ATP Cagliari, bravo Zeppieri ma non basta: passa Bedene

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ATP Cagliari, bravo Zeppieri ma non basta: passa Bedene

In vantaggio di un break nel terzo set, il diciannovenne romano si arrende al tie-break, complice un polpaccio dolorante. Eliminato anche Gaio. Domani in campo Musetti, Ceck, Fabbiano e Travaglia

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Giulio Zeppieri - ATP Challenger Todi 2020 (foto Felice Calabrò)
 

Torna la stagione sulla terra battuta europea nella sua abituale collocazione primaverile, per quanto nubi oscure si addensino all’orizzonte – su Parigi, precisamente. Lunedì di Pasqua relativamente tranquillo al Tennis Club Cagliari, con quattro incontri del tabellone principale in campo che hanno tuttavia richiesto otto ore e mezza complessive di gioco. Occhi puntati sui due italiani in gara, purtroppo entrambi eliminati, ma con più di qualche bella scintilla apparsa nell’incontro serale.

ZEPPO E FEDE – Dopo la sconfitta con Sonego lo scorso settembre sempre in Sardegna, non ha esisto felice neanche la seconda apparizione nel circuito maggiore di Giulio Zeppieri che si arrende però solo al tie-break del terzo set dopo due ore e mezza a un Aljaz Bedene in principio molto falloso ma che ha viepiù alzato il livello nel corso della sfida. Accusando anche un problema al polpaccio a metà della partita finale, il n. 313 ATP ha comunque onorato la wild card con una prova positiva anche sotto l’aspetto caratteriale, dando l’impressione di non avere mai timore di prendere l’iniziativa e tenendo bene gli scambi contro un avversario abituato a ritmi decisamente superiori.

Per Bedene è il primo match della stagione sulla terra battuta, mentre un mese fa Giulio ha partecipato a due tornei Challenger alle Canarie, nel secondo dei quali ha raggiunto i quarti dopo essere uscito indenne dalle qualificazioni. Forse è anche per questo che Aljaz comincia sbagliando molto, mentre Zeppieri, che fa sentire il peso del suo dritto mancino e filare il rovescio bimane, è quasi sempre in controllo degli scambi. Con la prima slovena che atterra nel giusto rettangolo in media una volta ogni quattro minuti, l’inizialmente insospettato 6-1 per il diciannovenne di Roma diventa addirittura scontato.

Giulio incamera il settimo game consecutivo, anche se Bedene pare ormai intenzionato a provarci e torna a muovere il punteggio. Il successivo cambio campo si allunga per la richiesta del parere del medico da parte del n. 58 ATP e, al quinto gioco, arriva il passaggio a vuoto di “Zeppo” che cede rapidamente il turno di battuta. È però bravissimo l’azzurro a non uscire dalla partita, magari con la scusa del doppio fallo sul 15-30 dopo che Mohamed El Jennati gli aveva fatto ripetere la seconda battuta, e a tornare subito in corsa. L’altro però si fa sempre più solido, va a servire sul 6-5 e pareggia il conto dei set, nonostante il il 33% di prime e qualche situazione favorevole all’azzurro però non sfruttata.

Che Bedene non sia proprio al massimo della reattività si vede da come affossa in rete palle su colpi usciti un po’ corti dalla racchetta del teenager, che può quindi consolidare il 3-0. Il trentunenne di Lubiana rimane fiducioso ad aspettare che l’avversario lo rimetta in corsa e così accade al settimo gioco. Doppio MTO (polpaccio destro romano e vesciche alla mano slava) e si ricomincia, con il largamente favorito spesso rinunciatario ma anche imperfetto che viene graziato dall’errore di dritto del nostro sulla palla del 5-3. Al tie-break è Zeppieri che si prende più rischi, ma il dritto troppe volte impreciso consente a Bedene di raggiungere Egor Gerasimov al secondo turno.

Non ce l’ha fatta neppure Federico Gaio, battuto in due set da Laslo Djere come già era accaduto nelle due precedenti sfide a livello Challenger. A Gaio non sono bastate né la miglior partenza né i sei match point annullati nel settimo game ed è allora Djere che avanza aspettando il vincente fra Millman e Coria.

Federico Gaio – ATP Challenger Todi 2020 (foto Felice Calabrò)

GLI ALTRI – Non si sono iscritti per giochicchiare, Tommy Paul e Yannick Hanfmann: quasi tre ore di battaglia con scambi durissimi al cui termine ha prevalso il classe 1991 di Karlsruhe che cerca di rientrare in top 100. Ottavo del seeding, Paul ha mancato cinque set point nel tie-break del primo parziale poi perso. Sul terzo dei tre consecutivi, serve bene esterno, ma il suo dritto nel campo aperto è rallentato dal nastro e l’Uomo della Canapa (il cognome, non l’attività) può armare il cannone e passarlo senza difficoltà. Due belle difese fanno guadagnare al ventitreenne del New Jersey altrettanti vantaggi sui quali però non è così preciso e allora – verrebbe da dire “ovviamente” – Yannick si prende il set alla prima opportunità, replicando con beffardo profitto lo schema kick&dritto inside-in poco prima fallito all’avversario.

La seconda partita si accende nel finale quando, con la giusta dose di complicità statunitense, Hanfmann risale da 0-40, annulla un altro vantaggio esterno arrivato dopo una riga che fa scivolare la palla che neanche sulla pista di bowling e alla fine riesce ad evitare che Tommy vada a servire per il set. Missione che non replica poco dopo, a causa di due doppi falli e uno smash steccato che spedisce la palla fuori dal circolo, così Paul rimanda tutto al terzo. Lì, per due volte tenta la fuga e per due volte il tedesco lo riprende, poi Yannick annulla una palla del 4 pari con la smorzata e scatena il rovescio lungolinea, protagonista dello strappo decisivo, mentre l’arbitro scende dalla sedia per confermare che il 242° è l’ultimo punto del match e va ad Hanfmann.

Serviva un Guido Pella quasi a pezzi perché Egor Gerasimov vincesse il suo primo incontro del Tour sul mattone tritato. Dire che il bielorusso non gioca volentieri su tale superficie non rende abbastanza l’idea, visto che le sue poche apparizioni sono principalmente quelle delle trasferte di Coppa Davis. Riguardo all’argentino, i punti validi per il suo ranking risalgono quasi tutti a prima dello stop del circuito di un anno fa; poi, ha giocato poco e male, il buon Guido, tra la diagnosi del neuroma di Morton, l’esclusione da “Cincinnati” per la presunta positività del suo preparatore atletico e il Covid-19 contratto davvero un paio di mesi fa e anche con sintomi pesanti (“ho corso due giri di campo e mi sembrava di annegare” aveva detto). Così, dopo essere salito 4-3 e servizio nel primo set, Pella si spegne progressivamente lasciando via libera a Gerasimov che vince nove giochi di fila e può festeggiare il suo primo secondo turno sul rosso.

CADETTI CADUTI – Dopo le sconfitte al primo turno di qualificazioni di Jacopo Berrettini, Francesco Forti e Andrea Pellegrino, Matteo Viola si arrende al turno decisivo, fermato al tie-break del terzo dallo slovacco Jozef Kovalik.

MARTEDÌ IN CAMPO – Il programma della seconda giornata vede quattro azzurri in campo: Lorenzo Musetti affronterà Dennis Novak nel secondo incontro a partire dalle 11, poi toccherà a Marco Cecchinato contro Thomas Fabbiano e, infine, Stefano Travaglia troverà Gilles Simon.

Risultati:
L. Djere b. [WC] F. Gaio 6-4 6-2
A. Bedene b. [WC] G. Zeppieri b. 1-6 7-5 7-6(3)
E. Gerasimov b. [7] G. Pella 6-4 6-0
Y. Hanfmann b. [8] T. Paul 7-6(8) 5-7 6-3

Il tabellone completo

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