Celebriamo i successi di Ashleigh Barty con i racconti delle sue vittorie

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Celebriamo i successi di Ashleigh Barty con i racconti delle sue vittorie

Ripercorriamo i trionfi dell’australiana Barty, attraverso le parole pubblicate su Ubitennis

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Ashleigh Barty - Wimbledon 2021 (via Twitter, @Wimbledon)
 

In questo spazio, in occasione del ritiro della n. 1 del mondo, raccogliamo gli incipit dei pezzi con i quali abbiamo accompagnato la carriera trionfale di Ashleigh Barty, soffermandoci sui tre sigilli di maggior prestigio: il primo trionfo inaspettato sulla terra di Parigi, la conferma sull’erba di Londra, e la gloria sul cemento di casa a Melbourne. Dopo le dichiarazioni della diretta interessata e le foto che hanno immortalato la sua carriera, ci affidiamo anche alle parole.

08 GIUGNO 2019 – VITTORIA AL ROLAND GARROS

Roland Garros: Ashleigh Barty, regina di Francia e n. 2 del mondo (L. Guidobaldi)

Aveva lasciato il tennis per il cricket. Poi, nel 2016, è tornata al suo primo amore ed è stata ricompensata. Ashleigh Barty (8 WTA), a 23 anni, solleva il suo primo trofeo slam battendo una delle grandi sorprese del torneo, la 19enne Marketa Vondrousova (51 WTA), 6-1 6-3 in 70 minuti. Barty è la nuova regina di Parigi ma anche d’Australia, essendo la prima tennista Aussie a vincere il French Open dopo Margaret Court (1973); è inoltre la prima australiana a conquistare un major dopo Samantha Stosur (US Open 2011). Trionfa nella finale slam più giovane da quella del Roland Garros 2008 quando Ana Ivanovic, 20enne, vinse il torneo contro la 22enne Dinara Safina.

Roland Garros: largo alle giovani (AGF)

La maturità di Ashleigh Barty”: questo era il titolo dell’articolo che le avevo dedicato poco più di due mesi fa, il 2 aprile, subito dopo la vittoria a Miami. La scelta del titolo era mia, ma ugualmente avevo avuto il dubbio che non fosse appropriata: parlare di maturità per una giocatrice che aveva ancora 22 anni (è nata il 24 aprile 1996) poteva sembrare esagerato, quasi paradossale. Il senso era questo: mi sembrava che Ashleigh stesse finalmente mettendo insieme le tessere del suo tennis in un mosaico coerente, che faceva emergere tutte le qualità mentali, fisiche, tecniche e tattiche. Al punto da permetterle di vincere un torneo importante come Miami ed entrare per la prima volta in Top 10.

10 LUGLIO 2021 – VITTORIA A WIMBLEDON

Wimbledon, primo titolo per Ashleigh Barty: battuta Pliskova in tre set (T. Villa)

Ashleigh Barty è tornata a vincere uno Slam dopo due anni abbondanti, conquistando il primo Wimbledon in carriera con il 6-3 6-7 (4) 6-3 della finale contro Karolina Pliskova in un’ora e 55 minuti. Barty ha sfruttato l’inizio pessimo della propria avversaria, e, pur non riuscendo a chiudere sul 6-5 e servizio nel secondo, ha gestito bene il parziale decisivo scappando subito avanti di un break. Premiata da Kate Middleton, è la terza australiana a vincere i Championships nell’Era Open dopo Court (1970) e Goolagong (1971 e 1980); i suoi completi erano ispirati proprio a quelli di quest’ultima, sua mentore e guida nel momento in cui voleva farla finita con il tennis.

La conferma di Ashleigh Barty (AGF)

Il Roland Garros e Wimbledon, i due Slam che si disputano in Europa nel giro di poche settimane, nelle stagioni più recenti si sono trasformati nei due Major più lontani fra loro, al punto da apparire quasi agli antipodi. Infatti se scorriamo i nomi delle ultime vincitrici, ci troviamo di fronte a risultati opposti. Nelle ultime sei edizioni, a Parigi ha sempre vinto una giocatrice con un passato senza titoli Slam, alcune volte addirittura classificata fuori delle teste di serie. Nelle ultime sette edizioni di Wimbledon, invece, ha sempre vinto una giocatrice con almeno già uno Slam nel palmarès, e mai al di fuori delle prime 16 teste di serie. Anche nel 2021 è andata così: il Roland Garros è finito nelle mani dalla numero 33 del ranking Krejcikova, Wimbledon in quelle della numero 1 Barty. In sostanza i recenti albi d’oro dei due Major suggeriscono concetti opposti: imprevisto contro previsto, novità contro conferma, rivoluzione contro tradizione. Del resto a Londra la monarchia governa, mentre a Parigi le teste coronate sono finite alla ghigliottina.

29 GENNAIO 2022 – VITTORIA ALL’AUSTRALIAN OPEN

È Barty-party all’Australian Open: Ashleigh prima australiana a vincere in casa dopo 44 anni (A. Ortu)

Può fare finalmente festa Melbourne Park, che incorona la sua nuova campionessa: la numero incontrastata 1 del tennis femminile, Ashleigh Barty. In una finale in cui ha avuto molti più problemi rispetto ai precedenti turni, dove aveva ceduto solamente 21 giochi, Barty ha battuto 6-3 7-6(2) una grandissima Danielle Collins. Ha vinto il suo terzo trofeo dello Slam, il primo Australian Open, e lo ha fatto senza perdere neanche un set. Una liberazione per Ash e gli australiani, dopo tanta pressione accumulata in queste due settimane in cui il trionfo sembrava già scritto: è lei infatti la prima australiana a trionfare nel Major di casa in singolare singolare dopo 44 anni. L’ultima volta che a vincere fu una tennista aussie era il 1978, quando Christine O’Neil batté l’americana Betty Nagelsen, curiosamente con lo stesso punteggio della finale 2022, 6-3 7-6. Collins era la quarta tennista statunitense di fila che Barty affrontava. Complice anche l’enorme tensione, Collins l’ha messa ben più in difficoltà rispetto ad Anisimova, Pegula e Keys. Queste quattro avversarie tra l’altro le aveva messe in fila anche al Roland Garros 2019, torneo in cui trionfò per la prima volta a livello Slam.

La disarmante superiorità di Ashleigh Barty (AGF)

Per il modo con il quale ha vinto l’ultimo Slam, siamo un po’ tutti spinti ad andare oltre il giudizio sul singolo torneo, per spaziare verso valutazioni che abbracciano orizzonti più ampi e ambiziosi. Non si tratta cioè semplicemente di celebrare il successo in questo Australian Open, ma di cominciare a inquadrare storicamente il suo ruolo e provare a immaginare fino a che punto potrebbe affermare il suo primato sulla concorrenza.

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