Montecarlo, Korda batte Alcaraz e poi lo accarezza: "Non c'è nulla che non sappia fare"

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Montecarlo, Korda batte Alcaraz e poi lo accarezza: “Non c’è nulla che non sappia fare”

Sebastian elogia l’avversario, ma questa è la sua giornata: “A mio agio sulla terra, ma penso di saper giocare su tutte le superfici”

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Sebastian Korda - Montecarlo 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Vittorioso su Carlos Alcaraz grazie a un’ottima prestazione in una giornata resa complicata dal vento, Sebastian Korda è approdato agli ottavi del Rolex Monte-Carlo Masters alla sua prima apparizione nel Principato – lo scorso anno, dopo Miami, era ripartito da Belgrado. Prima di pensare al prossimo avversario, il connazionale Taylor Fritz che affronterà giovedì mattina alle 11, c’è tempo per rispondere a qualche domanda.

Domanda: Condizioni difficili, là fuori. Ci può parlare di quello e della vittoria di oggi su un giocatore così forte?

Sebastian Korda: Sì, era complicato. Non sapevi mai cosa aspettarti, una volta il vento tirava da una parte. Un’altra si abbassava o c’era un vortice. Ho semplicemente continuato a credere in me stesso, a dare il massimo. Alla fine sono contento di come ho giocato.

D. Prima di questi incontri, hai occasione di parlare con tuo padre, magari delle esperienze, di condividere qualche informazione, di consultarti con lui? È un’opportunità rara nel Tour quella che tu hai, giusto?

Korda: Sì, ho tante persone fantastiche nel mio angolo. Ho mio padre e il mio coach, Dean Goldfine, Andre Agassi. Ho un bel po’ di conoscenza ed esperienza nel mio angolo, quindi, fantastiche chiacchierate da cui cerco di trarre il più possibile, di usarlo come posso.

D. Cos’hai da dire su di lui [Alcaraz]? La sua stagione è incredibile finora. Cosa vedi in lui di tanto speciale?

Korda: C’è parecchio, sa fare tutto. È rapido, servizio, dritto e rovescio sono ottimi, e così le volée. Non c’è nulla che non sappia fare. È fortissimo mentalmente e fisicamente. Insomma, è un avversario molto tosto e sarà molto difficile batterlo fra un paio di anni. Spero che giocheremo tanto buon tennis uno contro l’altro.

D. Ti vedi forse poco ortodosso per un giocatore statunitense, in futuro magari come specialista della terra battuta, specialmente dopo questa vittoria?

Korda: Sono molto a mio agio sulla terra. Praticamente ci sono cresciuto, su quella verde della Florida, un po’ su quella rossa quando andiamo a Praga. So come giocarci, mi muovo piuttosto bene sul rosso. Mi piacerebbe pensare di saper giocare su tutte le superfici. Il mio gioco è sicuramente più da campi più veloci, ma mi diverto sulla terra e penso che posso fare buoni risultati.

D. Venendo dal duro, in qualche modo hai approfittato di non essere rimasto a lungo a Miami e Indian Wells?

SK: No [sorride]. Preferirei senz’altro fare bene in un torneo. Ho avuto delle fantastiche piccole sessioni di allenamento con il mio preparatore atletico, il coach e il fisio. Così, ero molto preparato per la terra e felice di come mi muovo, ci gioco e me la godo.

D. Eri tornato a casa [abita a Bradenton in Florida]? Quando sei arrivato qui?
SK: No, sono volato direttamente in Europa. Ero a Nizza allenandomi più che potevo.

Il tabellone completo di Montecarlo



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