Il diciannovenne Luciano Darderi sfiora l’impresa al Challenger di San Paolo

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Il diciannovenne Luciano Darderi sfiora l’impresa al Challenger di San Paolo

Grande prestazione dell’italo-argentino che in finale deve cedere di misura a Juan Pablo Ficovich. Ad Antalya vittoria in doppio per Bonadio e Fonio

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Luciano Darderi al Challenger di Sao Paulo 2021 (Credits: @Lucianodarderi_ on Twitter)
 

Al Challenger 80 di San Paolo (terra battuta) Luciano Darderi, partito dalle qualificazioni, gioca un torneo incredibile e arriva sparato in finale, perdendo per strada un solo set contro Martin Cuevas. Nel corso di questa sua settimana da sogno non solo ha messo in mostra il suo bel tennis, ma ha sempre gestito con grande personalità i momenti cruciali dei match. Poi la fortuna gli ha anche dato una mano, perché il padrone di casa Meligeni Rodrigues è risultato positivo al Covid poco prima di scendere in campo per la semifinale (la stampa argentina ha maliziosamente insinuato che fosse già positivo prima di giocare i quarti). In ogni caso tutta fatica risparmiata per il diciannovenne italo-argentino, che è così arrivato più fresco alla finale contro Juan Pablo Ficovich (N.285 ATP). Purtroppo non è stato sufficiente, perché il ventiquattrenne di Buenos Aires, alla sua terza finale Challenger dopo le sfortunate esperienze di Campinas 2019 e Morelos 2020, ha prevalso 6-3 7-5 dopo due ore di gioco, ottenendo a zero il break decisivo nel dodicesimo gioco.

Ma questo non cambia di una virgola il giudizio complessivo sulla prestazione di Darderi che, ricordiamolo, fino a un paio di mesi fa giocava i Futures e senza nemmeno brillare particolarmente, salvo la vittoria in agosto a Monastir. Ma il talento del ragazzo era talmente cristallino che tutti avevano capito che bisognava solo avere un po’ di pazienza. Personalmente ci aveva colpito molto lo scorso anno quando lo vedemmo al Challenger di Cordenons, dove onorò al meglio la sua wild card battendo Antoine Hoang per poi uscire al secondo turno contro Altmaier.

Con questo risultato Darderi sale al N.341 ATP e comincia a vedere più da vicino le posizioni che contano. Ora lo aspetta un’immediata verifica al Challenger di Florianopolis e probabilmente un’intervista con Ubitennis.

Subito prima della finale lo avevamo raggiunto telefonicamente per avere un suo commento: “Per me è stato un torneo davvero speciale perché, partendo dalle qualificazioni, non pensavo certo di arrivare fino in fondo. Poi ho migliorato talmente tanto la mia classifica che l’anno prossimo probabilmente riuscirò a giocare con più continuità nei Challenger“.

A Forlì (Challenger 80, cemento indoor) Maxime Cressy, statunitense nato a Parigi, vince una finale in tono minore battendo (6-4 6-2) il veterano tedesco Matthias Bachinger (N.256 ATP). Peccato per Flavio Cobolli che ha dovuto cedere nei quarti all’austriaco Jurij Rodionov (arrivato di gran carriera dalla Davis, dove ha battuto il tedesco Dominik Koepfer) dopo la vittoriosa maratona del giorno prima contro Pavel Kotov, partita che rimane senza dubbio la più bella del torneo e una delle migliori dell’anno. Un successo che ha regalato al diciannovenne romano non solo l’ennesimo nuovo best ranking al N.202 ATP, ma anche sensazioni estremamente positive che gli daranno la carica per la nuova stagione, il cui primo importante appuntamento saranno le qualificazioni dell’Australian Open. 

Al Challenger 80 di Antalya (terra outdoor) poca fortuna per Riccardo Bonadio, unico italiano in tabellone dopo l’eliminazione di Giovanni Fonio nelle qualificazioni, che viene subito fermato dal portoghese Joao Domingues che lo batte 7-6(4) 4-6 6-1. I due azzurri si prendono però una bella rivincita e trionfano nel torneo di doppio, superando in finale 3-6 6-2 12-10 i cinesi di Taipei Yu-Hsiou Hsu e Chun-Hsin Tseng.

Raggiunto telefonicamente Riccardo ci ha detto: “Erano due mesi che non giocavo un torneo, ma dopo il singolo sono uscito dal campo con ottime sensazioni pur avendo perso. Il torneo di doppio non ha fatto altro che confermare queste buone sensazioni. Io e Fonio abbiamo da subito espresso un buon tennis, battendo al primo turno le tds N.1 Oliveira/Stevens. La finale è stata la partita più difficile perché gli avversari rispondevano molto bene e ci hanno messo in difficoltà, costringendoci a cercare, nel secondo set, ogni tipo di variazione. Il super tie-break poi è girato su pochi punti tra cui i due match-point che siamo riusciti ad annullare“.

Il torneo di singolo è stato vinto da Nuno Borges che ha avuto la meglio (6-4 6-3) sul britannico Ryan Peniston. Per il portoghese, ex Mississippi State University, è la prima vittoria Challenger dopo la sfortunata finale di Oeiras in aprile. Per lui anche il nuovo best al N.228 ATP. Pure lo sconfitto migliora il proprio best ranking posizionandosi al N.264.

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