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Al femminile

Quanto vale Sofia Kenin?

I sorprendenti cambiamenti tecnico-tattici di una giocatrice in continua ascesa e con un ruolo nel circuito WTA ancora tutto da definire

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Sofia Kenin - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Le prospettive future
Naturalmente tutti questi traguardi positivi non hanno trasformato Kenin in una tennista perfetta. Rimane una giocatrice con un servizio non molto incisivo: la prima difficilmente raggiunge i 170 orari, e la seconda a volte tende al doppio fallo (una media di circa 4 a partita nel 2019); anche il dritto ancora fatica a essere solido quando è chiamata a colpire in situazioni meno usuali: innanzitutto sulle parabole basse in avanzamento, ma anche quando deve spingere in prima persona sulla palla, senza potersi appoggiare alla velocità altrui. Oltre a questo, dubito che Sofia possa mai arrivare ad avere una potenza da peso massimo, per cui contro alcune avversarie dovrà sempre cercare di sparigliare il gioco, mischiando le soluzioni, lavorando sulla verticale dello scambio per nascondere il deficit che avrebbe nello scontro a viso aperto da fondo campo.

In attesa di scoprire come si comporterà nell’ultimo impegno di Zhuhai, rimane da affrontare l’ultimo tema: l’inevitabile ragionamento sul futuro. Quale potrà essere il valore assoluto di Sofia Kenin nei prossimi anni? Fin dove potrà arrivare? Confesso di non avere le idee chiare. Per diversi motivi.

Primo motivo: di fronte a una giocatrice capace di evolversi da una stagione all’altra così profondamente, è giusto considerare il suo attuale livello di tennis come un punto fermo? Kenin è una giocatrice decisa e ambiziosa, che ha lavorato su se stessa con l’obiettivo di progredire. Siamo cioè di fronte a una sorta di cantiere aperto, e solo il tempo ci dirà se il tennis che ha mostrato di recente è molto vicino alla sua versione definitiva oppure no.

Secondo motivo. Appare evidente che in Sofia la spinta mentale è il motore decisivo decisivo della sua carriera. Probabilmente fra le nuove arrivate non è la giocatrice con le doti naturali fisico-tecniche migliori: non ha il puro talento tennistico, per esempio, di Bianca Andreescu. E nemmeno è nata con la struttura potente di Anisimova o di Osaka, che sono in grado di far viaggiare la palla a una velocità superiore quasi senza sforzo. Però possiede una rara forza di carattere. Se saprà tenerla sempre viva, significa che ha avuto in dono una delle doti fondamentali per avere successo nel tennis. Grazie alla applicazione e alla costanza, Sofia è progredita moltissimo e potrebbe farlo ancora.

Sotto questo aspetto, potremmo trovare un paragone in Elina Svitolina, che nei primi anni di circuito non veniva considerata un possibile “prospetto” di primissima fila, a causa dei problemi che aveva nell’esecuzione del dritto, del servizio, e per un certo limite nella potenza. Proprio come Kenin, verrebbe da dire. Eppure Svitolina ha saputo lavorare su se stessa, e grazie ai progressi compiuti è ormai da alcune stagioni stabile Top 10, best ranking numero 3 con tanti Premier vinti, senza dimenticare il Masters dello scorso anno.

Sempre ragionando sugli aspetti mentali, sappiamo però che si può correre il rischio opposto, cioè quello di trovarsi improvvisamente senza motivazioni. E in quel caso diventa difficilissimo ottenere risultati, ancora di più per chi ha fatto della combattività una base imprescindibile del proprio tennis. Penso per esempio a quanto è accaduto a Daria Kasatkina, che ho già citato in precedenza per una certa somiglianza con Kenin nel gioco espresso nel periodo da junior.
Sono note le difficoltà di Kasatkina in questa stagione: dopo tanti anni di sacrifici e di progressi, ha vissuto una sorprendente involuzione, dando l’impressione di essere andata in crisi innanzitutto sul piano del carattere e della convinzione. Il “sacro fuoco” si è spento, e il ritorno ad alti livelli potrà avvenire solo se saprà riaccenderlo. Chissà, forse anche a Kenin potrebbe capitare qualcosa del genere nei prossimi anni.

C’è infine un altro motivo che rende difficile inquadrare qualsiasi nuova giocatrice che comincia a impensierire le migliori: non sappiamo come reagirà nel momento in cui le avversarie la studieranno con più attenzione e cominceranno a mettere in campo delle contromisure, studiate “ad hoc” sui suoi possibili limiti e difetti.

In sostanza le incognite da considerare sono molte, e saranno decisive per definire il ruolo di Sofia Kenin nel circuito: saprà crescere ancora, e diventare una prima attrice nella WTA del futuro, oppure no?

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