Il (quasi) ventenne Seyboth Wild e Ruud giocheranno la finale a Santiago del Cile

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Il (quasi) ventenne Seyboth Wild e Ruud giocheranno la finale a Santiago del Cile

Buon servizio, buon dritto, e buona mobilità: il tennis sta imparando a conoscere il classe 2000 Thiago Seyboth Wild, che due anni fa ha vinto lo US Open junior battendo Musetti

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Thiago Seyboth Wild - Santiago del Cile 2020 (foto Jim Rydell)
 

Prossimo a compiere vent’anni, tra nove giorni, il brasiliano Thiago Seyboth Wild (classe 2000) si è impacchettato un bel regalo di compleanno. Giocherà infatti la sua prima finale (domenica ore 20 italiane) in un torneo del circuito maggiore, a Santiago del Cile, dove contenderà il titolo a un altro tennista piuttosto giovane, il norvegese Casper Ruud che di anni ne ha appena due in più e sta raccogliendo ottimi frutti dall’albero della ‘gira’ sudamericana. Seyboth Wild è il più giovane brasiliano ad arrivare in finale da quando l’ATP raccoglie queste statistiche (1990).

Fisico prototipico e molto prestante – 185 centimetri per 79 chilogrammi, stando alla scheda dell’ATP – Seyboth Wild ha approfittato del quarto di finale giocato solo a metà contro Garin (che si è ritirato dopo il primo set perso) per arrivare fresco alla sfida con il qualificato Renzo Olivo, dominato con un netto 6-1 6-3 in 89 minuti di gioco. Il brasiliano non ha avuto bisogno di esprimere chissà quale dominio con il servizio, comunque difeso con successo (tre palle break annullate su tre concesse), perché ha sostanzialmente banchettato su quello avversario vincendo il 43% dei punti in risposta alla prima e ben il 67% (un punto su tre!) in risposta alla seconda. Chiaramente Renzo Olivo non è un servitore particolarmente abile e si gioca su una superficie che favorisce le percentuali di chi ribatte, ma la reattività in risposta sembra essere una delle armi migliori del tennista brasiliano: anche contro Coric, che lo aveva sconfitto a fatica a Rio de Janeiro in tre set, Seyboth Wild aveva costretto l’avversario a percentuali inferiori al 50% con la seconda.

Seyboth Wild ha fondamentali affidabili e già discretamente efficaci, soprattutto il dritto, ricava parecchio dal servizio – questa settimana non è mai sceso sotto il 70% di conversione con la prima, e due volte ha superato l’80% – e si muove bene sia lateralmente che correndo in avanti, tutti elementi che lo configurano come un tennista abbastanza completo. Lo prova il fatto che da junior ha vinto uno Slam su cemento (lo US Open 2018, in finale contro Musetti) ma tra i grandi sta ottenendo i migliori risultati su terra, dove ha già vinto un ITF e un challenger, a ottobre in Ecuador. Oltre alla qualità dei movimenti, l’agio di Seyboth Wild sulla terra battuta si manifesta anche nell’ottimo utilizzo che fa della palla corta, arma che si è rivelata utile sia contro Garin che (soprattutto) contro Olivo.

Thiago Seyboth Wild – Rio 2020 (foto Twitter @RioOpenOficial)

Il quasi ventenne è già sicuro di fare un bel balzo in classifica. In caso di sconfitta in finale sarà numero 131, in caso di vittoria si avvicinerà ulteriormente alla top 100 fermandosi alla posizione 113. Tra i giocatori che da lunedì lo precederanno in classifica, gli unici più giovani sono il nostro Sinner e il coetaneo Auger-Aliassime, nato cinque mesi dopo di lui. Battendo Ruud, però, Seyboth Wild diventerebbe il primo nato nel 2000 a vincere un titolo (per la gioia di Aliassime, che ha già perso cinque finali).

RUUD A FARI SPENTI – Best ranking (e relativo ingresso in top 30) arriverebbero invece per Casper Ruud solo in caso di vittoria del titolo. Un po’ a fari spenti, sfruttando il livello magari non trascendentale dei tornei sudamericani, il ventunenne norvegese ha ottenuto straordinari profitti dai risultati del mese di febbraio e giocherà la seconda finale stagionale dopo quella vinta a Buenos Aires contro Pedro Sousa che gli ha consegnato il primo titolo in carriera. Questa volta ci arriva dopo aver battuto in semifinale un cliente per nulla facile come Ramos-Vinolas, che lo ha messo in difficoltà solo nel primo set (7-6 6-2) ma non è mai stato capace di conquistare una palla break.

Con la ‘vera’ stagione sul rosso in arrivo dopo il Sunshine Double, il norvegese può persino coltivare il sogno di una testa di serie al Roland Garros. La buona riuscita di questa operazione, però, passa da tre checkpoint cruciali: la vittoria di questo titolo e la difesa dei punti in scadenza a Houston (finale) e Roma (ottavi di finale).

Casper Ruud – Santiago del Cile 2020 (foto Jim Rydell)

Il tabellone completo di Santiago del Cile

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