Andy Murray fa 700 vittorie in carriera: "Ho continuato a lottare e ora sono qui"

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Andy Murray fa 700 vittorie in carriera: “Ho continuato a lottare e ora sono qui”

A Indian Wells 2022 un traguardo importante per l’ex numero uno del mondo, considerati i momenti difficili passati. Ma lo scozzese non si ferma: “Ora penso alle 800”

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Andy Murray - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
Andy Murray - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
 

Ho continuato a lottare e sono arrivato qui. Ora devo cercare di raggiungere un altro obiettivo, un altro traguardo ma sì, questa è una buona soddisfazione“. Non avremmo potuto trovare parole migliori, di quelle usate da lui stesso, per descrivere il carattere combattivo e mai appagato di Andy Murray. Grazie alla vittoria in rimonta su Taro Daniel al Masters 1000 di Indian Wells, il trentaquattrenne scozzese ha raggiunto una pietra miliare della propria carriera: 700 vittorie nel circuito maggiore.

Un numero che testimonia la sua incredibile voglia di lottare, di raggiungere i propri obiettivi e migliorarsi costantemente. Un traguardo che sembrava impensabile fino a qualche anno fa, tra molte difficoltà, due operazioni all’anca tra il 2018 e il 2019, il timore concreto di dover mettere fine alla propria carriera e infine lo stop per la pandemia da Covid-19. Andy Murray, anzi Sir Andy, ha dovuto affrontare tutto questo, ma alla fine ne è uscito più forte di prima e con i risultati dalla sua parte. “Non è stato facile arrivarci, Greg [Rusedski] mi stava dicendo che sono arrivato a 600 a Cincinnati nel 2016″ – ha raccontato lo scozzese in conferenza stampa –Cinque anni e mezzo per vincere le ultime cento, quindi ci è voluto un po’. Ovviamente, con tutte le difficoltà degli ultimi anni e tutto il resto, ero sulla buona strada per arrivarci già parecchi anni fa. È stata dura“.

Una rincorsa iniziata nel 2005 con l’ingresso tra i professionisti, che l’ha portato, oltre a diventare il n. 1 del mondo nel 2016 e a vincere tre titoli Slam, ad entrare adesso nel “club dei 700”. Tra i giocatori ancora in attività, solo in tre (dei 18 di sempre) sono riusciti a raggiungere questo traguardo: Roger Federer (1251), Rafael Nadal (1043) e Novak Djokovic (991). I ‘Fab Four‘ uniti anche da questi numeri.

Prima lo facevo di meno ma ora guardo queste cose. Mi dà qualche motivazione e incoraggiamento per cercare di arrivare più in alto e vincere più partite” – ha spiegato orgoglioso Murray in conferenza stampa – “Quando si guarda ai giocatori che ci sono riusciti, la maggior parte di loro sono certamente i migliori degli ultimi 30 o 40 anni. Credo che quando guardi un numero come quello e ti vedi paragonato ad alcuni di quei ragazzi, sì, ti fa sentire fiero dei tuoi successi e delle partite che hai vinto nella tua carriera in un’era incredibilmente difficile. La mia partita preferita di queste 700? Probabilmente la finale delle Olimpiadi a Londra 2012“.

Ma lo scozzese non si vuole accontentare, e pensa già al futuro: “Questo era un obiettivo che mi sono posto alla fine dello scorso anno” – ha detto Murray – “Sono un sacco di vittorie. Ovviamente sono molto felice di averlo fatto qui, e ora andiamo per le 800“. L’attuale n. 88 ATP inizierà la sua rincorsa verso il prossimo traguardo provando a fare 701 nella sfida di secondo turno di Indian Wells contro Aleksandr Bublik. Vada come vada sul cemento californiano, Sir Andy preparerà il resto della stagione nuovamente insieme a Ivan Lendl: “Non vedo l’ora di lavorare sui prossimi obiettivi con Ivan dopo il torneo di Miami, mi allenerò ad Orlando con lui” ha confermato Murray.

Il tabellone maschile completo di Indian Wells 20

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