ATP Belgrado 2: Djokovic non brilla contro il n.253 del mondo, ma vince e raggiunge Vilas

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ATP Belgrado 2: Djokovic non brilla contro il n.253 del mondo, ma vince e raggiunge Vilas

Nole si fa trascinare al tie-break nel secondo dopo aver rotto anche una racchetta, poi si guadagna gli ottavi. 951° vittoria in carriera, raggiunto Vilas al quinto posto all time

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Anche se si chiama Belgrado 2, non ci sarà vendetta per Novak Djokovic perché colui che l’aveva battuto nel primo episodio, Aslan Karatsev, si è ormai calato nei comodi panni del top player e la settimana prima di uno Slam non gioca. Mentre il quintetto azzurro, peraltro poco equamente diviso tra due circoli, era indaffarato all’Emilia Romagna Open, Novak è tornato in campo nella sua città natale nove giorni dopo la sconfitta in finale agli Internazionali.

Tutto era apparecchiato per una passeggiata di salute nel caldo del primo pomeriggio e il duello tra Fede Coria (il prossimo sfidante) e Pablo Cuevas aveva fatto da degnissimo apripista, con tanto di match point spettacolare trasformato dal fratello minore del Mago.

Invece, sebbene la sfida non abbia avuto bisogno di un terzo set, non è stata esattamente una passeggiata e comunque nemmeno salutare, soprattutto per la racchetta sfasciata da Nole. Il primo parziale, a dire il vero, fila via come da copione con l’avversario diligentemente nella parte assegnatagli dal responsabile del casting. Il suo nome è Mats Moraing, ventottenne tedesco nato e residente in una città dal nome che suona un po’ come Melissa auf der Maur. Attualmente n. 253 del ranking, Mats (Hansl per gli amici) è mancino, alto più o meno come Sascha Zverev ma meno mobile, tira forte la prima di servizio e preferisce le superfici dure. Ripescato come lucky loser, al primo turno ha messo a segno la sua prima vittoria nel Tour, quindi il suo torneo l’avrebbe già vinto, ma trovarsi di fronte il numero 1 del mondo è una ciliegina non da poco.

Moraing cerca sempre di giocare in spinta e crea problemi al servizio serbo nel quarto gioco, che si allunga ai vantaggi; ha anche l’opportunità di andare a palla break ma, dopo aver sbagliato la direzione dell’attacco, manda la successiva volée proprio sul piatto corde della racchetta di un Nole rimasto in un angolo lontano dal campo. Il disappunto che disegna l’espressione del suo viso trascende la semplice perdita di un “15” perché, come chiunque altro, sa che in quel momento il set è finito. Infatti, Mats viene finalmente raggiunto sul 2 pari e cede la battuta incapace di tirare di là la palla. Anzi, Nole gli evita il poker di gratuiti sparando un paio di vincenti in un impeto di magnanimità. Ordinaria amministrazione e arriva il 6-2, seguito da un altro break al terzo game. Perché, se il tuo colpo preferito è il servizio (quasi sempre prima piatta) ma sei sulla terra battuta contro la miglior risposta in circolazione, è dura portarla a casa. E poi, Hansl, sei uno da Challenger, dove vuoi andare?

Il teutonico ribatte fiero non solo alla domanda impertinente, ma anche il colpo di inizio gioco serbo. Entra e tira, Mats da Mülheim an der Ruhr, con quel rovescio bimane che gira poco ma fa i buchi sia incrociato sia in parallelo; il 2 pari si materializza inaspettato, complice anche un doppio fallo di Djokovic sul vantaggio esterno. La rabbia sale con tre occasioni del nuovo sorpasso che sfumano e, al settimo gioco, Nole manca la chiusura da posizione favorevole e sfascia la racchetta: è la seconda infrazione, point penalty. Moraing ci crede, anche se non sappiamo a cosa perché è un match che Djokovic non può perdere mai, e continua a tirare. Perde la battuta a zero sul 5 pari, ma va avanti come se niente fosse. Almeno il tie-break se lo merita, suvvia. Incurante della sciocchezza sul punto che gli sarebbe valso lo 0-40, agguanta il 6 pari. Il miraggio di un set strappato a Novak sul centrale del Novak Tennis Center inizia però a dissolversi con un doppio fallo. Due servizi di Nole non tornano indietro e finisce.

Moraing ha perso ed è raggiante. Djokovic ha vinto ma non ha motivi per essere soddisfatto. Del gioco, almeno, perché con il successo numero 951 raggiunge Guillermo Vilas al quinto posto della classifica per match vinti. Il numero quattro di questa speciale classifica, però, è ancora ben in attività, è nato in Spagna e dista una settantina di vittorie.

Risultati:

[1] N. Djokovic b. [LL} M. Moraing 6-2 7-6(4)
[alt] F. Coria b. P. Cuevas 6-3 6-2
[Q] A. Molcan b. [WC] P. Krstin 6-0 6-0
F. Verdasco b. [4] A. Mannarino 7-6(4) 6-0

Il tabellone completo

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