WTA Indian Wells, Sakkari e i monologhi: "Ho imparato a non essere troppo dura con me stessa"

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WTA Indian Wells, Sakkari e i monologhi: “Ho imparato a non essere troppo dura con me stessa”

La greca in conferenza stampa: “Ma non svelo i miei monologhi interiori, ho sviluppato una tecnica figlia di un lungo lavoro”. E sul match contro Badosa…

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Paula Badosa - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBAS)
 

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Finale a San Pietroburgo, semifinale a Doha, semifinale (almeno) nel deserto della California dopo la vittoria ottenuta nella serata italiana di ieri contro Elena Rybakina. Maria Sakkari ci ha preso gusto, ma le sue caratteristiche di giocatrice continua e solidissima non emergono certo oggi. In poche la vogliono affrontare, specialmente quando le temperature avvicinano il livello di guardia. “Non voglio annoiarvi ancora con questa storia – ha dichiarato Maria in conferenza -, ne avrò parlato centinaia di volte alla stampa. Quello che tutti sanno è che adoro giocare al caldo e odio il freddo. Dite che sono pazza perché mi sono trovata bene persino alle Olimpiadi di Tokyo? No, sono le condizioni più tremende in cui mi sia mai capitato di dover competere, solo le mie avversarie si trovavano persino peggio di me!”.

La temperatura che si alza non è solo quella segnata dal termometro, ma la greca sembra aver imparato a gestire la pressione in modo impeccabile: cosa vuol dire l’esperienza ad alti livelli. “Giocare tante partite importanti aiuta, questo è indubbio. L’esperienza serve anche a capire che in una situazione come quella vissuta all’inizio del match poche ore fa, quando ero sotto prima per 3-0, poi per 4-1, ancora nulla è compromesso. Ho vinto alcune belle partite rimontando negli ultimi tempi e so di avere le armi per recuperare. Se non ci riesco subito so anche che esiste un secondo set, e poi un terzo. Per arrivare a questo tipo di consapevolezza serve immagazzinare fiducia, ma la fiducia è certamente figlia di un grosso lavoro mentale. Adesso conosco gli appigli a cui aggrapparmi nei momenti bui, parlo con me stessa e di solito una buona soluzione viene fuori, dovreste sentire che monologhi! Cosa dico tra me e me? Non posso svelarlo, ci ho lavorato tanto, è la mia arma privatissima e segreta“.

Maria è tra le ultime quattro a Indian Wells, nemmeno malissimo, ma ormai siamo abituati a vederla sul rettilineo finale. Contenderà a Paula Badosa un posto nel duello decisivo del torneo; dall’altra parte la attenderebbero, non si sa quanto volentieri, Iga Swiatek o Simona Halep. Un bel quartetto, non c’è che dire. “Con Paula ho già giocato una volta (alle ultime Finals di Guadalajara, NdR) e ho perso. Non ricordo con precisione le dinamiche di quella partita ma se non sbaglio non ho servito benissimo quel giorno. In ogni caso, le difficoltà a certi livelli ci sono, è stupido pensare di poter battere 6-1 6-1 Paula, o Simona, o Iga. Badosa è una delle giocatrici migliori del momento, è top 10 da sei o sette mesi e parte tra le favorite ogniqualvolta si iscriva a un torneo. Tra l’altro so che anche lei, sfortunatamente, adora il caldo! (ride, NdR). Scherzi a parte, la cosa fondamentale è evitare di scendere in campo con il macigno derivato dall’obbligo di dover vincere a ogni costo. Quel macigno cerco di scacciarlo, anche adesso che so di dover difendere molti punti. Conosco le mie qualità e so di potermela cavare, ma ho accettato la possibilità di poter perdere se ho dato tutto e l’avversaria è stata più brava di me. Questo mi rilassa e mi consente di giocare al massimo del potenziale“. Il suo angioletto interiore, quello che ascolta i monologhi, sarà di grande aiuto anche in futuro.

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