Federer e il sogno di mezza estate (Crivelli). Sonego, lo manda Roger (Mecca)

Rassegna stampa

Federer e il sogno di mezza estate (Crivelli). Sonego, lo manda Roger (Mecca)

La rassegna stampa di martedì 29 dicembre 2020

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Federer e il sogno di mezza estate (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

La prima volta non si scorda mai. E getta nella sconforto milioni di adepti del Divino, che già assaporavano il ritorno in pompa magna dell’idolo al sole dell’estate di Melbourne. E invece Federer non volerà fin laggiù, perché il ginocchio destro operato a giugno resta un po’ ammaccato e la condizione fisica non si è ancora avvicinata ai desideri del Più Grande. Roger non giocherà gli Australian Open dopo 21 partecipazioni consecutive, il terzo Slam di fila in cui sarà assente (e Sonego ringrazia: diventa testa di serie). Ne aveva saltati solo quattro (di cui tre Roland Garros) nei precedenti 81. La notizia arriva di notte, come si conviene alle pugnalate inattese, attraverso uno scarno comunicato dello storico manager Tony Godsick: «Roger ha deciso di non giocare gli Australian Open 2021. Ha fatto progressi negli ultimi due mesi con il ginocchio e la forma fisica. Ma, dopo essersi consultato con tutto il team, ha deciso che la decisione migliore per lui a lungo termine era tornare alla competizione dopo lo Slam». Un fragoroso atterraggio sulla dura realtà dopo i sogni maturati con l’iscrizione (peraltro mai ufficializzata) alla Atp Cup e le certezze di Craig Tiley, ad di Tennis Australia, che aveva parlato un colloquio telefonico in cui il Maestro confermava la presenza. Lo stesso Tiley che ieri, abbacchiato, si è arreso ufficialmente: «Roger non ha avuto il tempo per prepararsi adeguatamente, gli auguriamo il meglio e lo aspettiamo per il 2022». Erano dunque rivelatrici le dichiarazioni rese dal Divino a metà dicembre in occasione della premiazione sul miglior atleta svizzero degli ultimi 70 anni, in cui aveva paventato con molta tranquillità l’ipotesi del ritiro («L’ora si avvicina») e soprattutto aveva confessato di essere in ritardo con il recupero: «Speravo di essere pronto per ottobre, ma non sono al livello che volevo, neppure adesso». Malgrado la pandemia gli abbia indirettamente concesso tre settimane in più (lo Slam comincerà l’8 febbraio anziché il 18 gennaio), Federer rimane dunque vincolato alle priorità indicate proprio in quella serata di gala: «Punto all’estate: a Wimbledon, ai Giochi Olimpici (mai vinti, ndr) e poi agli Us Open». Con quale programma ci arriverà, resta un’incognita, anche perché non esiste ancora un calendario successivo all’Australia. Godsick ha confermato che Roger tornerà in campo a fine febbraio: secondo i rumors, si dovrebbe giocare a Dubai e Rotterdam e perciò sarà uno dei due eventi a tenerne a battesimo l’attesissima, nuova apparizione […]

Sonego, lo manda Roger (Giorgia Mecca, Corriere Torino)

Lorenzo Sonego ha terminato il 2020 con una perentoria vittoria contro Novak Djokovic, una sessione di allenamento con Rafa Nadal nell’accademia dello spagnolo a Maiorca, con tanto di complimenti da parte dello zio Toni (di solito abbottonassimo per quanto riguarda gli elogi) e un regalo inaspettato da parte di Roger Federer. Il campione svizzero, fuori dal circuito da quasi un anno, ha infatti comunicato che non giocherà neanche gli Australian Open, in programma il prossimo febbraio. E così il torinese, che attualmente è il numero 33 del ranking mondiale, entrerà per la prima nel tabellone del torneo come testa di serie, la numero trentadue, l’ultima a disposizione. «In realtà mi dispiace molto che Roger non giochi», dice Sonego ed è sincero e dispiaciuto per il forfait dell’ex numero uno al mondo. «Quando non c’è, si sente la sua mancanza, il tennis perde qualcosa». Però quel numero che per la prima volta comparirà stampato davanti al suo nome è giusto che Sonny se lo tenga stretto, è un altro traguardo raggiunto negli ultimi due anni. Gipo Arbino, con tutto il rispetto per il dio del tennis, augurandosi di rivederlo presto in campo, per il momento esulta. «È molto importante partire come teste di serie», spiega. «Significa avere la certezza matematica che, almeno nel primo turno, Lorenzo non incontrerà uno tra i primi trentadue al mondo. Non è poco. Ci permette di pensare all’Australia con più fiducia». Scongiurati dunque Djokovic, Nadal, Thiem, Zverev, Medvedev come possibili avversari per l’esordio nel primo Slam della stagione, si può partire per Melbourne e per la nuova stagione con entusiasmo, con Sonego come terzo italiano del seeding, dopo Matteo Berrettini e Fabio Fognini (se deciderà di partire). Una conquista che non è solo un numero, ma il risultato di un percorso cominciato tre anni fa proprio in Australia. Era l’inizio del 2018 quando Sonny, fuori dai primi cento del mondo, ventunenne senza nessuna esperienza tra i top player, esordiente anche per quanto riguardava i viaggi intercontinentali, conquistò la sua prima vittoria in uno Slam con un successo fatto di cuore, servizio e grinta contro Robin Haase. Da allora è stato tutto in salita e tutto in progressione, con obiettivi raggiunti da aggiornare in continuazione. Prima l’ingresso tra i top 100, la fine delle qualificazioni e l’entrata di diritto nei tabelloni principali di ogni torneo, poi l’ingresso tra i top 50 e top 40. E adesso? «Adesso si continua a giocare. Il margine c’è, soprattutto se consideriamo che Lorenzo è nuovo del circuito, tutta l’esperienza che ha se l’è fatta negli ultimi due anni. Ha ancora molto da dare», spiega Arbino, fresco vincitore del premio come miglior insegnante assegnato da SuperTennis (a Sonego è andato il riconoscimento dell’impresa dell’anno, per la vittoria contro il numero uno del mondo Novak Djokovic nei quarti di finale degli Atp di Vienna) […]

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