La crescita di Jasmine Paolini: "Giocare il Roland Garros mi ha dato molta fiducia"

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La crescita di Jasmine Paolini: “Giocare il Roland Garros mi ha dato molta fiducia”

La nuova numero uno d’Italia parla dei suoi progressi a Tuttosport e si gode il momento. “Speriamo di contribuire a risollevare il movimento”

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Jasmine Paolini - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

In virtù degli ottimi risultati di fine stagione, Jasmine Paolini è riuscita a chiudere l’anno per la prima volta tra le prime cento giocatrici del mondo, garantendosi così l’accesso diretto ai prossimi Australian Open. In più la tennista toscana inizierà il 2020 come numero uno d’Italia, avendo scavalcato Camila Giorgi a cui il ricorrente problema al polso ha impedito di competere al meglio durante il 2019. “Sono andata in Asia proprio per raggiungere l’obiettivo, ma non credevo di riuscire a raggiungere i quarti, una semifinale e una finale e quindi di raccogliere i punti necessari“, ha dichiarato Paolini in un’intervista a Tuttosport. “Il mio anno agonistico è pertanto terminato a Tokyo. Ora un po’ di relax, poi il via alla preparazione“.

Il 2019 per lei è stato un anno di grandi esperienze, a partire dal primo Slam disputato a Parigi. “La qualificazione al Roland Garros, il mio primo Slam disputato, ha rappresentato un passaggio fondamentale per l’acquisizione della consapevolezza nei miei mezzi e del fatto di potermela giocare anche con tenniste molto più quotate, e farlo con continuità che è ciò che determina la vera differenza“.

Jasmine viene da una famiglia multietnica (il padre è italiano, mentre la madre ha origini polacche e ghanesi), che l’ha sempre supportata, senza però metterle pressione. “Mi sento al 100% italiana, ma sono stata in Polonia e parlo il polacco, mentre mi manca ancora la visita in Ghana, che mi piacerebbe fare. Una famiglia, la mia, presente, ma non invasiva. Non è facile nel tennis e nello sport in genere“.

I suoi ultimi successi, uniti alle ottime prestazioni di un’altra giovane come Elisabetta Coccciaretto, sembrano dare qualche speranza per il futuro del tennis italiano al femminile. “La strada da compiere è ancora lunga e ne siamo consapevoli, però credo che le prime tracce si stiano vedendo. Il mio ingresso nella top 100 e le belle prestazioni di Elisabetta nelle ultime settimane lo confermano. Il rapporto con la capitana di Fed Cup, Tathiana Garbin, è ottimo e speriamo che tutto ciò contribuisca a risollevare il movimento“.

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