Wimbledon, Halep ritrova semifinale e gioia: "Ho ricominciato a credere in me stessa, anche grazie a Mouratoglou"

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Wimbledon, Halep ritrova semifinale e gioia: “Ho ricominciato a credere in me stessa, anche grazie a Mouratoglou”

Simona torna tra le ultime quattro in uno Slam dopo due anni e mezzo: “Ho lavorato duro negli ultimi mesi per raggiungere questo livello”

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Simona Halep – Wimbledon 2022 (foto via Twitter @Wimbledon)
 

Simona Halep non giocava a Wimbledon da tre anni, quando aveva vinto il torneo. Dopo la cancellazione dei Championships nel 2020 per il Covid, l’anno scorso la rumena non ha potuto difendere il suo titolo a causa di un infortunio al polpaccio subito a Roma. Non raggiungeva la semifinale in uno Slam dall’Australian Open di due anni fa. Aveva anche pensato al ritiro: ha confessato che il 2021 è stato l’anno più difficile della sua vita tanto che era arrivata a riferire alla famiglia di voler chiudere con il tennis. Ora la ex numero 1 del mondo è di nuovo felice, ha detto di amare ancora questo gioco e non è un caso che sia tornata a splendere nel torneo in cui ha provato una delle gioie più grandi della sua carriera. Domani contro Rybakina giocherà per guadagnarsi un posto in finale.

Dopo la vittoria per 6-2 6-4 su Anisimova, le parole pronunciate da Halep in sala stampa dicono molto della sua voglia di rivalsa e della consapevolezza propria di chi ha lavorato intensamente per recuperare il tempo perso.

D: Nel 2019 hai fatto un percorso magico in questo torneo. Come descriveresti invece il cammino di quest’anno?

Halep: “Sono diversa, sono una giocatrice diversa. Nessun match è stato uguale a quelli del 2019. Sto semplicemente acquisendo fiducia, mi sto godendo il fatto di essere in campo. Penso di essere migliorata di un po’ in ogni partita. Ho avuto avversarie difficili e ho fatto quello che dovevo ogni volta”.

D: Come ti senti per ciò che hai raggiunto?

Halep: “Sono super contenta. Ho lottato molto, come ho detto diverse volte. Essere in una semifinale Slam significa molto. Devo riconoscere che ho fatto le cose per bene negli ultimi due, tre mesi. Ho lavorato duro ed è pura gioia essere tornata a questo livello in uno Slam“.

D: Domani torni in campo. I tuoi match sono stati molto rapidi, immagino tu ti senta fresca e pronta per tornare a giocare.

Halep: “Sì, mi sento pronta. Mi sento bene fisicamente e mentalmente. Anche la mia avversaria ha giocato oggi. In questo momento penso solo al fatto che ho una grande occasione di giocare una semifinale a Wimbledon”.

D: Una delle tradizioni di Wimbledon è che il campione in carica inauguri il Campo Centrale l’anno successivo. Per tre anni non hai potuto goderti questo momento per diverse circostanze. Una possibilità per riguadagnarti questo diritto è vincere di nuovo il titolo. E’ una cosa a cui hai pensato?

Halep: “Sì ci ho pensato perché me l’hanno chiesto a inizio torneo. Sono in semifinale, il traguardo è ancora lontano, ma se c’è una chance di vincere farò di tutto per sfruttarla”.

D: Cosa hai pensato quando Anisimova ha iniziato a tirare una serie di vincenti verso la fine del match?

Halep: “Non è stato facile perché percepivo che lei stava giocando senza avere niente da perdere. Ma mi sono rifiutata di andare sul 5-5 anche se ero sotto 0-40. Mi sono caricata, ero convinta di poter finire il match sul 6-4″.

D: Hai già giocato diverse semifinali Slam. Cosa si prova in queste occasioni, prima di entrare in campo per una partita così importante?

Halep: “E’ passato molto tempo dalla mia prima semifinale nel 2014. Ora mi sento più forte: ho esperienza e posso controllare le mie emozioni. Quando ti ritrovi in una posizione in cui sei già stata, ti senti meglio perché hai imparato delle cose. Ogni volta che ho dentro di me qualcosa di nuovo su quanto successo, cerco di fare del mio meglio la volta successiva”.

D: Quando hai iniziato ad essere allenata da Patrick Mouratoglou, hai detto che lui era stato in grado diriaccendere la tua voglia, di rialimentare il desiderio di giocare e vincere. Cosa lo rende un grande allenatore?

Halep: “Ci siamo intesi molto rapidamente. Prima di tutto e una grande persona, poi come coach parla in modo molto semplice ma altrettanto potente. Prendo tutto ciò che mi dice in modo positivo e cerco di metterlo in pratica. Ha avuto fiducia nel fatto che potevo essere ancora una buona giocatrice. Mi ha trasmesso queste sensazioni e ho ricominciato a credere in me stessa. Lui pensa che tutto sia possibile e ciò mi aiuta molto”.

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