Avere vent'anni quando chiudi la stagione in Top 10: altri irriverenti confronti per Jannik Sinner

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Avere vent’anni quando chiudi la stagione in Top 10: altri irriverenti confronti per Jannik Sinner

L’età di Federer, Nadal, Djokovic e altri fenomeni all’epoca del primo anno terminato fra i primi dieci del mondo. Ma non sempre la precocità si traduce in titoli Slam…

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Jannik Sinner - Nitto ATP Finals Torino 2021 (foto Twitter @atptour)
 

In occasione del terzo titolo del 2021 conquistato da Jannik Sinner in quel di Sofia, ci eravamo lanciati in paragoni spericolati con altri azzurri autori di un tris stagionale, Fab Four e altre amenità. Incurante di siffatti raffronti, tre settimane dopo Jannik ha messo le mani anche sul trofeo di Anversa, mentre all’inizio di novembre è arrivato il coronamento della stagione con l’ingresso in Top 10. La faccenda si è fatta convulsa prima con il sorpasso in extremis da parte di Auger-Aliassime che aveva respinto il nostro fuori dall’élite del tennis mondiale, poi con la sfortuna di Matteo Berrettini che ha consentito a Jannik di giocare – e battere – Hurkacz alle Nitto ATP Finals, riprendendosi il fugace maltolto nell’arco di una settimana, e tutti a festeggiare il risultato di fine anno, anche se con un pizzico di anticipo poiché anche Cameron Norrie è entrato in gioco a Torino con la possibilità di un clamoroso sorpasso. Scongiurata da Ruud e dall’eccessiva tensione tale possibilità, possiamo affermare finalmente (di nuovo) che nel ranking di fine anno l’Italia vanterà due rappresentanti fra i primi dieci giocatori del mondo.

Dal momento che i temerari paragoni di cui sopra hanno “portato bene”, non c’è alcun motivo apparente per non riproporne altri, questa volta prendendo di mira l’età di alcuni tennisti quando per la prima volta hanno chiuso l’anno in Top 10 – scelti, ci fosse bisogno di puntualizzarlo, tra coloro che si sono poi guadagnati una corposa fetta di gloria – ricordando che Jannik Sinner ci è riuscito a vent’anni e quattro mesi. Si comincia il giochino lanciato dalla Gazzetta dello Sport con i Big 3 (sì, sempre loro, ma almeno ce li togliamo subito di mezzo), con l’indicazione della prima year-end ranking Top 10, età del protagonista e titoli conquistati nell’arco della luminosa carriera. Per quelli del millennio passato, anche una pillola di contesto.

Roger Federer, 2002, 21 anni e quattro mesi. 20 Slam, 103 titoli

Rafa Nadal, 2005, 19 anni e sei mesi. 20 Slam, 88 titoli

Novak Djokovic, 2007, 20 anni e sette mesi. 20 Slam, 86 titoli

Facciamo ora un grosso tuffo all’indietro, andando a pescare nientemeno che…

Jimmy Connors. Il non sempre simpaticissimo statunitense ha raggiunto l’obiettivo nel 1973, l’anno della “Battaglia dei sessi” – la sfida tra Billie Jean King e Bobby Riggs – e quello in cui è stato introdotto il computer (per il calcolo delle classifiche, mentre “l’anno del computer” è il 1982), a ventuno anni e tre mesi. 109 titoli di cui 8 Slam.

Bjorn Borg. L’orso svedese ha chiuso la sua prima stagione fra i primi dieci nel 1974 (Frankestein Junior di Mel Brooks) a diciotto anni e sei mesi. Tra i 66 titoli del suo palmares figurano 11 Slam.

Gli anni ’80 hanno offerto tanti grandi campioni dalle differenti caratteristiche, ma Ivan Lendl è stato senz’altro colui che più si è distinto lungo tutto il decennio. Approdato nei dieci nel 1980 (L’impero colpisce ancora di Irvin Kershner) a vent’anni e nove mesi, l’allora cecoslovacco ha messo le mani su 94 titoli. 8 quelli Slam.

Il suo acerrimo rivale John McEnroe aveva diciannove anni e dieci mesi quando ha chiuso il 1978 (Animal House di John Landis). 77 i titoli, 7 Slam.

A regalare la top ten a Boris Becker fu il 1985, l’anno in cui vinse il primo Wimbledon, una settimana prima del Live Aid. Diciottenne più un mese, 6 Slam, 49 titoli.

Diciotto anni e quattro mesi per Mats Wilander al termine di quel 1982 del suo primo trionfo al Roland Garros e di Thriller di Michael Jackson. 7 Slam, 33 titoli.

Tocca ora a quei due fenomeni degli anni ’90. Per Pete Sampras l’anno è il 1990 (lancio del telescopio Hubble), quello dei 100 ace sulla strada del successo allo US Open. Diciannove anni e quattro mesi. 64 titoli per Pistol Pete e quel record che pareva irraggiungibile di 14 Slam.

Andre Agassi ce l’ha fatta nel 1988 (Un pesce di nome Wanda di Charles Crichton) a diciotto anni e otto mesi. 8 Slam, 60 titoli per il Kid di Las Vegas.

Non rimane che il momento scaramantico: Jimmy Arias, uno dei primissimi allievi di Nick Bollettieri. A diciannove anni e quattro mesi la sua prima e unica Top 10 dicembrina: era il 1983 (Synchronicity, The Police). In attesa che le cose che accomunano i due diminuiscano drasticamente, attualmente condivide con Sinner il numero dei trofei Slam (zero), di quelli totali (cinque) e il giorno del compleanno.

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