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“Senza il Roland Garros non potremmo far funzionare il tennis francese”
Il tesoriere generale della FFT spiega l’irrinunciabilità dello Slam di Porte d’Auteuil. Anche nella peggiore delle ipotesi, però, il tennis in Francia sarà salvo fino a fine 2021

Uno dei tanti effetti della pandemia a livello economico nel mondo del tennis è stato di mettere a nudo l’eccessiva dipendenza di alcune federazioni nazionali dagli introiti dei grossi tornei. A ben vedere, era un po’ l’elefante nella stanza, un’ovvietà ignorata, molto probabilmente perché, non intuendo un ragionevole motivo per cui quei tornei non dovessero continuare a sfornare annualmente le loro uova d’oro, i dirigenti federali non hanno mai ritenuto proficuo investire tempo per ideare strategie alternative.
Davanti, solo per fare un esempio, al piano di licenziamenti collettivi messo a punto da Tennis Canda in seguito alla cancellazione del WTA di Montreal, quella dipendenza si è rivelata in tutta la sua drammaticità.
Come ci illustra Carole Bouchard dalle pagine di Tennismajors, a dover fare i conti (disastrosi) con l’eventuale cancellazione del proprio Major è la Federazione Francese. Stando ai dati riportati dal tesoriere generale della FFT Hughes Cavallin, a fronte di un volume d’affari complessivo di 325 milioni di euro nel 2019, il Roland Garros ha contribuito per 261 milioni a cui si aggiungono gli introiti degli altri tornei. “Gli eventi rappresentano il 90% delle nostre entrate” riassume Cavallin “e, di quel 90%, il Roland Garros rappresenta il 93%”.
Per fare un raffronto con la FIT, i tornei internazionali italiani – fondamentalmente il Masters 1000 di Roma – contribuiscono per circa il 60% al valore della produzione, mentre lo US Open vale oltre l’80% del budget dell’USTA. Senza lo Slam parigino, quindi, non ci sarebbero i fondi per i centri di allenamento di eccellenza e i relativi staff, i contributi per i giovani tennisti e, a scendere, per tutte le manifestazioni fino al livello dei club. Tutto ciò richiede 100 milioni di euro all’anno, ma solo 32 arrivano dalle attività federali: “Senza il Roland Garros” prosegue il tesoriere, “non potremmo più far funzionare il tennis francese”.

Nessuna meraviglia, allora, che il presidente Giudicelli si sia accaparrato uno spazio in settembre come un naufrago che si fa spazio su una scialuppa incurante che chi la occupava prima di lui possa finire in mare. Dalla sicurezza di un posto ormai saldamente conquistato, Bernard professa anche il suo ottimismo riguardo alla possibilità di giocare a porte aperte, seppure parzialmente. “Perfino giocare a porte chiuse sarebbe un male minore per l’evento e per tutto il tennis francese” dichiara Antoine Sueur, direttore del Tennis Club di Lille e del torneo Challenger che vi si disputa (attualmente rinviato).
Dopo aver dipinto quella che pareva una situazione sull’orlo della catastrofe, Cavallin assicura che, anche se quest’anno lo Slam saltasse, “grazie al lavoro di qualità fatto negli ultimi anni, la nostra federazione è solida abbastanza e saremmo in grado di assorbire il colpo senza mettere a repentaglio il tennis di Francia almeno fino a tutto il 2021”.
Una volta rientrata del tutto l’emergenza e con l’auspicato ritorno alla normalità, vedremo se la FFT (come del resto le federazioni con caratteristiche simili) vorrà e saprà trovare soluzioni per alleggerire questa pericolosa dipendenza da un singolo evento.
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Naomi Osaka partner di Meta Al, nuova piattaforma chatbot
Naomi presenta Tamika, assistente di intelligenza artificiale appassionata di anime

Naomi Osaka tornerà alle competizioni nella stagione 2024 dopo la maternità, ma l’attività fuori dal campo non si è mai fermata per la giapponese. L’ex numero 1 del mondo collaborerà con Meta, l’impresa statunitense che controlla social network come Facebook e Instagram.
Per la nuova piattaforma chatbot Meta AI, l’azienda ha annunciato di avere una nuova linea di personalità digitali: ci sono 28 personaggi famosi tra cui sportivi come Tom Brady, Chris Paul, Dwyane Wade e, appunto, Naomi Osaka, presentata come un avatar (Tamika) con le seguenti caratteristiche: “Sailor Senshi in allenamento ossessionata dagli anime”. Gli utenti potranno così messaggiare anziché con delle intelligenze artificiali, con avatar rappresentanti personaggi rilevanti.
Billie Jean King Cup
Lindsay Davenport nuovo capitano Usa in Billie Jean King Cup
La leggenda americana subentrerà a Kathy Rinaldi dopo le finali di Siviglia del 2023

La USTA ha reso ufficiale la sua scelta: Lindsay Davenport sarà il capitano della squadra statunitense di Billie Jean King Cup a partire dalla stagione 2024. La leggenda del tennis a stelle e strisce subentrerà a Kathy Rinaldi che guiderà la formazione per le finali in programma a Siviglia dal 7 al 12 novembre prossimi.
Davenport ha vinto tre volte la competizione da giocatrice con la sua Nazionale e sarà il ventesimo capitano della storia della statunitense. L’ex numero 1 del mondo ha rilasciato delle dichiarazioni a margine del comunicato ufficiale: “Giocare in Billie Jean King Cup (Fed Cup) è sempre stata una priorità e un momento culminante per me durante la mia carriera professionistica. Ho sempre provato un enorme orgoglio nel rappresentare il mio Paese e sono entusiasta di farlo ora in un ruolo diverso“, ha affermato Davenport. “Entrare a far parte di una prestigiosa lista di capitani degli Stati Uniti è un onore, e non potrei sperare di ricoprire questa posizione in un momento migliore di questo: abbiamo giocatrici straordinarie, dalla qualità incredibile: possiamo fare grandi cose”.
Entusiasta il presidente della USTA Brian Hainline: “Lindsay è stata l’incarnazione di una campionessa per tutta la sua carriera, e pochi giocatrici hanno avuto tanto successo giocando per il loro paese quanto lei“. Davenport con la maglia degli Stati Uniti vanta 26 vittorie in singolare in 29 match giocati e 7 successi in doppio in 7 match: porta sicuramente grande esperienza e carisma in una squadra giovane e piena di ambizioni.
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Asian Games: Qinwen Zheng vince e vola a Parigi 2024
Testa di serie numero 1, Zheng non tradisce le aspettative e supera la connazionale Zhu Lin in finale

Era la principale favorita e non ha deluso le aspettative: Qinwen Zheng, testa di serie numero 1, trionfa agli Asian Games 2023, guadagnandosi così il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Ad Hangzhou è stata una settimana praticamente perfetta per la numero 23 del mondo che ha piegato in finale la connazionale Lin Zhu (numero 33 del mondo) con un netto 6-2 6-4. Zhu che è stata anche l’avversaria di ranking superiore, visto che durante il torneo aveva superato la mongole Maralgoo Chogsomjav, la taiwanese Ya-Hsuan Lee, la coreana Sohyun Park e in semifinale la filippina Alexandra Eala che l’ha trascinata al terzo set. Proprio Eala ha vinto la medaglia di bronzo battendo la giapponese Haruka Kaji.
Non è mai semplice vincere con tutte le pressioni addosso e da favoriti e la cinese ha esorcizzato tutti i fantasmi dopo il trionfo odierno: “Sono davvero orgogliosa di aver vinto questa medaglia d’oro per il mio paese e per i miei genitori. Ho affrontato buone avversarie… anche se al momento non hanno un buon ranking. Penso che sia solo perché non hanno abbastanza possibilità di giocare abbastanza tornei. C’era tanta emozione. Quando ho vinto l’ultimo punto ho pensato: ‘wow, finalmente ce l’ho fatta’.
Zheng conquista così il pass continentale per Parigi 2024 e sarà della partita nel torneo olimpico a patto che rimanga nelle prime 400 del mondo e che non venga superata nel ranking da quattro giocatrici cinesi: scenari pressoché impossibili. La finale maschile andrà in scena domani e vedrà le prime due teste di serie all’opera: Zhizhen Zhang e Yosuke Watanuki. Per quanto riguarda invece il doppio maschile, la medaglia d’oro è andata a Yu-hsiou Hsu e Jason Jung (Taipei), giustizieri degli indiani Saketh Myneni e Ramkumar Ramanathan con un doppio 6-4.