MATCH – La partita si prospetta combattuta fin dagli esordi. In particolare il servizio di Barty è quello che scricchiola di più anche perché Pliskova entra in campo con coraggio su ogni seconda, trovando anche soluzioni vincenti. L’australiana salva, con due rovesci vincenti e un ace, tre palle break già nel primo gioco, poi altre due nel terzo. Successivamente è lei ad avere la chance di strappare il servizio all’avversaria, ma non riesce a sfruttarla e sul 2-2 è infine costretta a capitolare all’ottava occasione concessa. Dopo questi primi cinque game di grande lotta, seguono improvvisamente quattro turni di servizi rapidi e indolori che conducono Pliskova a servire per chiudere il primo set. Un po’ di tensione della ceca regala a Barty l’occasione di rientrare. Pliskova però si riscuote e, supportata da servizio e dritto, archivia il primo set col punteggio di 6-4.
Il secondo set si apre sulla falsariga del primo con Pliskova molto arrembante e una Barty invece un po’ in difficoltà, soprattutto col dritto. L’australiana sbaglia troppo e subisce l’aggressività della ceca, ritrovandosi sotto 0-40 nel terzo gioco. Con l’ausilio dell’avversaria, riesce però a risalire la china e a tenere il servizio, non prima di aver annullato anche una quarta palla break. Nel gioco successivo, quasi dal nulla, Pliskova incappa in qualche errore di troppo e regala il break a Barty. Da questo momento la partita cambia volto. L’australiana infatti allunga sul 4-1 e comincia a prendere il comando degli scambi. Al servizio non soffre quasi per niente, contrariamente al difficile primo set, il dritto in manovra ora funziona a meraviglia e lo slice fa ammattire Pliskova. Costretta a colpire spesso in posizione scomoda o fuori equilibrio, la ceca cede nuovamente la battuta e il set col punteggio di 6-2.
Nel parziale decisivo i servizi tornano ad essere dominanti da entrambe le parti: nei primi cinque game si vedono solo tre punti vinti dalla giocatrice in risposta. Nel sesto però, Pliskova combina un pasticcio, come nel secondo parziale, e spedisce Barty avanti 4-2. La ceca palesa tutto il suo nervosismo quando, dopo l’ennesimo dritto in rete, scaglia con violenza la propria racchetta sul campo di gioco. Le chance per lei sono infatti pochissime perché Barty sta servendo benissimo adesso. Un piccolo momento di difficoltà arriva sul 5-3, al momento di chiudere, quando Barty che fino ad allora aveva concesso appena due punti in tutto il set con la battuta a disposizione, viene costretta ai vantaggi da una orgogliosa Pliskova. La ceca annulla infatti con coraggio due match point, ma deve poi arrendersi al terzo.
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